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Bonaccini ha ragione, ma nessuno lo ha capito e forse neanche lui. Ecco perché (di Chiara Geloni)

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Dopo giorni che i giornali ne parlano, ho guardato il video e ho capito che Stefano Bonaccini ha ragione. È proprio così, come ha detto sul palco della Festa dell’Unità di Modena: il Pd non può rimanere al 20 per cento, perché se il Pd rimane al 20 per cento alle prossime politiche non vincerà le elezioni. Non fa una piega, proprio. Quindi?

S&D

Quindi il problema è precisamente questo: che da giorni parliamo di un’altra cosa. Il problema è che in quella stessa frase (guardate il video!) il presidente dell’Emilia Romagna ha detto anche altro, ha detto cioè la famosa battuta “Renzi e Bersani rientrino pure, ma il problema non sono Renzi e Bersani in quanto tali”. Quindi?

[Il governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini intervistato dal direttore di TPI Giulio Gambino alla Festa dell’Unità di Modena]

Quindi giornalate e dibattiti, analisi sulla strategia anti-Zingaretti e delle sue conseguenze sull’alleanza di governo, apertura del congresso del Pd a cinque giorni da una tornata elettorale, richiesta di interviste e pareri a chiunque: perfino a me, vedete.

Leggi anche: La vera storia di cappuccetto rosso Bonaccini e del lupo di Rignano

Quindi è colpa dei giornalisti? No. Quindi naturalmente chi intervistava Bonaccini a Modena (il direttore di TPI Giulio Gambino, ndr) ha fatto una domanda maliziosa e intelligente, accomunando i due ex segretari e chiedendo un’unica risposta su entrambi. Quindi naturalmente Bonaccini ci è cascato, finendo per essere sgradevole con tutti e due gli ex segretari di cui era stato sostenitore: avallando da un lato i sospetti che Matteo Renzi cerchi sponde per tornare sui suoi passi dopo una scissione dall’esito che fra poche ore potrebbe confermarsi, nelle urne, fallimentare, e accomunando dall’altro Bersani, che sta girando l’Italia per sostenere ovunque i candidati del centrosinistra che Articolo Uno appoggia insieme al Pd, a chi in tre regioni su cinque sta combattendo col centrosinistra come avversario principale. Senza contare che chi è uscito da un partito si dovrebbe supporre abbia delle ragioni, e non stia lì in attesa che qualcuno gli dica che “può tornare”, come se fosse uno che ha perso le chiavi e ed è stato punito per la sua distrazione.

 

Ma non è colpa dei giornalisti, dicevamo. La colpa, il problema, è l’atteggiamento del Pd. Che da troppo tempo non affronta questo problema (essere al 20 per cento, non l’eventuale rientro di Renzi e Bersani), limitandosi a dichiararlo con una certa efficacia retorica, come fa Bonaccini, o a minimizzarlo come a volte sembrano tentati di fare gli esponenti del gruppo dirigente zingarettiano: nonostante due scissioni siamo ancora al 20 per cento mentre prima eravamo al 18, quindi?

Leggi anche: La grande scalata di Bonaccini per mettere le mani sul Pd (e far rientrare Renzi)

Quindi non si va da nessuna parte così. Quindi è ora di affrontare il problema, invece. E ben venga un congresso del Pd, se serve a quello (l’ultimo non mi pare che lo abbia fatto), ma sarebbe meglio qualcos’altro, perché il problema non riguarda solo il Pd. Riguarda sicuramente me. Riguarda sicuramente Bersani e Articolo Uno, non sono sicura se riguardi anche Renzi ma non spetta a me dirlo: riguarda chiunque abbia a cuore il futuro della sinistra, in Italia e non solo.

 

La questione non è decidere chi “può rientrare” in un posto dove non è detto che ci sia la fila fuori. La questione è quale strada prendere, e con chi. Non può essere uguale chi sta col centrosinistra e chi lo combatte, per esempio. Ma soprattutto non ha senso pensare che, purché “rientrino”, tutti i voti si sommino. C’è da decidere quali voti cercare. C’è da guardare più fuori dal Pd che dentro.

A quegli enormi pezzi di sinistra del Paese che dal Pd non è che sono usciti, se ne sono proprio dimenticati. C’è da rimettere ordine in un campo disperso, ricostruire fiducia, dare spazio. Dire meno “Io”: io ho vinto così, io ho fatto colà: non basta quello che abbiamo fatto, nessuno. Bonaccini è capace? Zingaretti è capace? Io sicuramente no, e spero che questo contributo, figlio di una gentile sollecitazione, non sia scambiato per arroganza. Ma vogliamo metterci a parlare di questo, da martedì, comunque vada?

Leggi anche: 1. Bonaccini: “Renzi dovrebbe rientrare nel Pd? Perché no, rientri pure” / 2. La grande scalata di Bonaccini per mettere le mani sul Pd (e far rientrare Renzi) – di Luca Telese / 3. Bonaccini: “Conte sta governando bene, potrebbe essere il nuovo leader del centrosinistra”/ 4. Bonaccini: “Per il Mes sono pronto a mettere in discussione il governo”

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