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Home » News

I feriti della strage di Ancona in “condizioni stabili, ma ancora in pericolo di vita”

Immagine di copertina
Credit: AFP

Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, sono morte 6 persone, schiacciate dalla calca provocata da una fuga di massa dal locale. (Segui qui gli aggiornamenti in tempo reale).

Qui gli aggiornamenti sulle condizioni dei feriti e i bollettini medici:

Le condizioni dei feriti | 12 dicembre

Tre dei sette pazienti ricoverati all’ospedale regionale di Torrette restano in terapia intensiva: per uno di loro è ancora necessaria la ventilazione assistita. Per tutti tre la prognosi resta riservata.  Gli altri 4 sono stati trasferiti in reparti per acuti.

Le condizioni dei feriti | 10 dicembre

Migliorano le condizioni di 4 dei sette giovani ricoverati in gravi condizioni dopo essere stati coinvolti nella calca che si è scatenata, nella notte tra venerdì e sabato, nella discoteca ‘Lanterna Azzurra Clubbing’. È quanto trapela dall’ospedale regionale di Torrette di Ancona, dove sono arrivati in codice rosso.

Tra i ragazzi in miglioramento c’è una giovanissima che ieri è uscita dal coma farmacologico a cui era stata indotta e ha cominciato a respirare autonomamente, come ha riferito la mamma.

Tutti i feriti, giovani di età compresa tra 14 e 20 anni, continuano a essere ricoverati nel reparto di rianimazione: per tre di loro, i medici parlano ancora di condizioni critiche ma stabili. Il bollettino medico ufficiale della direzione sanitaria dell’ospedale verrà diffuso questa mattina alle ore 12.

Le condizioni dei feriti | 9 dicembre

Si è svegliato dal coma uno dei feriti della strage di Ancona. Si tratterebbe di una ragazzina di 15 anni. Restano gravissimi sette delle vittime ricoverate all’ospedale regionale di Torrette di Ancona. “Le condizioni dei pazienti sono stabili rispetto a ieri e per tutti loro permane la prognosi riservata – riferisce Roberto Papa, il medico che ha coordinato le attività di emergenza dell’ospedale – i medici li sottoporranno a ulteriori accertamenti prima di poter fornire ulteriori aggiornamenti”. Qui abbiamo ricostruito la dinamica dei fatti.

Si tratta di pazienti che oltre al trauma hanno subito un periodo più o meno prolungato di asfissia, le cui conseguenze andranno valutate nel tempo.

All’ospedale Torrette sono stati trasportati d’urgenza i feriti più gravi vittime dalla calca alla “Lanterna Azzurra” di Corinaldo, in cui sono morte sei persone, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, prima che iniziasse il concerto del rapper Sfera Ebbasta.

In netto miglioramento le condizioni dell’ottavo paziente accettato con codice rosso sabato 8 dicembre. Nelle prossime ore è prevista la sua dimissione. Tutti gli altri pazienti arrivati con codice verde sono stati dimessi. Altri due pazienti sempre in codice verde sono arrivati domenica.

I sette “sono tutti in pericolo di vita e in prognosi riservata”, afferma il professor Abele Donati, primario della clinica di rianimazione. “Sono tenuti in coma farmacologico e hanno riportato anche lesioni da asfissia, anche se è presto per dire se ci sono anche lesioni cerebrali”. Tutti hanno riportato trauma cranici e/o toracici. I feriti sono complessivamente 59 e presentano traumi da schiacciamento.

“Dobbiamo registrare situazioni strazianti dal punto di vista psicologico più che da quello medico”, ha dichiarato Maria Capalbio, direttore generale di Marche Nord, l’azienda ospedaliera che amministra anche l’ospedale San Salvatore di Fano, dove da ieri sono ricoverati dieci minorenni coinvolti nella calca. Tra questi, due sono in situazione più delicate e uno di loro è curato nel reparto di terapia intensiva della cardiologia per una contusione cardiaca da compressione.

“Sin dalle 6 del mattino siamo stati coinvolti nella gestione dell’emergenza – ha spiegato la dirigente – e, quando questa sembrava conclusa, nel pomeriggio si è presentato un’intera classe di un liceo: studenti con i loro genitori, tutti in codice verde, ma tutti sotto choc”.

La Regione Marche ha messo in campo un team di psicologici, coordinato dalla dottoressa Giorgia Cannizzaro per prestare supporto ai giovani rimasti traumatizzati nel drammatico episodio della notte tra il 7 e l’8 dicembre.

La ricostruzione di quello che è successo

L’incidente si è verificato intorno alla mezzanotte dell’8 dicembre.

La tragedia è avvenuta vicino una delle tre uscite di sicurezza del locale, su una balaustra che collega la discoteca al parcheggio. Alcuni ragazzi sono usciti di corsa e gli altri hanno iniziato a spingersi e si sono accalcati su quel ponticello, che per l’urto ha ceduto. Molti ragazzi sono finiti nel fossato sotto il ponticello, finendo schiacciati da altri.

Secondo le prime informazioni, la capienza totale del locale è di 871 persone. Ma la folla presente sarebbe stata ben più numerosa. Si parla di 1.400 biglietti venduti. Gli inquirenti hanno messo sotto sequestro le matrici dei biglietti staccati, oltre che l’intero locale. Non solo. Risulta che fosse aperta una sola sala del locale, con una capienza ancora minore.

Secondo le prime ricostruzioni, il panico sarebbe stato scatenato dall’uso di uno spray urticante.

Identificato il responsabile dell’uso dello spray urticante

Nelle prime ore di domenica 9 dicembre 2018 è stato individuato e identificato il ragazzo che avrebbe utilizzato lo spray al peperoncino, provocando il panico nella discoteca Lanterna Azzurra.

Il presunto responsabile del gesto non è ancora stato interrogato dalla Procura. Si tratta di un minorenne della provincia di Ancona. Come spiegano i Carabinieri del comando provinciale di Ancona, nessuno è stato inserito ancora inserito nel registro degli indagati.

Dopo la tragedia, testimoni avevano parlato di una persona incappucciata, che sarebbe salita su un cubo per spruzzare una sostanza che aveva reso l’aria irrespirabile. Sulle chat tra i ragazzi che avevano partecipato alla festa, era circolata una foto ma non era stata confermata la sua autenticità.

Secondo quanto si apprende da fonti investigative citate dall’agenzia Agi, il giovane sarà sentito quanto prima dal procuratore dei minori Giovanna Lebbroni, che conduce le indagini con il collega Paolo Gubinelli.

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