Caos della metro a Roma, proposto un bonus pur di far tornare i responsabili delle scale mobili
La metro di Roma è nel caos. Tre fermate della stessa linea sono state chiuse, le scale mobili si accartocciano, addirittura Papa Francesco durante i suoi Angelus parla del disastro dei trasporti pubblici romani.
L’ultima emergenza sono le scale mobili delle fermate Barberini, Repubblica e Spagna che, essendo pericolanti, hanno bloccato le fermate in attesa di una manutenzione. Serve una manutenzione continua, ma i lavoratori che se ne occupano non bastano.
Le fermate sono state scenari di gravi incidenti: il primo a Repubblica, dove il crollo di una scala mobile, il 23 ottobre 2018, ha causato 24 feriti, quasi tutti tifosi russi del Cska di Mosca arrivati a Roma per la Champions League. Il secondo giovedì 21 marzo a Barberini, con la scala mobile che si è accartocciata sotto i piedi dei passeggeri, fortunatamente senza feriti.
È stato quindi raggiunto un accordo per far tornare al lavoro i 10 responsabili della manutenzione delle scale mobili Atac che in blocco hanno lasciato l’incarico. Per quest’anno l’azienda capitolina dei trasporti pagherà un bonus di 1.500 euro per convincere i tecnici a provvedere da soli ad un’assicurazione che li copra di fronte ad eventuali responsabilità per guasti alle scale mobili.
Sempre l’azienda corrisponderà anche 3.200 euro come compenso per la richiesta reperibilità h24. A stringere l’accordo con Atac sono stati finora Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ma dovrebbero aggiungersi anche altri sindacati. L’intesa naturalmente non è ad personam per i 10 che hanno rimesso l’incarico, ma per le figure professionali che rappresentano.
La speranza è che questi bonus convincano i 10 tecnici a tornare sui loro passi, senza lasciare completamente sguarnite le stazioni metropolitane adesso che l’appalto a Metro Roma Scarl è stato revocato.
In caso contrario, ad Atac non resterà altro che cercare nuove candidature su base volontaria,