Scontri tra tifosi prima di Inter-Napoli, interrogato il capo dei Boys Marco Piovella
Marco Piovella, il capo ultrà dell’Inter è stato interrogato oggi, 2 gennaio, nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri del 26 dicembre prima della partita Inter-Napoli. Negli scontri è morto un tifoso simpatizzante della squadra milanese, Daniele Belardinelli.
Piovella stato arrestato il 31 dicembre scorso con l’accusa di lesioni e rissa aggravata. Del suo rapporto con l’ultrà morto ha detto: “un fratello maggiore, un amico fraternissimo, ci avevo passato il Natale”.
Piovella ha raccontato che la sera del 26 dicembre ha visto l’amico che veniva travolto da una vettura dopo che era già finito a terra. L’ipotesi già avanzata finora sulla sua morte è che Belardinelli possa essere stato investito da una o due auto della carovana degli ultrà napoletani che si stavano avvicinando allo stadio.
Lo stesso Piovella ha caricato in macchina l’amico investito per portarlo in ospedale.
Dopo l’interrogatorio, l’avvocato di Piovella ha chiesto la scarcerazione del suo assistito. La decisione del gip dovrebbe arrivare domani. Piovella al momento dell’arresto aveva raccontato che l’amico era stato “schiacciato lentamente da un’auto scura che gli è passata sopra, a bassissima velocità”.
“Piovella ha personalmente organizzato l’assalto ai tifosi del Napoli e ha partecipato attivamente allo scontro tra le fazioni svolgendo un ruolo decisivo alla luce del suo ruolo apicale nei gruppi interisti”, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Salvini.
Intanto le indagini sui drammatici scontri del 26 dicembre proseguono. Oltre a Piovella erano stati arrestati altri tre ultrà: Francesco Baj e Simone Tria e Luca Da Ros. Quest’ultimo aveva definito Piovella “colui che decide e sposta la gente”
Chi è Marco Piovella, il capo ultrà arrestato per gli scontri di Milano
Marco Piovella, arrestato il 31 dicembre per gli scontri tra i tifosi di Inter e Napoli fuori dallo stadio San Siro, è nato a Pavia nel 1984 ed è molto noto nell’ambiente degli ultras neroazzurri.
Secondo la ricostruzione effettuata dal Corriere, Piovella è figlio di ottima famiglia, ha conseguito una laurea al Politecnico di Milano, lavora in un’azienda in via Carlo De Angeli che si occupa di architettura della luce e non ha alcun precedente penale.
Dall’altra parte, una vita passata nello stadio di San Siro, nella Curva Nord, fino a diventare capo dello storico gruppo dei “Boys San” e responsabile delle coreografie realizzate dai tifosi interisti.
Contro Piovella, noto anche come “il Rosso”, è stato emesso un Daspo dopo i disordini in occasione di Inter-Juventus.