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Razzismo in Italia: “Grillo venga a parlare con noi mamme di bambini discriminati. Decine di casi ogni giorno”

Immagine di copertina

Gabriella Nobile è la fondatrice dell'associazione "Mamme per la pelle ", a TPI ha spiegato come sia pericoloso e al contempo inutile minimizzare gli attacchi discriminatori in Italia

“Duecentocinquantamila persone hanno manifestato contro il razzismo, un razzismo esclusivamente mediatico”, tuonava dal suo blog Beppe Grillo, all’indomani della manifestazione anti razzista che si è tenuta a a Milano il 2 marzo.

S&D

Un fermo immagine di quanto accade al Paese che però non ha incontrato il consenso di chi in quella piazza lo scorso sabato c’era e manifestava. Tra questi c’erano le donne di “Mamme per la pelle”.

Mamme per la pelle è un’associazione nata nel 2018 che porta le voci di mamme adottive o biologiche preoccupate per il numero crescente di attacchi natura razzista che subiscono i loro figli.

Secondo il garante del M5s, il razzismo è solo un falso problema.

“Chiunque abbia un minimo di buon senso non vede alcun razzismo, ma soltanto un crescente egoismo sociale”, dice ancora Grillo.

Gabriella Nobile è la fondatrice dell’associazione e a TPI ha spiegato come sia pericoloso e al contempo inutile minimizzare le cose.

Lo scorso anno, dopo una violenta campagna elettorale contro gli immigrati, ho espresso la mia preoccupazione in un post su Facebook. Migliaia di mamme con i miei stessi timori mi hanno contattato e abbiamo deciso di mettere insieme quest’associazione”, spiega Gabriella.

“Riceviamo decine di segnalazioni tutti i giorni, da tutte le parti d’Italia: attacchi a bambini e a ragazzi ormai grandi, tutte con lo stesso principio, che è quello della discriminazione”.

Cosa è cambiato in quest’ultimo anno?

Abbiamo notato un incremento preoccupante. Adesso gli attacchi si sono inaspriti, è stato sdoganato il razzismo, se sei razzista e insulti sei anche un po’ figo. Sull’autobus, per strada, è come se fosse stato autorizzato il pensiero razzista. Non è più una brutta cosa.

Ci può fare qualche esempio?

Come detto, le segnalazioni sono decine ogni giorno. Uno degli ultimiriguarda un ragazzino di 12 anni congolese, adottato a sette mesi, di un paesino del lago di Garda. Nella strada da scuola a casa viene preso in giro da ragazzi molto più grandi, gli cantano cori orrendi, dicendo “brutto negro”. La madre non trova supporto nelle istituzioni, che minimizzano, e nemmeno la solidarietà delle altre madri, che negano le azioni dei figli, Un giorno ha voluto verificare con i propri occhi e ha aspettato il figlio davanti scuola.

Ha visto il ragazzino preso in giro, buttato a terra nella spazzatura. Una scena davvero triste.

Altri casi?

Potrei parlare di un ragazzino africano che si è ammalato di vitiligine perché non ce la faceva più a essere vessato per il colore della sua pelle. Sono reazioni emotive con ricadute sulla salute.

Un bambino cinese arrivato da poco, ha avuto uno scatto di nervi in classe e la maestra invece di contenerlo lo ha insultato con frasi razziste.

E la politica?

La politica nn prende una posizione di condanna netta. Stanno facendo campagne elettorali sulla pelle dei nostri figli. Loro sono i primi. Pensiamo a Massimiliano Galli, un personaggio iscritto alla Lega: non può arrogarsi il diritto di scrivere a Emma Marrone “Apri le gambe fatti pagare”, non si possono più tollerare questi livelli beceri.

Grillo sostiene ci siano cose più importanti per cui manifestare.

Che ci siano delle cose più importanti lo gridiamo da un anno, se la gente non si soffermasse più sugli immigranti sarebbe meglio, ma non minimizziamo quello che sta diventando una piaga sociale vera e propria. Bisogna cercare insieme la soluzione che è quella di cambiare narrazione. Il nero non è solo chi stupra, chi spaccia la roba, chi ruba, portiamo esempi di inclusione.

Non accettiamo queste affermazioni. Io, se dobbiamo fare dell’ironia, avrei certamente preferito occuparmi di moda e di cultura, ma c’è la necessità reale di portare sotto osservazione questi eventi, non può sminuire tutto.

Sfido Grillo a parlare con tutte queste mamme, lo dica a loro quello che ha scritto sul blog.

Mamme per la Pelle è un’associazione culturale nata il 30 novembre 2018 per svolgere attività dirette a creare e rafforzare una rete organizzata di madri italiane o straniere con figli che possano subire discriminazioni per le loro origini.

Gabriella Nobile, mamma adottiva milanese di due bambini arrivati dall’Africa, impaurita dal clima di razzismo che stava prendendo piede nel nostro Paese, ha scritto una lettera aperta al leader della Lega Matteo Salvini per “ringraziarlo” della sua violenta campagna elettorale contro gli immigrati, che ha scatenato un’ignobile ondata di intolleranza e di odio nei confronti di chi ha una pelle di un colore diverso, con continui insulti e minacce che non hanno risparmiato neppure i bambini e gli adolescenti.

La lettera di Gabriella è stata subito condivisa da una mamma romana che l’ha contattata, ed immediatamente il gruppo si è allargato a macchia d’olio coinvolgendo decine di mamme in tutta la Penisola, fino alla Sicilia, dove alcune donne hanno adottato bambini non accompagnati arrivati in Italia con i barconi.

“Ora che proclami elettorali si sono trasformati in programmi di governo e il clima politico invece di rasserenarsi si fa ogni giorno più ostile contro le altre etnie, le mamme hanno deciso di scendere in campo.

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