La furia del cielo

Gli scatti del cacciatore di tempeste Daniele Macis, appassionato di fulmini e temporali
Daniele Macis è un fotografo sardo di 26 anni, appassionato di fotografia paesaggistica. I suoi soggetti preferiti sono i fulmini e i fenomeni temporaleschi.
“Quando dalla finestra vedo avvicinarsi nuvole cariche di pioggia spero sempre che siano accompagnate da una bella e potente attività elettrica”, dice Macis. “È proprio in queste occasioni che il mio istinto da cacciatore di tempeste si risveglia e mi spinge a fare ciò che una persona normale non farebbe, ovvero avvicinarmi il più possibile alla perturbazione per essere nella posizione più spettacolare”.
Fotografare i fulmini è abbastanza pericoloso, in quanto il treppiede su cui poggia la fotocamera, se è fatto di metallo, potrebbe agire da conduttore e attirare su di esso la scarica. Per questo Macis utilizza un remote controller per gestire la fotocamera a distanza di qualche metro, senza rischiare la pelle.
“Dopo essere riuscito a catturare una bella foto della caduta di un fulmine provo un grande senso di appagamento”, dice Macis. “Se in parte dipende dalla fortuna, è vero anche che bisogna trovarsi nel posto giusto al momento giusto. E questa non è fortuna, ma è istinto, tenacia e passione. Un fulmine deve il suo fascino all’imprevedibilità e alla potenza. È incontrollabile e pericoloso allo stesso tempo, crea quel mix di adrenalina e paura che è difficile rivivere in un’altra situazione”.
Alcune cose da sapere sui fulmini
– Ogni momento sul nostro pianeta ci sono 3.000-5.000 cellule temporalesche.
– Ogni giorno sulla terra cadono tra i cinque e i sei milioni di fulmini.
– La temperatura massima di un fulmine è 33.000 ° C
– La lunghezza massima di un fulmine è 20 Km
– L’intensità di un fulmine è 20000 Ampere di corrente.
– In media, una persona su 3000 viene colpita da un fulmine e in pochissimi casi l’incidente è fatale.