Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:05
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Spagna impara dall’Italia: dopo anni di insulti le due sinistre trovano un accordo per governare insieme

Immagine di copertina
Credit: Emanuele Fucecchi

Guardate le foto, guardate quell’abbraccio: è nato “il governo del Peblo”. Ovvero il “governo del pueblo”, di Pedro e di Pablo, l’accordo complicato tra le due sinistre spagnole che per essere firmato ha richiesto cinque anni di guerra, sangue, insulti, ingiurie, e almeno tre elezioni politiche anticipate (comprese le ultime, quelle di domenica scorsa). Ancora una volta una immagine – quella di questo abbraccio – supera i confini della Spagna, e fa diventare l’Italia un paese precursore. A Madrid ci sono due leader irriducibili, due carismi, due caratteri saturnini e spesso inconciliabili che mettono la firma (fisicamente) su un programma comune, dopo essersi fatti la guerra.

Spagna, accordo Sanchez-Iglesias: governo di coalizione tra socialisti e Podemos

Ma l’antecedente di questo storico passo è il governo giallorosso: se hanno fatto l’accordo in Italia, dicevano quelli di Podemos, perché non dovremmo farlo anche noi in Spagna? E così, l’ultimo voto, in cui i due partiti di sinistra hanno perso entrambi seggi ha portato consiglio: e soprattutto ha fatto manifestare anche nella penisola iberica l’apparizione di un “nuovo Salvini”. Che poi – la definizione è quella dello scrittore Xaxier Cercas – è Santiago Abascal, il leader di Vox, il neonato partito dell’ultradestra populista (che ha svuotato il contenitore liberista di Ciudadanos).

Spagna: la scommessa di Sánchez non paga, Vox sfonda con 52 seggi

Dice Cercas: “È molto più intelligente, e quindi più pericoloso, il vostro Salvini, che Abascal riconosce come maestro. Infatti – dice lo scrittore – Abascal sta imparando da Salvini che il discorso più attraente è quello contro l’immigrazione, contro l’Europa, per la difesa della nazione e della sovranità”. Tutto è vicino, tutto è interconnesso: Italia, Spagna, destra, sinistra, leadership e programmi. Per arrivare a questo abbraccio le due sinistra spagnole hanno perso dieci seggi di vantaggio sulla destra.

“Se non capite la crisi catalana e l’esumazione di Franco non potete comprendere l’avanzata di Vox in Spagna”: parla a TPI l’esperto Casals

Quindi anche in Spagna la sinistra supera le sue paure, e rimargina le sue antiche cicatrici, non per virtù, ma per paura. Tuttavia quella foto, e quell’abbraccio, dicono alla Spagna, e all’Europa qualcosa di più: le politiche del rigore, la globalizzazione, la crisi, e il tradimento delle élites avevano prodotto questa separazione nel campo dei progressisti. Sinistre socialdemocratiche revisioniste e rigoriste, divise da sinistre radicali o massimaliste, o populiste. In alcuni casi anche populiste ideologiche (come ad esempio quella francese di Jean Luc Melenchon), in altri post-ideologiche come quella della M5s, nata sull’idea di superare le famiglie novecentesche, e con il sogno di ridisegnare ecologicamente la modernità.

Le sinistra socialdemocratiche morenti disdegnavano anche solo il dialogo con queste nuove forme di rappresentanza, e spesso le sue nuove famiglie – populisti di sinistra e governisti di sinistra – finivano per odiarsi, declinando l’inevitabile racconto del duello fratricida. In Spagna si è arrivati a questo ultimo voto anticipato proprio perché Pedro (Sanchez) aveva posto un veto sulla presenza di Pablo (Iglesias) al governo. Oggi quel veto cade, Pedro abbraccia Pablo, e lo nomina virtualmente vicepremier.

Chi ha vinto e chi ha perso le elezioni in Spagna: un confronto tra le ultime 3 tornate elettorali

La forza della nuova destra, più attrezzata a diventare l’alveo del fiume della rabbia, costringe i populisti progressisti a civilizzarsi, e i socialdemocratici inciucisti a auto-bonificarsi. In Italia il Pd si libera (faticosamente) del leopoldismo renziano che aveva governato con Berlusconi prima e con Alfano poi. In Spagna Sanchez manda in soffitta i vecchi babbioni come Alfredo Perez Rubalcaba (scomparso nella scorsa primavera) eternamente innamorati del Pp e convinti della necessità ineluttabile con un governo con la destra.

Sanchez combatte questa linea, viene destituito dai babbioni inciucisti, attraversa il deserto dell’opposizione interna ma riesce ritornare segretario. Il punto di svolta che permette l’abbraccio, dunque è il momento esatto in cui i riformisti abbandonano il moderatismo e la sua forma di espressione politica (corruttiva), l’inciucio. Quello stesso fenomeno che nella sua denominazione più aulica, quella di “Grosse Koalition” ha sterminato l’Spd, nell’abbraccio suicida con la Merkel.

Nel Regno Unito invece, questo accade poiché il populismo dell’Ukip e di Nigel Farage va ad occupare lo spazio della destra, e permette ai laburisti di rinnovarsi cancellando il dogma della variante blairiana. In Portogallo il partito socialista di Antonio Costa – uscito vincitore dalle urne – forma un governo monocolore che dovrà negoziare a sinistra con il Blocco di Sinistra e con i post comunisti.

In ogni paese, dunque, persino in quello dove era nata la “terza via”, si torna all’idea del bene comune e collettivo, all’intervento dello Stato (che fino a ieri era bestemmia), come strumento principe di riequilibrio della disuguaglianza sociale. Quell’abbraccio e questa inversione di tendenza dicono molto sui nuovi tempi, dunque, ma non cancellano l’unico dubbio: quello, cioè, che i giallorossi, i “peblisti”, i neo laburisti siano arrivati tardi. Solo se riusciranno a sanare il ricordo dei margini innescata dalla curia, infatti, potranno trasformare le loro alleanze tattiche in coalizioni vincenti. Guardate la foto dell’abbraccio. E provare a immaginare quale potrà essere il fermo immagine se il fotografo tornerà fra un anno

Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Ti potrebbe interessare
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Esteri / Michel: “Iran è una minaccia non solo per Israele, va isolato”. Teheran: “Potremmo rivedere la nostra dottrina nucleare di fronte alle minacce di Israele”
Esteri / La scrittrice Sophie Kinsella: “Ho un cancro al cervello, sto facendo chemioterapia”
Esteri / Serie di attacchi di Hezbollah al Nord di Israele: 18 feriti. Tajani: “G7 al lavoro per sanzioni contro l’Iran”. Netanyahu: “Israele farà tutto il necessario per difendersi”
Esteri / Copenaghen, distrutto dalle fiamme gran parte dell’edificio della Borsa | VIDEO
Esteri / L’Iran minaccia l’uso di un’arma “mai usata prima”. L’Onu: “Sono 10mila le donne uccise a Gaza dall’inizio della guerra, 19 mila gli orfani”
Esteri / Stati Uniti, Trump: “Il mio processo è un attacco all’America”
Esteri / Iran a Onu invoca il diritto all’autodifesa. Macron: “Risposta sproporzionata. Isolare Teheran e aumentare le sanzioni”. Media: "Israele risponderà all’Iran, ma senza scatenare una guerra regionale"