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Home » Esteri

Perù, ostaggio di una setta per oltre un anno: 19enne ritrovata nella giungla

Immagine di copertina
Patricia Aguilar

La giovane spagnola Patricia Aguilar, dopo oltre un anno di ricerche, è stata ritrovata nella giungla peruviana

Il 7 gennaio 2017 Patricia Aguilar era scappata dalla sua casa ad Elche in Spagna appena diventata maggiorenne.

Dopo oltre un anno di ricerche la giovane spagnola, oggi diciannovenne, è stata ritrovata in Perù nella giungla, con in braccio una bambina di un mese, sua figlia.

La ragazza è stata ostaggio della setta del guru Felix Steven Manrique, secondo quanti riferito dalle autorità locali.

La giovane è stata una delle vittime della setta guidata dal guru peruviano Felix Steven Manrique, arrestato con l’accusa di tratta di esseri umani.

Patricia Aguilar è stata ritrovata proprio grazie alla pista che la polizia stava seguendo per catturare Manrique.

Nel momento del ritrovamento la diciannovenne spagnola si trovava nella Valle del Apurimac, Ene e Mantaro Rios (Vraem), tra le zone più pericolose del Perù, che si trova sotto il controllo dei trafficanti di droga e degli ultimi affiliati del gruppo terroristico Sendero Luminoso.

La ragazza è stata messa in salvo dalle autorità peruviane, con sé portava la figlia di appena un mese.

Malnutriti e con segni di violenze fisiche, Patricia Aguilar e la sua bambina sono state ritrovate insieme ad altri quattro minori e altre due donne che facevano parte della setta.

La famiglia di Patricia Aguilar aveva denunciato la scomparsa della figlia subito dopo la scomparsa, sostenendo che la ragazza fosse caduta vittima della setta del guru Manrique.

Ma la giovane aveva più volte smentito la dichiarazione della famiglia dicendo che si era unita alla setta per sua volontà.

Il quotidiano spagnolo El Pais ha scritto che Patricia Aguilar è stata “adescata” da Manrique via internet e poi costretta a scappare in Perù per unirsi a lui.

Ma per la ragazza i problemi non sono finiti, la famiglia di Patricia infatti stanno cercando un modo per far rientrare in Spagna la figlia, perché secondo quanto riferiscono le autorità è ora un immigrata irregolare con una figlia di nazionalità peruviana.

“Questo caso è iniziato a gennaio. A giugno sono state emesse misure di limitazione della libertà contro Manrique, e 10 giorni fa un gruppo di otto perone è stato inviato per localizzare e soccorrere le vittime”, ha dichiarato il capo del dipartimento peruviano contro il traffico di persone José Capa, a El Pais.

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