Diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: 46.584 morti dal 7 ottobre 2023. Al-Jazeera: “Altre 33 vittime nei raid di oggi di Israele”. Idf: “5 soldati caduti nel nord della Striscia”. Biden sente l’emiro del Qatar al-Thani: “Urgente un accordo”. Media del Golfo: “Tregua a un passo” | DIRETTA

Diretta live della guerra di Israele contro Hamas a Gaza oggi, lunedì 13 gennaio
Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 13 gennaio 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente e in Siria, dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.
Ore 19,30 – Israele: il premier Netanyahu convoca una riunione con i vertici delle forze di sicurezza – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione con i vertici delle forze di sicurezza mentre sembra avvicinarsi una tregua con Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’edizione online del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, secondo cui tra gli argomenti discussi nell’incontro c’è stata anche la questione di quando sottoporre all’approvazione di tutti i membri del governo l’accordo di cessate il fuoco. L’intesa, secondo il quotidiano israeliano, richiederebbe l’approvazione del gabinetto di sicurezza e del governo, ma non il voto della Knesset.
Ore 19,00 – Qatar: l’emiro al-Thani riceve gli inviati in Medio Oriente di Biden e Trump – L’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, ha ricevuto oggi a Doha gli inviati in Medio Oriente di Joe Biden e Donald Trump, Brett McGurk e Steve Witkoff. Lo riferisce il suo ufficio in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Qna, secondo cui durante l’incontro i presenti hanno “esaminato gli sviluppi nella Striscia di Gaza” e “nei negoziati per il cessate il fuoco”.
Ore 18,45 – Gaza, media: “Trattative per la tregua in fase avanzata: l’accordo sarà annunciato stasera o domani ed entrerà in vigore il 22 gennaio” – Le trattative in corso a Doha per un cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas sono in fase talmente avanzata che, se non ci saranno compromessi sui “punti fondamentali”, il gruppo palestinese dovrebbe approvare in serata la proposta di accordo mediata da Usa, Qatar ed Egitto, mentre Tel Aviv avrebbe già inviato una lista di nomi dei detenuti da rilasciare in cambio della liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia e di una tregua che però non dovrebbe entrare in vigore prima di mercoledì 22 gennaio. Lo riferiscono il quotidiano qatariota al-Araby al-Jadeed e l’emittente televisiva saudita al-Hadath. Un anonimo esponente di Hamas ha spiegato al quotidiano qatariota che la leadership del gruppo si riunirà questa sera per discutere dell’accordo. La risposta, ha rivelato la fonte ad al-Araby al-Jadeed, sarà “positiva” se non ci saranno compromessi sui “punti fondamentali”. Intanto, secondo l’emittente televisiva saudita, Israele ha già inviato a Hamas una lista di nomi di centinaia di detenuti palestinesi da rilasciare in cambio della liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza ma, tra questi, non figura Marwan Barghouti. Secondo al-Hadath, l’accordo per la tregua potrebbe essere annunciato stasera o domani mattina ma non dovrebbe entrare in vigore prima di mercoledì 22 gennaio.
Ore 18,30 – Gaza, Biden sente l’emiro del Qatar al-Thani: “Urgente un accordo per il cessate il fuoco” – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto questa mattina un colloquio telefonico con l’emiro del Qatar Tamim Al Thani per discutere delle trattative in corso per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas. Lo rivela un comunicato della Casa bianca, secondo cui “entrambi i leader hanno sottolineato l’urgente necessità di un accordo”.
Ore 18,15 – Gaza, Idf: “5 soldati caduti e 10 feriti nel nord della Striscia” – Almeno cinque soldati israeliani sono stati uccisi e altri 10 sono rimasti feriti questa mattina nel nord della Striscia di Gaza. Lo hanno comunicato in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui otto feriti versano in gravi condizioni. Tutte le vittime, secondo l’Idf, prestavano servizio nell’unità di ricognizione della Brigata Nahal dell’esercito, che non ha fornito dettagli sulle circostanze della morte e del ferimento dei quindici militari.
Ore 18,00 – Israele: Idf intercettano un missile lanciato dallo Yemen – La contraerea delle forze armate di Israele (Idf) ha intercettato un missile lanciato dallo Yemen. Lo hanno comunicato in una nota le Idf, secondo cui non si segnalano né danni né feriti. Il lancio aveva fatto scattare l’allerta in numerose in numerose comunità israeliane della Cisgiordania, della valle del Giordano, della zona di Afula e nei pressi di Beit Shean, per timore della caduta di schegge. Al momento però nessuno risulta ferito.
Ore 17,00 – Libano: il presidente Aoun affida a Nawaf Salam l’incarico di formare il governo – Il presidente libanese Joseph Aoun ha scelto Nawaf Salam, giudice e presidente della Corte internazionale di giustizia dell’Onu all’Aia, come primo ministro, dopo aver consultato i deputati. Lo ha reso noto la presidenza libanese in un comunicato, secondo cui “il presidente della repubblica ha incaricato il giudice Nawaf Salam di formare un governo”. “Sapendo che al momento si trova all’estero”, si legge nella nota, “è stato deciso che tornerà domani”.
Ore 16,30 – Ong pro-Palestina chiede all’Italia di arrestare un generale di Israele: “Si trova a Roma in segreto” – La Hind Rajab Foundation, una ong pro-Palestina registrata in Belgio e accusata da Israele di antisemitismo, ha presentato una richiesta di arresto in Italia contro il general maggiore delle forze armate israeliane (Idf), Ghassan Alian, coordinatore delle attività governative nei Territori (COGAT) occupati, per genocidio e presunti crimini contro l’umanità e di guerra nella Striscia di Gaza. Il generale, secondo la fondazione, “si trova attualmente a Roma” in segreto e sarebbe responsabile del mancato afflusso di aiuti umanitari e beni essenziali nel territorio costiero palestinese.
Ore 16,00 – Libano: il presidente della Corte Onu dell’Aia Nawaf Salam ottiene l’appoggio di un numero sufficiente di deputati per diventare premier – Il presidente della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite, Nawaf Salam, ha ottenuto il sostegno di un numero sufficiente di parlamentari per essere nominato prossimo premier del Libano. Secondo il conteggio dell’emittente locale Lbci, Salam gode attualmente del sostegno di 73 deputati, contro i 9 del premier uscente Najib Mikati e 4 che non si schierano. La designazione di Salam da parte del neopresidente Joseph Aoun, che è tenuto a nominare il candidato con il maggior sostegno tra i deputati, rappresenterebbe un duro colpo per il gruppo armato sciita Hezbollah, che sostiene Mikati. Secondo l’emittente locale Lbci, Salam lascerà L’Aia in serata per incontrare domani mattina il presidente Aoun al palazzo della Baabda, a Beirut.
Ore 15,30 – Israele: atteso domani a Roma il ministro degli Esteri Sa’ar –Il ministro degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, è atteso domani a Roma, dove sarà ricevuto dal vicepremier Antonio Tajani. Lo ha annunciato in una nota il suo ufficio, secondo cui dopo la visita in Italia Sa’ar si recherà in Ungheria per incontrare il ministro degli Esteri magiaro, Peter Szijjarto. In entrambi gli incontri, si legge nella nota, il ministro degli Esteri israeliano affronterà con i suoi omologhi “diverse questioni regionali, tra cui Iran, Libano, Siria, Gaza e un possibile accordo di cessate il fuoco”.
Ore 15,00 – Gaza, Cnn: “Permangono divergenze tra Hamas e Israele sulla tregua” – Hamas “è molto vicino” a un accordo con Israele per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza ma restano ancora una serie di divergenze tra le parti ai colloqui in corso in Qatar. Lo ha confermato oggi all’emittente statunitense Cnn un esponente del gruppo terroristico palestinese, secondo cui il governo di Tel Aviv non ha ancora accettato la richiesta di Hamas di ritirarsi dal cosiddetto corridoio di Filadelfi, al confine tra Gaza e l’Egitto e di impegnarsi per un cessate il fuoco permanente nella Striscia. Le parti avrebbero invece concordato di stabilire una zona cuscinetto al confine tra Gaza e Israele ma restano ancora distanti sulle sue dimensioni: Hamas chiede di ripristinare la recinzione di frontiera profonda tra i 300 e i 500 metri mentre Tel Aviv vuole estenderne la profondità fino a due chilometri. “Riteniamo che ciò significhi che 60 chilometri quadrati di Striscia di Gaza che rimarranno sotto il loro (di Israele, ndr) controllo e in cui gli sfollati non torneranno”, ha detto l’esponente di Hamas alla Cnn.
Ore 14,00 – Iran: il 17 gennaio Pezeshkian andrà a Mosca e firmerà un trattato di “partenariato strategico globale” con la Russia – La Russia e l’Iran firmeranno un trattato di “partenariato strategico globale” durante la visita a Mosca del presidente iraniano Masoud Pezeshkian, prevista venerdì 17 gennaio. Lo ha annunciato il Cremlino in una nota citata, tra l’altro, dall’agenzia di stampa ufficiale RIA Novosti. “Il 17 gennaio, Vladimir Putin terrà dei colloqui con il presidente della Repubblica islamica dell’Iran Masoud Pezeshkian, che verrà a Mosca in visita ufficiale”, si legge nel comunicato di Mosca, secondo cui in questa occasione i due leader “firmeranno il trattato di partenariato strategico globale”.
Ore 13,30 – Gaza: Hamas conferma “progressi” nei colloqui per la tregua – Hamas ha confermato i progressi annunciati oggi da Israele verso un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza durante i colloqui in corso a Doha, in Qatar. “Rinnoviamo il nostro impegno con il nostro fedele e paziente popolo e con i nostri eroici prigionieri nelle prigioni, e affermiamo che la loro libertà è vicina”, ha fatto sapere il gruppo terroristico palestinese in una nota diramata su Telegram. Si prevede che un possibile accordo preveda il rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi, detenuti nelle carceri israeliane, in cambio della liberazione di 94 ostaggi ancora trattenuti nella Striscia, di cui almeno 34 già deceduti. Israele e Hamas, ha fatto sapere un portavoce del ministero degli Esteri del Qatar all’agenzia di stampa ufficiale Qna, hanno ricevuto entrambi ricevuto una bozza “definitiva” della proposta di tregua, un’annuncio in seguito smentito da Tel Aviv.
Ore 13,00 – Gaza, al-Jazeera: “33 morti nei raid odierni di Israele” – Almeno 33 persone sono rimaste uccise nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi aerei condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita fonti sanitarie del territorio costiero palestinese, secondo le vittime sono state uccise in diversi raid condotti dall’Idf dall’alba di oggi nel nord di Gaza, una zona militarmente assediata da oltre 100 giorni, dove almeno cinquemila persone risultano morte o disperse.
Ore 11,30 – Gaza: il ministro degli Esteri di Israele, Sa’ar, annuncia “progressi” nei colloqui per la tregua – Il ministro degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, ha annunciato nuovi “progressi” nei negoziati in corso in Qatar per raggiungere un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza con Hamas. “Sono stati fatti alcuni progressi nei negoziati”, ha ammesso Sa’ar durante una conferenza stampa tenuta a Gerusalemme insieme al ministro degli Esteri danese in visita in Israele, Lars Løkke Rasmussen. “Israele vuole un accordo sugli ostaggi. Israele sta lavorando con i nostri amici americani per raggiungere un accordo sugli ostaggi e presto sapremo se l’altra parte vuole la stessa cosa”, ha aggiunto il ministro israeliano che, alla domanda sulle tempistiche per un potenziale accordo, ha risposto: “Ci sono progressi, ho detto che sembra molto meglio di prima… ma non voglio dire altro, perché mi rendo conto che ci sono famiglie che sono sensibili a ogni parola e a ogni frase”. Israele, ha aggiunto Sa’ar, sta collaborando sia con l’amministrazione uscente Biden che con la nuova di Trump (che entrerà in carica il 20 gennaio) e “spero che nel giro di poco tempo vedremo le cose accadere, ma deve ancora essere dimostrato”.
Ore 11,00 – Gaza: 46.584 morti dal 7 ottobre 2023, 19 solo nelle ultime 24 ore – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 46.584 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 109.731 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 19 persone e altre 71 sarebbero rimaste ferite.
Ore 10,00 – Iran: l’esercito aggiunge un migliaio di nuovi droni al suo arsenale – L’esercito della Repubblica islamica dell’Iran ha aggiunto un migliaio di nuovi droni al proprio arsenale. Lo riporta l’agenzia di stampa locale Tasnim, considerata vicina ai Pasdaran iraniani, secono cui i nuovi velivoli senza pilota, dotati di elevate capacità stealth e di penetrazione, sono stati già consegnati a diverse basi del Paese. “Le caratteristiche uniche dei droni, tra cui una gittata di oltre 2.000 chilometri, un elevato potere distruttivo, la capacità di attraversare strati di difesa con una bassa sezione radar trasversale e il volo autonomo, non solo aumentano la profondità di ricognizione e monitoraggio dei confini, ma potenziano anche la capacità di combattimento della flotta di droni dell’esercito nell’affrontare obiettivi distanti”, ha fatto sapere l’agenzia di stampa, dando notizia della “cerimonia di integrazione” delle nuove armi presieduta oggi a Teheran dal comandante dell’esercito, il general maggiore Abdolrahim Mousavi, alla presenza del ministro della Difesa iraniano, il generale di brigata Aziz Nasirzadeh. “I droni, progettati dagli esperti del ministero della Difesa, includono i velivoli strategici multiuso Ababil-4 e Ababil-5 che possono essere utilizzati per missioni di ricognizione, pattugliamento, guerra elettronica, raccolta dati e combattimento aereo”, ha aggiunto Tasnim, secondo cui questi sono stati “sviluppati in collaborazione tra scienziati militari, Ministero della Difesa e aziende del settore e prodotti negli stabilimenti dell’esercito”. “L’esercito ha anche ricevuto i nuovi droni Arash, in grado di effettuare missioni suicide a lungo raggio con estrema precisione”. All’inizio di gennaio, Teheran ha avviato due mesi di nuove esercitazioni militari, comprese simulazioni di difesa delle principali installazioni nucleari iraniane a Natanz.
Ore 9,00 – Idf: abbattuto drone lanciato dallo Yemen contro Israele – Un drone lanciato contro Israele dallo Yemen è stato intercettato poco fa dall’aeronautica militare israeliana. Lo afferma l’esercito israeliano (Idf), come riporta il Times of Israel. Secondo quanto riferito da una fonte militare, un elicottero militare ha abbattuto il drone nei pressi della comunità di Gvulot, nel sud di Israele. Lo riporta il Times of Israel.
Ore 8,30 – Iran: “Possediamo armi sconosciute ai nostri nemici” – “L’Iran è in possesso di armi che non sono state finora svelate e sono sconosciute ai nemici”. Lo ha detto il vice capo di stato maggiore delle forze armate iraniane Mohammadreza Ashtiani domenica sera, in occasione delle esercitazioni militari in corso delle Forze armate iraniane. “Alcune delle armi potrebbero essere testate durante le esercitazioni”, ha aggiunto, citato da Mehr.
Ore 8,00 – Media, Israele propone una zona cuscinetto di 1,5 km a Gaza – Continua a fare progressi il negoziato di Doha per uno scambio di prigionieri e un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Tel Aviv, che avrebbe già allo studio piani per un rapido ritiro da Gaza, avrebbe proposto ai mediatori l’istituzione di una zona cuscinetto di 1,5 chilometri intorno agli attuali confini della Striscia. Lo riferisce Al-Quds Al-Arabi, giornale qatarino con sede a Londra fondato da esponenti della diaspora palestinese. La zona cuscinetto, spiega la testata, resterebbe sotto il controllo di Israele, che non vi dispiegherebbe truppe ma sparerebbe contro chi la attraversasse. Secondo Al-Quds Al-Arabi, sarebbe già stato raggiunto un accordo tra le parti sulle aree dalle quali le forze armate israeliane si ritirerebbero nella prima e nella seconda fase dell’accordo, che prevederebbero inoltre la consegna di tutti gli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi inclusi nell’intesa. E’ sul numero di questi ultimi che vanno ancora definiti i dettagli, nonché sulla destinazione dei palestinesi condannati a sentenze pesanti. Per discutere questi aspetti, scrive Ynet, è partito per Doha Qadura Fares, direttore del Palestinian Prisoners Club, organizzazione che si occupa dei diritti dei detenuti palestinesi.
Ore 7,00 – Biden a Netanyahu, serve subito cessate il fuoco a Gaza – Il presidente Usa Joe Biden ha “sottolineato” al premier israeliano Benjamin Netanyahu “il bisogno immediato di un cessate il fuoco a Gaza e il ritorno degli ostaggi con un aumento degli aiuti umanitari reso possibile da uno stop dei combattimenti”. Lo ha reso noto la Casa Bianca dopo la telefonata tra i due leader.