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Home » Esteri

Guerra in Ucraina, ultime notizie. Ue: ok alla candidatura di Ucraina e Moldavia. Mosca stringe su Lysychansk e Severodonetsk. Zelensky: “Più armi per liberare la nostra terra”

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Credit: EPA/ROMAN PILIPEY

GUERRA UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 23 GIUGNO 2022

GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – A 119 giorni dall’inizio della guerra in Ucraina, oggi Bruxelles nell’atteso vertice del Consiglio europeo ha dato il via libera nel riconoscere a Kiev (e alla Moldavia) lo status di candidato, come chiesto dal governo Draghi negli scorsi mesi. Alla riunione seguiranno altri appuntamenti chiave la settimana prossima: in Baviera si incontreranno i leader del G7, che discuteranno nuovi pacchetti di sanzioni contro la Russia, su proposta di Joe Biden, mentre a Madrid si terrà il vertice della Nato che, secondo la Casa bianca, indicherà per la prima volta la Cina come “fonte di preoccupazione”, dopo che il presidente Xi Jinping ha messo in guardia contro l'”espansione” dei legami militari.

Sul fronte del Donbass, sono sempre più isolate le sacche di resistenza nelle città di Lysychansk e Severodonetsk, obiettivi chiave delle forze russe per il controllo della regione di Luhansk. “Vogliono distruggere tutto il Donbass, passo dopo passo”, ha detto ieri Volodimir Zelensky, che ha accusato le forze russe di voler trasformare “tutte le città in Mariupol”. Continuano le tensioni tra tra Russia e Unione Europea, per la situazione nell’exclave russa di Kaliningrad, situata tra Polonia e Lituania: Mosca è pronta a sospendere la fornitura di elettricità alla Lituania come ritorsione per il divieto imposto da Vilnius sul transito di merci soggette a sanzioni. Intanto la Finlandia assicura di essere pronta a combattere, se sarà attaccata. Di seguito le notizie di oggi in diretta:

GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 23 GIUGNO 2022

+++ Ore 20.25 – Ue: ok vertice a candidatura Ucraina e Moldavia – I capi di Stato e di Governo dell’Unione europea hanno dato il via libero alla concessione di status di Paese candidato a Ucraina e Moldavia. “Il Consiglio europeo ha appena deciso lo status di candidato all’Ue per Ucraina e Moldova. Un momento storico. La giornata di oggi segna un passo cruciale nel vostro cammino verso l’Ue. Congratulazioni a Volodymyr Zelensky e Maia Sandu e al popolo ucraino e moldavo. Il nostro futuro è insieme”. Lo ha scritto in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Oggi è un bella giornata per l’Europa. Congratulazioni ai presidenti Zelensky e Sandu e al primo ministro Garibashvili. I vostri Paesi fanno parte della nostra famiglia europea. E la storica decisione odierna dei leader lo conferma”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo la conferma dei leader Ue del conferimento a Ucraina e Moldavia dello status di Paesi candidati a entrare nell’Ue.

Ore 16.40 – Brics, Xi: pericolo da espansione alleanze militari – Il presidente cinese, Xi Jinping, mette nuovamente in guardia contro l’espansione delle alleanze militari, che costituisce uno “slancio pericoloso” e che renderà “il mondo più volatile”, in un riferimento indiretto al ruolo della Nato. Xi ha pronunciato l’avvertimento nel corso del suo intervento al vertice dei Brics, la sigla che riunisce le economie emergenti di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ospitato in modalità virtuale dalla Cina. “Alcuni Paesi stanno cercando di espandere le alleanze militari per cercare la sicurezza assoluta, costringendo altri Paesi a scegliere da che parte stare per creare un confronto sul campo e ignorando i diritti e gli interessi di altri Paesi per perseguire l’auto-sufficienza”, ha scandito Xi, citato dall’emittente televisiva statale China Central Television. “Se si lascia che questo slancio pericoloso si sviluppi, il mondo sarà più volatile”, ha aggiunto il presidente cinese.

Ore 16.30 – Comandante Kiev: situazione difficile ma teniamo duro – “Il prezzo della libertà è alto. È molto difficile per noi, perché il vantaggio di fuoco è dalla parte del nemico. Nonostante tutto, teniamo duro. La situazione è difficile, ma sotto controllo”. Lo ha riferito su Telegram il generale Valery Zaluzhny, comandante in capo dell’esercito ucraino, nel suo ultimo aggiornamento sugli sviluppi militari. “Le Forze armate sono costrette a condurre manovre difensive” e tentano di “occupare posizioni più vantaggiose”, ha aggiunto.

Ore 16.20 – Gas, accordo UE-Norvegia per più forniture e riduzione prezzi – Ue e Norvegia intensificheranno la cooperazione per aumentare le forniture di gas a breve e lungo termine con l’obiettivo di abbassare i prezzi. E’ quanto si legge in un protocollo d’intesa firmato dal vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans, dal commissario per l’Energia Kadri Simson e dal ministro norvegese del petrolio e dell’energia Terje Aasland.

Ore 16.10 – Putin: da Occidente errori in economia serve mondo multipolare – Il presidente russo, Vladimir Putin, accusa i Paesi occidentali di trasferire al mondo i loro errori di macroeconomia e chiede ai Brics di aumentare il proprio ruolo per costruire un “mondo multipolare”. Lo ha dichiarato all’apertura del vertice dei Paesi Brics, la sigla che riunisce le economie emergenti Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ospitato in modalita’ virtuale dalla Cina. “I Paesi occidentali, con l’aiuto di meccanismi finanziari, trasferiscono i propri errori di macroeconomia al mondo”, ha dichiarato Putin, citato dall’agenzia Tass. “Il ruolo dei Brics e’ ora richiesto per costruire un mondo multipolare”, ha aggiunto il presidente russo.

Ore 16.00 – Mosca: urgente difesa militare russo-bielorussa – Il raggruppamento regionale delle truppe e il sistema di difesa aerea di Russia e Bielorussia hanno bisogno di misure urgenti per aumentare la prontezza di combattimento, ha affermato il ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu. “Le circostanze impongono la necessità di adottare misure congiunte urgenti per rafforzare la capacità di difesa dello Stato dell’Unione, aumentare la prontezza al combattimento del raggruppamento regionale di truppe e del sistema di difesa aerea regionale unificato”, ha affermato Shoigu in un incontro con l’omologo di Minsk, Viktor Khrenin, a Mosca. Shoigu ha aggiunto che la questione sta diventando oggi sempre più urgente e la Russia è pronta a fornire “qualsiasi supporto agli amici bielorussi” in questo senso. Il 19 maggio, il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko ha annunciato l’acquisto di sistemi di difesa aerea S-400 e sistemi missilistici Iskander dalla Russia.

Ore 15.50 – Scholz: Consiglio UE storico, prospettiva europea per Kiev – “Quello di oggi è un Consiglio europeo storico. Rinnoveremo la nostra solidarietà all’Ucraina”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz al suo arrivo a Bruxelles. “Prenderemo una decisione importante per la prospettiva europea dell’Ucraina”, ha aggiunto.

Ore 15.40 – Lavrov: “Nessun legame operazione militare-crisi alimentare” – Non c’è alcun legame tra la guerra in Ucraina e la crisi alimentare mondiale. E’ quanto ha ribadito il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in una conferenza stampa a Teheran, dopo un incontro con il collega iraniano Hossein Amir-Adollahian. “Vorrei sottolineare ancora una volta che non c’è nessun collegamento tra l’operazione militare speciale russa in Ucraina e la crisi alimentare – ha scandito – Gli sforzi che vengono adesso esercitati dalla Turchia e dal segretario generale dell’Onu avrebbero avuto effetto tempo fa se l’Ucraina e i suoi padrini occidentali avessero risolto il problema dello sminamento dei porti del Mar Nero”.

Ore 14.40 – Nike lascia per sempre mercato russo, non riaprirà negozi – Nike lascia definitivamente il mercato russo e non riaprirà i suoi negozi. Lo fa sapere il Il colosso dello sportswear statunitense.

Ore 14.30 – Comandante Azov: “Presi in ostaggio due militari russi a Zaporizhzhia” – “Nella regione di Zaporizhzhia, unità di forze speciali del battaglione Azov hanno preso in ostaggio due militari russi”. Lo riferisce, sul suo canale Telegram, il comandante di un’unità Azov di Zaporizhzhia Maksym Zhorin.

Ore 14.20 – Kiev: arrivati lanciarazzi americani Himars – I lanciarazzi americani “Himars sono arrivati in Ucraina”: lo annuncia oggi su Twitter il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov. “Grazie al mio collega e amico americano segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III per questi potenti strumenti! L’estate sarà calda per gli occupanti russi. E l’ultima per alcuni di loro”, prosegue il tweet. Reznikov non ha specificato il numero di Himars arrivati nel Paese, ma la settimana scorsa Politico – citando anonimi funzionari del dipartimento della Difesa Usa – scriveva che il Pentagono stava valutando l’invio a Kiev di altri quattro lanciarazzi di questo tipo

Ore 14.10 – Mosca: relazioni con il Giappone al livello più basso – Il Cremlino ha definito oggi le relazioni bilaterali tra Mosca e Tokyo “al punto più basso possibile” a causa delle accresciute tensioni sulla guerra in Ucraina e della disputa sulle isole Curili, che il Giappone rivendica e chiama “i territori settentrionali”. “Le relazioni con quel paese si trovano al momento al livello più basso possibile e, di fatto, tutte le relazioni sono state limitate”, ha affermato il portavoce Dmitri Peskov, citato dall’agenzia di stampa russa Interfax. “Sappiamo che il Giappone adotta un atteggiamento ostile nei confronti del nostro paese”, ha proseguito, in risposta alle critiche rivolte a Mosca per l’invasione dell’Ucraina. La Russia ha annunciato il 7 giugno la sospensione dell’accordo con il Giappone in materia di pesca in attesa che Tokyo “adempia ai propri impegni finanziari”, prima di denunciare che le autorità giapponesi hanno “ritardato la firma del documento annuale sulla consegna degli aiuti destinati al provincia di Sakhalin”.

Ore 14.00 – Kiev: comando Sud, abbattuti 2 missili da crociera su Odessa – “Abbattuti su Odessa due missili da crociera”. Lo comunica il comando operativo Sud ucraino.

Ore 13.50 – Media: sabato colloquio Putin-Lukashenko in Russia – Il presidente della Bielorussia, Aleksander Lukashenko, incontrerà il suo omologo russo, Vladimir Putin, il 25 giugno a San Pietroburgo. Lo riferisce canale Telegram “Pul Pervovo”, vicino al servizio stampa del leader di Minsk. “Il 25 giugno si terrà a San Pietroburgo una riunione di lavoro dei leader”, si legge nel messaggio. Allo stesso tempo, va notato che Lukashenko è già arrivato in visita in Russia. “Oggi e domani si terranno colloqui informali con il presidente Putin nella residenza di Zavidovo. Il programma ufficiale sarà sabato”, scrive il canale.

Ore 13.40 – Vaticano: non usare grano come arma politica e militare – In Ucraina “la soluzione immediata è solo una soluzione diplomatica”, occorre “sbloccare la partenza di questo grano e distribuirlo alle popolazioni che ne hanno bisogno”. Così il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin a margine di Coopera, la seconda conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo. Il porporato, riferisce Vatican News, ha sottolineato che “ci vuole veramente una grande volontà politica da parte di tutti e soprattutto direi che è importante non collegare le cose, cioé non usare il grano come arma politica e militare”.

Ore 13.30 – Parlamento UE: raggiungere l’80% della capacità degli stoccaggi gas entro novembre – Riempire almeno all’80% gli impianti di stoccaggio del gas entro il primo novembre 2022 per proteggere i cittadini europei da eventuali shock di approvvigionamento. Questo l’obiettivo del regolamento Ue sullo stoccaggio dell’energia il cui testo legislativo è stato approvato durante la plenaria del Parlamento europeo con 490 voti favorevoli, 47 contrari e 55 astensioni. La relazione chiede che gli impianti di stoccaggio del gas siano considerati infrastrutture critiche. Tutti i gestori degli impianti di stoccaggio quindi dovranno ottenere nuove certificazioni obbligatorie per ridurre il rischio di interferenze esterne.

Ore 13.20 – Al via a Leopoli il processo per l’oligarca filorusso Medvedchuk – È in corso nel tribunale distrettuale di Lychakiv di Leopoli un’udienza a porte chiuse per giudicare di Viktor Medvedchuk, leader del principale partito di opposizione,  accusato di tradimento e di aver tentato di saccheggiare la proprietà nazionale. Lo riporta Interfax-Ucraina citando fonti della procura generale ucraina.

Ore 13.10 – Kiev: aspettiamo il via libera a status candidato UE – L’Ucraina è “in attesa del via libera” dal consiglio Ue per convalidare il suo status di candidato all’Unione Europea, quasi quattro mesi dopo l’invasione da parte dell’esercito russo. “Stiamo aspettando il via libera”, ha dichiarato Andriy Yermak, capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, ricordando che “l’obiettivo chiaro è la piena adesione all’Unione Europea”, una procedura che potrebbe tuttavia richiedere anni.

Ore 13.00 – Cremlino: gas ridotto per problemi tecnici, non è provocazione – Le forniture di gas del Nord Stream sono temporaneamente ridotte a causa di problemi di manutenzione tecnologica. Lo assicura il Cremlino precisando che non c’è “nessuna agenda nascosta”. La stessa fonte, citata dalla Tass, precisa che la Russia “rispetta rigorosamente i suoi impegni di fornitura di risorse energetiche all’Europa”.

Ore 12.50 – Cina: pericoloso Nato fletta i muscoli in Asia-Pacifico – La Cina valuta “altamente pericoloso” che la Nato, “uno strumento usato dagli Stati Uniti per preservare la sua egemonia, fletta i muscoli nell’Asia-Pacifico, cercando di rompere la stabilità della regione”. Alla luce della presenza di Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda al vertice dell’Alleanza di Madrid del 29 e 30 giugno prossimi, il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha chiarito “la ferma opposizione” di Pechino “all’introduzione di blocchi militari o all’incitamento allo scontro nell’Asia-Pacifico. La Nato ha già creato il caos in Europa e dovrebbe smetterla di rovinare l’Asia-Pacifico e il mondo.

Ore 12.40 – La Russia paga bond in rubli, domenica nuovo rischio default – Il ministero delle Finanze russo ha pagato in rubli le cedole di due obbligazioni in valuta estera e ritiene così adempiuti i propri obblighi di rimborso. Lo riporta Bloomberg, secondo cui il ministero ha dichiarato che intende rimborsare in valuta russa questi titoli, detti “eurobond”. Il ministero ha trasferito 12,51 miliardi di rubli (234,85 milioni di dollari) al sistema centrale di regolamento titoli. per il pagamento delle cedole su eurobond con scadenza 2027 e 2047. In aggiunta alle cedole rimborsate oggi in rubli, per Mosca si avvicina la scadenza, domenica, del ‘periodo di grazia’ per il pagamento di cedole per 100 milioni di dollari, corrisposti in rubli. Le cedole sono bloccate a causa delle sanzioni e se i soldi non giungeranno a un numero sufficiente di investitori entro fine giornata, il 26 giugno, per la Russia tornerà ad affacciarsi lo spettro del default.

Ore 12.30 – Parlamento Ue: concedere subito status candidato a Ucraina e Moldavia – Il parlamento europeo approva con 529 a favore 45 contrari e 14 astenuti la relazione in cui chiede di concedere immediatamente lo status di Paese candidato Ue all’Ucraina ed alla Moldavia. La relazione indica la volontà dell’aula anche di concedere lo status alla Georgia, una volta completate le riforme necessarie. I deputati affermano che “nel contesto della brutale guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, tale scelta darebbe prova di leadership, determinazione e lungimiranza” ma sottolineano “che non esiste una procedura accelerata per l’adesione all’Ue” e che questa rimane “un processo strutturato e basato sul merito”.

Ore 12.20 – Cremlino: Kiev accetti tutte le richieste russe per la pace – Un piano di pace potrà essere redatto solo dopo che Kiev avrà soddisfatto tutte le richieste della Russia. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dall’agenzia di stampa russa Tass.

Ore 12.10 – Gentiloni: non rassegnarci a declino e recessione – “Nonostante le condizioni cambiate dall’invasione russa dell’Ucraina, c’è un’opportunità per uscire da un livello di crescita anemica che ha caratterizzato il nostro Paese per 20 anni. Certo, sarebbe stato più facile partendo dal livello prima della guerra, ma non dobbiamo rassegnarci a un declino, alla crescita negativa e alla recessione”. Lo ha detto il commissario UE, Paolo Gentiloni, all’evento dell’Anci, Missione Italia

Ore 12.00 – Gas: Cingolani, price cap tema informale UE? Non sono deluso – “Deluso? Siamo partiti che non lo voleva nessuno, ora se ne parla ed è all’ordine del giorno e in Commissione ci lavorano, è un grande successo. Lasciamoli lavorare”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a margine dell’evento Anci ‘Missione Italia’ rispondendo a chi gli chiedeva se fosse deluso dalla notizia che il Consiglio europeo affronterà il tema del price cap del gas solo informalmente.

Ore 11.50 – Mosca: “Il nemico continua a subire perdite significative” – Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che almeno 650 soldati ucraini sono stati uccisi dalle forze russe nelle ultime 24 ore. Nel suo ultimo briefing quotidiano, il ministero ha dichiarato che “il nemico continua a subire perdite significative” e che vicino all’insediamento di Mirnaya Dolina nella regione di Luhansk “il personale di comando ha abbandonato i suoi subordinati e ha disertato dall’area di combattimento”. La dichiarazione afferma inoltre che vicino a Klinovoye “tra le unità della 30a brigata meccanizzata delle forze armate dell’Ucraina è rimasto meno del 50% del personale” e che “più di 170 soldati e ufficiali in più sono stati evacuati dall’area di combattimento con gravi ferite”.

Ore 11.40 – Nucleare, Lavrov: eliminare tutte le sanzioni all’Iran – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in missione a Teheran, ha chiesto che vengano eliminate tutte le sanzioni contro l’Iran e che venga ripristinato l’accordo sul nucleare del 2015 (Jcpoa), senza esenzioni e appendici. Lo scrive l’agenzia russa Interfax. Il capo della diplomazia russa ha poi precisato di non avere fiducia che gli Stati Uniti prendano provvedimenti costruttivi per tornare all’accordo sul nucleare.

Ore 11.30 – Onu: oltre 150 siti storici e culturali distrutti – Oltre 150 siti storici e culturali in Ucraina sono stati parzialmente o completamente distrutti dall’avvio dell’invasione russa del Paese a fine febbraio. Lo ha riferito l’Unesco, indicando nella lista musei, monumenti, biblioteche, chiese e altri luoghi religiosi. “Questi ripetuti attacchi ai siti culturali ucraini devono fine. Il patrimonio culturale, in tutte le sue forme, non dovrebbe finire nel mirino in nessuna circostanza”, ha affermato il direttore generale dell’agenzia Onu, Audrey Azoulay. Nonostante lo ‘scudo blu’, distintivo applicato per segnalare il fatto che si tratta di edifici protetti dalla convenzione dell’Aja del 1954 sulla cultura nei conflitti armati, molti sono stati colpiti, soprattutto nelle regioni orientali di Kharkiv e Donetsk cosi’ come vicino alla capitale Kiev. Indenni, finora, sono rimasti i sette siti ucraini Patrimonio dell’Umanita’.

Ore 11.20 – Papa: il cibo diminuisce e il fragore delle armi aumenta – “Vorremmo che si compia presto la profezia di pace di Isaia: che un popolo non alzi più la mano contro un altro popolo, che le spade diventino aratri e le lance falci”. Lo ha detto papa Francesco nell’udienza ai partecipanti alla 95/a assemblea plenaria della Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco). “Invece, tutto sembra andare nella direzione opposta: il cibo diminuisce e il fragore delle armi aumenta. È lo schema ‘cainico’ che regge oggi la storia – ha aggiunto -.Non smettiamo perciò di pregare, di digiunare, di soccorrere, di lavorare perché i sentieri della pace trovino spazio nella giungla dei conflitti”.

Ore 11.15 – Turchia: contrari a vendita illegale grano ucraino da Mosca – “Ci opponiamo alla vendita illegale di grano ucraino da parte della Russia o di altri, come Turchia non permettiamo l’entrata di questo tipo di prodotti”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa turca Anadolu, rispetto alle notizie sul furto di grano ucraino da parte di Mosca. “Teniamo in considerazione tutte queste accuse e facciamo le nostre inchieste a riguardo” ha aggiunto il ministro degli Esteri turco durante una conferenza stampa con l’omologa britannica Liz Truss ad Ankara.

Ore 11.10 – Papa: in Ucraina tornati a Caino e Abele, violenza diabolica –Parlando dell'”amata e martoriata Ucraina”, papa Francesco ha detto oggi che “là si è tornati al dramma di Caino e Abele; è stata scatenata una violenza che distrugge la vita, una violenza luciferina, diabolica, alla quale noi credenti siamo chiamati a reagire con la forza della preghiera, con l’aiuto concreto della carità, con ogni mezzo cristiano perché le armi lascino il posto ai negoziati”. Il pontefice lo ha affermato ricevendo in udienza i partecipanti all’assemblea plenaria della Riunione delle opere per l’aiuto alle chiese orientali (Roaco).

Ore 11.05 – Bce: possibile stretta da mezzo punto a settembre – La Bce prevede un rialzo dei tassi da 25 punti base a giugno, e se le prospettive d’inflazione “permangano invariate o si deteriorino, al momento della riunione di settembre sarà opportuno un incremento superiore”. Lo si legge nel Bollettino economico, in cui la Bce prevede un’inflazione elevata anche al netto dei beni energetici e alimentari. Anche così infatti la crescita dell’indice dei prezzi “raggiungerebbe, in media, il 3,3% nel 2022, il 2,8% nel 2023 e il 2,3% nel 2024”.

Ore 11.00 – Di Maio: aggressione Ucraina mette a rischio sicurezza Med – L’aggressione russa all’Ucraina sta causando scarsità e aumento dei prezzi di risorse energetiche, cereali e fertilizzanti. Queste tensioni sui mercati mettono a ulteriore repentaglio la sicurezza di un’area che, dalla Libia al Libano, è già attraversata da numerosi fattori di instabilità, accrescendo l’insicurezza alimentare, con potenziali riflessi negativi anche in termini di tensioni sociali e flussi migratori”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel suo intervento a Co-Opera 2022 a Roma, sottolineando che “la lotta all’insicurezza alimentare è un obiettivo prioritario della cooperazione italiana”.

Ore 10.55 – Medvedev: “Livello politici europei in declino, Draghi non è Berlusconi” – Il livello dei politici occidentali è “caduto in basso” e “l’ho visto con i miei occhi negli ultimi 20 anni”. In Europa, ad esempio, “non c’è nemmeno traccia di personaggi politici del livello di Helmut Kohl, Jacques Chirac o Margaret Thatcher” e “senza offesa per nessuno, ma è chiaro a tutti che Mario Draghi non è Silvio Berlusconi e Olaf Scholz non è Angela Merkel”. Parola del vice presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitri Medvedev, che in un nuovo messaggio su Telegram torna a scagliarsi contro l’Europa.

Ore 10.50 – Berlino: serve sforzo nazionale e contrastare volontà Putin – Il vicecancelliere Robert Habeck ha esortato i tedeschi a “compiere uno sforzo nazionale” per contrastare ed evitare che si realizzi la “volontà” di Putin. “Ci troviamo in uno scontro economico con la Russia e il gas viene usato come arma”, ha affermato. “Servono tutte le misure politiche per fare in modo che ci sia abbastanza gas”, ha aggiunto.

Ore 10.45 – Berlino: dobbiamo ridurre uso gas subito, inverno arriva – “Il gas è da subito in Germania un bene scarso”. Lo ha detto Robert Habeck, vicecancelliere e ministro dell’Economia e della protezione climatica, in uno statement a Berlino, nel quale ha annunciato che la Germania ha attivato l’allarme nel piano di emergenza sul gas. “Dobbiamo ridurre l’uso del gas già d’estate”, ha affermato. L’estate è “ingannevole”, “ma l’inverno arriva e dobbiamo riempire i depositi”, ha aggiunto.

Ore 10.40 – Mattarella: risposta netta a Mosca per ripristino pace – “Il conflitto scatenato da Mosca per anacronistiche velleità di potenza richiede una risposta netta, unitaria e solidale, al fine di giungere al ripristino di condizioni di pace”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla sessione inaugurale della Conferenza nazionale della Cooperazione allo sviluppo.

Ore 10.30 – Cingolani: price cap unica strada percorribile – “Il price cap europeo è stata una proposta dell’Italia in tempi non sospetti e che ha avuto fortissime resistenze ma forse è l’unica strada percorribile”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, spiegando che “il price cap taglia i picchi” ma poi il secondo passo da fare è “il disaccoppiamento dell’energia elettrica rinnovabile”. Secondo il ministro “ci vuole una borsa dell’energia elettrica prodotta con tecniche rinnovabili che non deve avere nulla a che fare con quella del gas”.

Ore 10.20 – Borrell: su Balcani brutta pagina, basta con unanimità UE – “Non siamo dove dovremmo essere sui Balcani, oggi dovremmo lanciare le negoziazioni con Albania e Nord Macedonia e non posso non nascondere il dispiacere: c’è ancora speranza, non so cosa il parlamento in Bulgaria possa fare ma non sembra che sta andando bene”. Lo ha detto l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell. “Dovremo cercare di risolvere la situazione e questo mostra che l’unanimità è un problema, non si può andare avanti con un paese che blocca tutto. Oggi non è una bella giornata”.

Ore 10.10 – Germania entra in fase “allarme” del piano d’emergenza sul gas – La Germania è entrata nella fase “allarme” del piano d’emergenza sul gas. Fonti di governo hanno rivelato alla Dpa che il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck farà scattare questa mattina la seconda delle tre fasi del piano d’emergenza, nel giorno in cui apre a Bruxelles il vertice europeo che dovrà discutere anche il tetto al prezzo del gas per contenere gli aumenti provocati dalla crisi ucraina.

Ore 10.00 – Riferimento a price cap entra in conclusioni vertice UE – Il riferimento al price cap entra nell’ultima versione della bozza di conclusioni del Consiglio europeo. Il testo, del quale l’Ansa ha preso visione, nel paragrafo dei temi economici, al punto 23, vede l’aggiunta nel quale si legge che il Consiglio “nel contrasto all’uso come arma del gas da parte della Russia e richiamando le conclusioni del 31 maggio, invita la Commissione a perseguire nei suoi sforzi nell’assicurare le forniture energetiche a prezzi accessibili”. Le conclusioni del vertice di maggio invitavano la Commissione ad esplorare le opzioni per calmierare i prezzi, inclusa quella di un price cap temporaneo.

Ore 9.50 – Michel: momento decisivo, daremo status candidato a Ucraina – “È un momento decisivo per l’Unione europea. Sono fiducioso che oggi daremo lo status di candidato all’Ucraina e alla Moldavia e esprimeremo una chiara e forte prospettiva europea per la Georgia”. Lo ha detto il presidente del consiglio europeo Charles Michel arrivando al summit di capi di stato Ue.

Ore 9.40 – Gas, Timmermans: allerta in 10 Stati; rischio taglio totale – “In totale, dodici paesi membri sono stati colpiti dal taglio unilaterale delle forniture di gas dalla Russia e dieci stati hanno diramato un’allerta, iniziale ai sensi delle regole sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas. Il rischio di una totale interruzione delle forniture di gas oggi è più reale che mai”. Lo ha dichiarato il vicepresidente della commissione europea, Frans Timmermans, nel suo intervento al parlamento europeo a Bruxelles. Tuttavia, “gli attuali livelli di stoccaggio di gas sono superiori al 50% della capacità totale, ben al di sopra dello scorso anno”, ha aggiunto Timmermans.

Ore 9.30 – Premier Albania: Bulgaria tiene in ostaggio due paesi Nato – “È una vergogna che un paese Nato, la Bulgaria, prende in ostaggio altri due paesi Nato, la Nord Macedonia e l’Albania, nel pieno di una guerra nel nostro cortile di casa e che altri 26 paesi restano fermi e impotenti”. Lo ha detto il primo ministro albanese Edi Rama, arrivando a Bruxelles per il summit sui Balcani occidentali. “Non cambiamo la rotta, costruire l’Europa in casa nostra, perché non c’è altra opzione al percorso d’integrazione”, ha sottolineato. “È cosa buona dare lo status di candidato all’Ucraina ma spero che il popolo ucraino non si faccia troppe illusioni”.

Ore 9.20 – Donetsk, combattenti britannici preparano appelli – Secondo l’agenzia russa Tass i britannici Sean Pinner e Aiden Aslin e il marocchino Saadoun Brahim, stanno preparando un appello contro le loro condanne a morte. “Io e i miei colleghi stiamo preparando il testo completo del ricorso contro il verdetto nell’interesse dei nostri clienti”, ha detto l’avvocata di Pinner, Yulia Tserkovnikova, secondo quanto riporta Tass. L’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk  ha accusato gli uomini di “attività mercenarie e di aver commesso azioni volte a prendere il potere e rovesciare l’ordine costituzionale”. Gli uomini sostengono che facevano parte delle forze armate ucraine e dovrebbero essere soggetti alla Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra.

Ore 9.10 – L’UE impedisce l’accesso a lobbisti di società russe – Le tre istituzioni dell’Unione Europea hanno vietato l’accesso alle proprie strutture ai lobbisti delle società russe in aggiunta alle sanzioni adottate dopo l’invasione dell’Ucraina. Lo hanno annunciato oggi i rappresentanti di consiglio europeo, commissione europea e parlamento. L’attuazione di questa decisione “è in corso”, hanno precisato consiglio e commissione UE, dopo l’annuncio a inizio mese del parlamento.

Ore 9.00 – UE, Kosovo: sostegno a candidatura Kiev; pensare anche a noi – “Noi sosteniamo pienamente la concessione dello status di candidato all’Ucraina e alla Moldavia perché se lo meritano” ma “vogliamo che mentre l’UE va avanti con loro, proceda anche con noi perché anche noi ce lo meritiamo”. Lo ha dichiarato la presidente del Kosovo, Vjosa Osmani, al suo arrivo al vertice UE-Balcani a Bruxelles.

Ore 8.50 – Kadyrov: preso villaggio di Katerynivka (Luhansk) – Il villaggio di Katerynivka nella regione ucraina di Luhansk “è stato preso, ed è sotto il nostro controllo”. Lo ha annunciato su Telegram il leader ceceno Ramzan Kadyrov, citato da Interfax. “Le unità delle forze speciali di Akhmat, insieme alle forze alleate hanno liberato un’altra località della Repubblica popolare di Luhansk, il villaggio di Katerynivka”, ha precisato Kadyrov.

Ore 8.40 – Governatore Luhansk: numerose vittime civili a Lysychansk – “Pesanti incendi nella città di Lysychansk causati dagli invasori russi” che hanno lanciato “più di cento razzi”. Lo afferma il governatore dell’oblast ucraino estremorientale di Luhansk, Serhiy Haidai, precisando che “interi quartieri sono sotto il fuoco dei russi” che utilizzano “artiglieria e mortai”. Haidai parla di “numerose vittime tra i civili”, ma “nonostante gli incendi, la città continua ad essere in prima linea nella resistenza ucraina agli occupanti. Lysychansk si sta difendendo!”

Ore 8.30 – Nato, “preoccupazione per ascesa della Cina – L’ascesa della Cina è uno dei “motivi di preoccupazione” della Nato, e uno dei temi che verranno affrontati al vertice dell’Alleanza atlantica in programma a Madrid a fine mese. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista con il sito americano Politico. “Ci occuperemo della ascesa della Cina”, ha dichiarato, “e analizzeremo quali possono le conseguenze per la nostra sicurezza”. Anche se la Cina non viene considerata un “avversario”, ha aggiunto Stoltenberg, i membri della Nato sono a conoscenza dei “pesanti investimenti in equipaggiamento moderno militare, incluse le capacità nucleari”.

Ore 8.20 – Johnson: “Una cattiva pace sarebbe un disastro” – “C’è il rischio di una stanchezza sull’Ucraina, c’è il rischio che la gente non riesca a vedere che questa è una battaglia vitale per i nostri valori, per il mondo”, ma accelerare per raggiungere “una cattiva pace” sarebbe “un disastro”. Lo ha affermato il primo ministro britannico, Boris Johnson, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ed altri quotidiani europei alla vigilia del G7 e del vertice Nato. “I costi dell’energia, la spinta dell’inflazione, i prezzi del cibo stanno avendo un impatto sulla fermezza delle persone: ma questo non sta avendo un impatto sulla fermezza del Regno Unito”, ha precisato Johnson, che si è detto favorevole ad “aiutare gli ucraini a ottenere una capacità di resistenza strategica”.

Ore 8.10 – Mykolaiv, bombardati due siti di stoccaggio per cereali – Due siti per lo stoccaggio di cereali sono stati colpiti dai bombardamenti russi nella città portuale di Mykolaiv. Lo riporta Afp citando le due società che li operano. Il terminal portuale di Evri, di proprietà di Viterra e dedicato agli oli vegetali, è stato “danneggiato da un attacco missilistico”, che ha ferito leggermente una persona, ha detto un portavoce dell’azienda, secondo il quale due silos si sono incendiati e un terzo è danneggiato. Il sito ha una capacità di stoccaggio di 160.000 tonnellate. L’altra azienda, Bunge, ha detto che le sue strutture sono state “colpite durante gli ultimi attacchi russi nella regione”, affermando che i raid non hanno causato feriti e che l’esatta entità dei danni non è ancora nota. Il sito, chiuso all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, comprende aree per lo stoccaggio, il carico delle navi e la produzione di olio vegetale.

Ore 8.00 – Londra, forze russe avanzano verso Lysychansk – Le forze russe stanno lentamente avanzando in direzione della città ucraina di Lysychansk, da dove alcune unità di Kiev si sono ritirate probabilmente per evitare l’accerchiamento: è quanto si legge nel rapporto quotidiano del ministero della Difesa britannico sul conflitto. Secondo l’intelligence britannica, le forze russe sono avanzate di circa cinque chilometri, anche grazie ad una concentrazione della potenza di fuoco ed alcuni recenti rinforzi, ma i tentativi di completare un più ampio accerchiamento che permetta di controllare la parte occidentale della regione di Donestk sono al momento falliti.

Ore 7.50 – Zelensky: Mosca vuole rendere Donbass come Mariupol – “Nel Donbass ci sono massicci attacchi aerei e di artiglieria. L’obiettivo degli occupanti (russi) rimane lo stesso: vogliono distruggere l’intero Donbas passo dopo passo. Lysychansk, Slovyansk, Kramatorsk: mirano a trasformare qualsiasi città in Mariupol, un cumulo di macerie”. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodimir Zelensky nella notte, esortando l’Occidente ad accelerare la fornitura di armi.

Ore 7.40 – Kiev, forze russa catturano due villaggi a sud di Lysychansk e Severodonetsk – “Il nemico ha catturato gli insediamenti di Loskutivka e Rai-Oleksandrivka. Conduce operazioni d’assalto per prendere il controllo dell’insediamento di Syrotyne”, ha detto in un comunicato lo stato maggiore delle forze armate ucraine. Serhiy Haidai, a capo dell’amministrazione militare della regione di Luhansk, ha detto che le forze ucraine continuano a difendere Severodonetsk e i vicini insediamenti di Zolote e Vovchoyrovka.

Ore 7.30 – Zelensky: “Più armi per liberare la nostra terra” – Il presidente ucraino, Volodimir Zelensky, ha affermato che i massicci attacchi aerei e di artiglieria di Mosca mirano a distruggere l’intera regione del Donbas e ha esortato gli alleati dell’Ucraina ad accelerare la spedizione di armi pesanti per eguagliare la Russia sul campo di battaglia. “Dobbiamo liberare la nostra terra e ottenere la vittoria, ma più rapidamente, molto più rapidamente”, ha detto Zelensky in un discorso video diffuso nel giorno del Consiglio europeo – in cui gli stati membri vareranno un documento di sostegno all’Ucraina – ribadendo le richieste di armi più potenti e più veloci. “Ci sono stati massicci attacchi aerei e di artiglieria nel Donbass”, ha affermato ancora, “l’obiettivo delle forze occupanti è sempre lo stesso, vogliono distruggere l’intero Donbass passo dopo passo”. Questo è il motivo, ha proseguito, “per cui sottolineiamo ancora e ancora l’accelerazione delle consegne di armi in Ucraina. Ciò che serve rapidamente è la parità sul campo di battaglia per fermare questa armata diabolica e spingerla oltre i confini del paese”. Secondo Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente Zelensky, la lotta per le città gemelle di Severdonetsk e Lisichansk nella regione ucraina di Luhansk sta “entrando in una sorta di terribile climax”.

Ore 7.20 – Rapporto Microsoft: da hacker russi guerra elettronica contro alleati di Kiev – Le agenzie di intelligence russe hanno hackerato numerosi obiettivi negli Stati Uniti e in altri paesi alleati di Kiev, secondo un rapporto Microsoft che mostra come Mosca abbia lanciato una cyber war globale dopo l’invasione dell’Ucraina. Gli hacker russi, secondo il rapporto, hanno tentato di infiltrare i network (riuscendoci in quasi il 30% dei casi), di oltre 100 organizzazioni negli Stati Uniti e in altri 42 paesi dall’inizio della guerra. Tra i target, i ministeri degli Esteri dei paesi Nato, organizzazioni umanitarie, think tank, gruppi IT e fornitori di energia.

Ore 7.10 – Kiev: gli attacchi all’isola dei Serpenti continueranno fino alla riconquista – Gli attacchi dell’esercito ucraino all’isola dei Serpenti continueranno fino alla sua completa “liberazione”. Lo ha detto il capo dei servizi di intelligence di Kiev, Kirilo Budanov, secondo cui sull’isola, conquistata dai russi all’inizio del conflitto, “c’è un gruppo composto da unità di difesa aerea, unità armate con artiglieria, un gruppo di unità navali e unità speciali della Federazione Russa”.

Ore 7.00 – Al G7 Biden proporrà nuove misure contro Mosca – Nel corso della sua visita in Germania per il G7, il presidente Joe Biden proporrà ai leader alleati nuove misure per “aumentare le pressioni sulla Russia”. Lo ha anticipato un alto funzionario dell’amministrazione statunitense nel corso di un briefing. Al vertice Nato di Madrid, invece, gli Usa annunceranno nuove iniziative per “rafforzare la sicurezza europea, insieme ad attesi nuovi e consistenti contributi dagli alleati”, ha aggiunto il funzionario.

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