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Medio Oriente, la diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Hamas: “Raggiunto accordo quadro per un tregua con l’inviato Usa Witkoff”. Netanyahu: “Ucciso Mohammed Sinwar” | DIRETTA

Immagine di copertina
Palestinesi sfollati cercano rifugio nel porto di Gaza: la vista della tendopoli dalle macerie di un raid del 26 maggio 2025. Credit: Omar Ashtawy apaimages/SIPA / AGF

Dopo 600 giorni di guerra, le vittime registrate nella Striscia di Gaza hanno ormai superato i 54mila morti dal 7 ottobre 2023. Malgrado questo però continua la nuova offensiva lanciata da Israele nel territorio costiero palestinese, dove l’Idf ha dichiarato zona vietata o emesso ordini di evacuazione per la maggior parte della Striscia. Ancora in stallo, invece, i colloqui per arrivare a una tregua con Hamas. Peggiorano di giorno in giorno le condizioni della popolazione civile, con il prolungato blocco dell’afflusso degli aiuti nella Striscia e l’assalto di ieri al centro di distribuzione alimentare allestito a Rafah dall’ong americana Gaza Humanitarian Foundation, l’unica finora autorizzata da Israele a operare nel territorio costiero con l’appoggio Usa. Sul posto sono accorse migliaia di persone, così i contractor statunitensi addetti alla sicurezza e le truppe israeliane hanno sparato in aria per disperdere la folla, provocando almeno tre morti e 46 feriti. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 28 maggio 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza. [Seguici anche su Instagram].

DIRETTA

Ore 18:00 – Gaza, il governo locale avverte: “La carenza di ossigeno può portare al collasso il sistema sanitario della Striscia” – L’assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza è ormai quasi al collasso a causa della carenza di ossigeno negli ospedali del territorio costiero palestinese. La denuncia è contenuta in una nota di aggiornamento diramata oggi su Telegram dal ministero della Salute del governo di Gaza, controllato da Hamas, secondo cui “25 delle 34 stazioni per l’ossigeno sono state completamente distrutte durante l’invasione degli ospedali da parte delle forze di occupazione israeliana”. “Solo nove stazioni per l’ossigeno sono parzialmente operative ma non soddisfano le esigenze dei pazienti”, si legge nel comunicato. “Mettiamo in guardia contro una catastrofe che metterebbe a repentaglio l’assistenza medica qualora le restanti stazioni per l’ossigeno si fermassero o non funzionassero più”.

Ore 17:50 – Gaza, il ministero della Salute: “36 morti nei raid condotti dall’alba da Israele” – È salito ad almeno 36 morti il bilancio delle vittime dei raid aerei condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce in una nota diramata su Telegram il ministero della Salute del governo di Gaza, controllato da Hamas.

Ore 17:45 – Gaza Humanitarian Foundation: “La distribuzione degli aiuti prosegue senza incidenti” – La distribuzione degli aiuti della parte dell’ong americana Gaza Humanitarian Foundation, l’unica finora autorizzata da Israele a operare nel territorio costiero con l’appoggio Usa, prosegue “senza incidenti”. Lo ha fatto sapere in una nota l’ong statunitense, secondo cui è stato aperto un secondo sito di distribuzione alimentare nella Striscia. “In entrambi i siti, finora sono stati distribuiti circa 14.550 pacchi alimentari”, si legge nel comunicato. “Ogni pacco sfama 5,5 persone per 3,5 giorni, per un totale di 840.262 pasti”. La Gaza Humanitarian Foundation, che detiene il monopolio della distribuzione degli aiuti nell’enclave, aveva prima sospeso e poi ripreso le attività nella Striscia dopo gli incidenti di ieri a Rafa, costati la vita a 6 persone, e ha annunciato di voler aprire quattro siti nella Striscia e poi “altri in tutta Gaza nelle prossime settimane”.

Ore 17:30 – Israele: Idf riorganizzano le truppe al confine con il Libano – Le forze armate di Israele (Idf) hanno disposto una riorganizzazione delle proprie truppe al confine con il Libano, a sei mesi dal cessate il fuoco con Hezbollah. Lo hanno comunicato in una nota le Idf, secondo cui la 146esima Divisione della Riserva, che dall’inizio della guerra era incaricata di pattugliare la parte occidentale del confine con il Libano, è stata ritirata dalla frontiera e al suo posto è stata schierata la 91esima Divisione regionale “Galilea” dell’esercito, che assumerà la responsabilità dell’intero confine, “da Rosh Hanikra fino al Monte Dov, escluso”. Il numero effettivo di truppe israeliane presenti al confine libanese è il triplo rispetto a prima della guerra e, secondo l’Idf, rimarrà più o meno lo stesso anche dopo la smobilitazione della 146esima Divisione della Riserva. Inoltre la 91esima Divisione regionale “Galilea” dell’esercito costituirà una terza brigata regionale incaricata di difendere la regione centrale della frontiera, andando ad aggiungersi alla 300sima Brigata “Baram”, che pattuglia la zona ovest, e alla 769esima Brigata “Hiram”, che controlla il versante a est. Attualmente questa unità, che ha ancora un nome, è composta dall’ottava Brigata corazzata della Riserva della 91esima Divisione. Quest’ultima, ha fatto sapere l’Idf, incorporerà il nuovo 946esimo Battaglione della difesa aerea, che gestisce i sistemi anti-drone. Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah nel novembre scorso, almeno 166 persone sono rimaste uccise negli attacchi aerei condotti dallo Stato ebraico in Libano. Secondo l’Idf, le vittime erano tutti membri di Hezbollah, compresi 38 comandanti di alto rango e altri 28 esponenti di profilo inferiore del gruppo armato sciita libanese. Malgrado gli accordi per la tregua, l’Idf mantiene le posizioni in cinque punti strategici posti a diverse centinaia di metri all’interno del territorio meridionale del Libano.

Ore 17:00 – Gaza, al-Jazeera: “43 morti nei raid condotti dall’alba da Israele” – È salito ad almeno 43 morti il bilancio delle vittime dei raid aerei condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito il ministero della Salute del governo della Striscia controllato da Hamas.

Ore 16:45 – Gaza, il governo di Hamas: “Sei morti nella calca di ieri al centro di distribuzione alimentare della GHF a Rafah” – Almeno sei persone sono rimaste uccise ieri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a causa dell’intervento delle truppe israeliane, intervenute per disperdere la folla di migliaia di persone accorse in cerca di aiuti al centro di distribuzione alimentare allestito a Rafah dall’ong americana Gaza Humanitarian Foundation, l’unica finora autorizzata da Israele a operare nel territorio costiero con l’appoggio Usa. La notizia è stata confermata oggi ai microfoni dell’emittente qatariota al-Jazeera da Ismail al-Thawabta, capo dell’ufficio stampa del governo della Striscia controllato da Hamas, secondo cui le vittime sono state uccise dal fuoco delle truppe israeliane, che avrebbero sparato sulla folla. I morti sono stati identificati dalle autorità locali come Salem Ata Salem Abu Mousa, Kifah Odeh Suleiman al-Sawarka, Mohammed Imad, Ramadan Abdel Hadi, Khalil Ashraf Khalil Mousa, Ashraf Anwar Khalil Mousa, Khalil Anwar Khalil Abu Mousa. L’accusa rivolta contro le forze armate israeliane (Idf) è stata confermata oggi in conferenza stampa a Ginevra anche dal direttore dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati Ajith Sunghay, secondo cui la maggior parte dei feriti è stata colpita dal fuoco delle truppe di Tel Aviv. Una ricostruzione smentita dalle autorità militari israeliane.

Ore 16:30 – Gaza, il premier di Israele Benjamin Netanyahu: “Ucciso Mohammed Sinwar” – Il leader di Hamas, Mohammed Sinwar, fratello della cosiddetta “mente” degli attentati terroristici del 7 ottobre 2023 in Israele Yahya, è rimasto ucciso in un raid dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza. La notizia è stata annunciata oggi dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. Hamas, di cui Sinwar era diventato il leader a Gaza dopo l’uccisione di suo fratello Yahya l’anno scorso, non ha ancora commentato.

Ore 16:00 – Gaza, Hamas annuncia: “Raggiunto un accordo quadro con l’inviato Usa Witkoff per la tregua” – Hamas ha raggiunto un accordo con l’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente Steve Witkoff su un “quadro generale” per il cessate il fuoco con Israele nella Striscia di Gaza e resta in attesa di una “risposta finale”. L’annuncio è contenuto in un comunicato diramato oggi su Telegram dal gruppo terroristico palestinese, secondo cui il quadro dell’accordo garantirebbe un “cessate il fuoco permanente”, il ritiro completo delle forze armate israeliane dalla Striscia, l’ingresso di aiuti umanitari nel territorio costiero e l’affidamento del governo locale a un comitato di tecnocrati palestinesi indipendenti. L’intesa inoltre prevederebbe la liberazione di 10 ostaggi israeliani ancora in vita e la consegna a Tel Aviv di un imprecisato numero di corpi di sequestrati rimasti uccisi in cambio di “un numero concordato di prigionieri palestinesi, garantito dai mediatori”.

Ore 15:00 – Israele: in centinaia alla marcia interreligiosa per la pace di Gerusalemme per i 600 giorni dal 7 ottobre 2023 – Alcune centinaia di persone si sono radunate oggi pomeriggio nel centro di Gerusalemme per una marcia interreligiosa per la pace e i diritti umani organizzata da diverse associazioni civili e religiose per celebrare i 600 giorni dagli attentati terroristici condotti da Hamas e dalla Jihad islamica il 7 ottobre 2023 in Israele e dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. Con indosso solo magliette bianche e tenendo in mano degli ombrelli, i partecipanti hanno percorso Jaffa Street verso la Città Vecchia, cantando la canzone “We Shall Overcome”.

Ore 14:00 – Israele: Ryanair proroga fino al 1° agosto 2025 la sospensione dei voli da e per Tel Aviv – La compagnia aerea low cost irlandese Ryanair ha prorogato fino al 1° agosto 2025 la sospensione dei voli da e per l’aeroporto di Tel Aviv, in Israele. In una nota diramata online Ryanair ha fatto sapere che la cancellazione è dovuta a motivi “fuori dal controllo” della compagnia. Secondo l’emittente israeliana Channel 12, l’annuncio ha comportato la cancellazione di circa 200mila biglietti aerei. Il vettore aveva ripreso a marzo i voli per Israele ma li ha sospesi nuovamente questo mese a seguito di un attacco del gruppo armato yemenita Houthi contro l’area dell’aeroporto di Tel Aviv.

Ore 13:00 – Gaza, Idf: “Bombardati decine di obiettivi e uccisi diversi terroristi nelle ultime 48 ore” – L’Aeronautica militare delle forze armate di Israele (Idf) ha colpito “decine di obiettivi nella Striscia di Gaza nelle ultime 48 ore” mentre le truppe della 98esima Divisione dell’esercito hanno ucciso “diversi miliziani che pianificavano un attacco con cecchini e missili anticarro”. Lo ha comunicato l’Idf in una nota, secondo cui tra gli obiettivi figurano “un lanciarazzi nella zona di Kissufim, miliziani armati, edifici utilizzati da gruppi terroristici, postazioni di lancio contro carri armati, depositi di armi e altre infrastrutture”.

Ore 12:30 – Gaza, l’appello del Papa: “Liberate tutti gli ostaggi. Rispettate il diritto umanitario” – Papa Leone XIV ha lanciato un appello per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza durante la sua udienza generale settimanale. “Nella Striscia di Gaza giungono sempre più al Cielo i lamenti intensi delle madri e dei padri che si stringono forte ai corpi dei loro figli morti”, ha affermato il Pontefice, ricordando il gran numero di minori uccisi nel corso del conflitto. “Ai responsabili, rinnovo il mio appello: fermate gli scontri”, ha aggiunto Papa Prevost. “Liberate tutti gli ostaggi. Rispettate pienamente il diritto umanitario”.

Ore 11:50 – Gaza: 54.084 morti dal 7 ottobre 2023, 28 solo nelle ultime 24 ore – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 54.084 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 123.308 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 28 persone e altre 179 sarebbero rimaste ferite. Dal 18 marzo scorso, giorno della fine della tregua, almeno 3.924 persone sono state uccise e 11.267 sono rimaste ferite nella Striscia di Gaza.

Ore 11:30 – Gaza: l’ong americana Gaza Humanitarian Foundation sospende le distribuzioni di aiuti La neonata ong americana Gaza Humanitarian Foundation, l’unica finora incaricata da Israele di fornire aiuti umanitari nella Striscia con l’appoggio Usa, ha sospeso le distribuzioni di cibo. La notizia, divulgata dal quotidiano israeliano Haaretz, è stata confermata dall’ong, che ha annunciato che i suoi centri questa mattina non apriranno al pubblico. La decisione, ha fatto sapere la Gaza Humanitarian Foundation, è dovuta a una serie di “accordi” da raggiungere a seguito del drammatico assalto avvenuto ieri nel centro di distribuzione allestito dall’ong a Rafah, dove si sono riversate migliaia di persone in cerca di aiuti e si sono registrati almeno 47 feriti (e anche tre morti secondo le autorità locali controllate da Hamas) a causa della reazione dei contractor addetti alla sicurezza e delle truppe israeliane intervenute per disperdere la folla.

Ore 11:15 – Gaza, Tajani: “Israele cessi i bombardamenti. L’offensiva ha assunto forme drammatiche. Inaccettabile l’espulsione dei palestinesi” – L’offensiva di Israele nella Striscia di Gaza sta assumendo “forme assolutamente drammatiche e inaccettabili”. La denuncia arriva dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso di un’informativa urgente alla Camera dei deputati, in cui ha aggiunto che i bombardamenti israeliani sul territorio costiero palestinese devono “cessare” e che “l’espulsione” della popolazione “non è e non sarà mai un’opzione accettabile”. “La striscia di Gaza da oltre un anno e mezzo restituisce immagini di distruzione e sofferenza, quanto avviene suscita dolore immenso e indigna le nostre coscienze, la popolazione da troppo tempo sta pagando un prezzo altissimo”, ha dichiarato il vicepremier e leader di Forza Italia. “La reazione legittima del governo di Israele al terribile atto terroristico sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili. Chiediamo a Israele di fermarsi immediatamente. Devono finire i bombardamenti, l’assistenza umanitaria deve riprendere, il rispetto del diritto internazionale deve essere rispettato”, ha aggiunto il capo della Farnesina. “Hamas deve liberare gli ostaggi che ancora oggi sono nelle sue mani e che hanno il diritto di tornare nelle loro case”, ha proseguito Tajani. “Ho incontrato più volte i parenti degli ostaggi, a loro va la solidarietà del governo e di tutto il Paese”, ha continuato il ministro, secondo cui “l’unica prospettiva possibile per la pace resta l’avvio di un processo politico che porti a due Stati che convivono in pace e sicurezza”. “Queste sono le priorità del governo a cui stiamo lavorando con un’azione a 360 gradi. È l’unica soluzione in grado di garantire il rispetto e la dignità dei diritti delle due popolazioni”, ha sottolineato. “L’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile. Per questo sosteniamo il piano arabo a guida egiziana che è incompatibile con qualsiasi ipotesi di sfollamento forzato”, ha precisato Tajani. “Come diciamo ad Israele di fermarsi, allo stesso modo dico anche a chi fomenta antisemitismo dico: fermatevi, fermatevi subito”, ha aggiunto il vicepremier, ricordando gli “incredibili insulti antisemiti” rivolti alla senatrice a vita Liliana Segre, a cui la Camera ha tributato un lungo applauso.

Ore 10:45 – Yemen, media Houthi: “Quattro raid di Israele hanno colpito la pista dell’aeroporto di Sana’a e un aereo di Yemenia Airways” – Quattro attacchi aerei israeliani hanno preso di mira la pista dell’aeroporto di Sana’a, la capitale dello Yemen controllata dal gruppo armato sciita filo-iraniano Houthi, e un aereo della compagnia Yemenia Airways. Lo riferisce l’emittente locale al-Masirah tv, controllata dagli Houthi, che però non ha dato notizia di vittime né di feriti.

Ore 10:30 – Onu conferma: “47 feriti nella calca al centro GHF a Rafah. Colpiti dall’Idf” – Almeno 47 persone sono rimaste ferite ieri a Rafah, alcune attinte da colpi di arma da fuoco, durante la calca creatasi al centro di distribuzione alimentare dell’ong americana Gaza Humanitarian Foundation. Lo ha confermato oggi in conferenza stampa a Ginevra il direttore dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati Ajith Sunghay, secondo cui la maggior parte dei feriti è stata colpita dal fuoco dell’esercito israeliano. Secondo l’ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas, almeno 3 persone sono state uccise, 46 sono rimaste ferite e 7 risultano ancora disperse a causa dell’intervento dei contractor statunitensi addetti alla sicurezza e delle truppe israeliane, intervenute per disperdere la folla di migliaia di persone accorse in cerca di aiuti.

Ore 10:00 – Macron: “La Francia persegue la soluzione dei due Stati” – Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito la volontà di Parigi di perseguire la soluzione dei due Stati per il conflitto tra Israele e Palestina, sostenendo che l’Eliseo non adotta doppi standard riguarda la guerra in corso in Medio Oriente. “Solo una soluzione politica permetterà di ristabilire la pace e di costruirne una reale a lungo termine”, ha affermato Macron, durante la sua visita in Indonesia. “Insieme all’Arabia Saudita, organizzeremo presto una conferenza su Gaza a New York per dare nuovo impulso al riconoscimento di uno Stato palestinese e al riconoscimento dello Stato di Israele e del suo diritto a vivere in pace e sicurezza in questa regione”.

Ore 9:40 – Yemen: Israele bombarda l’aeroporto internazionale di Sana’a – L’Aeronautica militare delle forze armate di Israele (Idf) ha bombardato oggi l’aeroporto internazionale di Sana’a, la capitale dello Yemen controllata dal gruppo armato sciita filo-iraniano Houthi. I raid sono stati confermati dall’Idf in una nota diramata online, secondo cui l’obiettivo dei bombardamenti era colpire “gli aerei usati dagli Houthi per trasportare terroristi che promuovevano atti terroristici contro lo Stato di Israele”. “Gli aerei dell’Aeronautica militare hanno appena colpito obiettivi terroristici dell’organizzazione terroristica Houthi all’aeroporto di Sanaa (…)”, ha commentato in una nota il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. “Questo è un messaggio chiaro e una continuazione diretta della politica che abbiamo adottato: chiunque spari allo Stato di Israele pagherà un prezzo pesante”. Gli attacchi odierni seguono i ripetuti lanci di missili da parte degli Houthi contro Israele avvenuti degli ultimi giorni. All’inizio di maggio, dopo ripetuti attacchi da parte del gruppo armato sciita filo-iraniano, Israele aveva distrutto il terminal dell’aeroporto e bombardato le piste dello scalo, che aveva riaperto dopo 11 giorni.

Ore 9:30 – Iran: giustiziato un uomo accusato di spionaggio per Israele – Le autorità giudiziarie dell’Iran hanno giustiziato un uomo accusato di spionaggio in favore di Israele. Lo riferisce l’agenzia di stampa locale Mizan Online, organo  di informazione ufficiale della magistratura iraniana, secondo cui “l’individuo giustiziato, Pedram Madani, aveva tentato di trasmettere informazioni riservate (…) tramite una comunicazione sicura a un agente del Mossad”. L’uomo, secondo l’accusa di Teheran, era stato addestrato in Germania ed era in contatto con un agente dell’intelligence israeliana a Bruxelles. Arrestato nel 2020, la vittima è stato giustizia in Iran tramite impiccagione. Non è stata rivelata né la data né il luogo dell’esecuzione.

Ore 9:00 – Gaza, al-Jazeera: “16 morti nei raid condotti dall’alba da Israele” – È salito ad almeno 16 morti il bilancio delle vittime dei raid aerei condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito i propri corrispondenti sul campo, secondo cui l’ultimo attacco aereo ha ucciso una persona nella città di Abasan, a est di Khan Younis, nel sud del territorio costiero palestinese.

Ore 8:30 – Cisgiordania: un altro giovane palestinese ucciso dall’Idf – Un giovane palestinese è stato ucciso oggi in uno scontro a fuoco con le forze armate di Israele (Idf) nella località di Jit, vicino a Qalqilya, nella Cisgiordania occupata. Lo riporta il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa, che cita le dichiarazioni della famiglia della vittima, identificata nel 20enne Jassem Ibrahim al-Sada. Le truppe israeliane, secondo l’agenzia di stampa palestinese, hanno sfondato la porta di casa della famiglia della vittima e hanno aperto il fuoco, uccidendo il ragazzo sul colpo. Una ricostruzione finora né confermata né smentita dall’Idf, che oggi sono impegnate in diverse incursioni nelle località di Zeita, Madama ed el-Bireh. Dall’inizio della guerra a Gaza, secondo i dati del ministero della Salute dell’Anp, almeno 950 persone sono state uccise, quasi 7.000 sono rimaste ferite e circa 16.400 sono state arrestate in Cisgiordania.

Ore 8:00 – Gaza: 9 morti in un raid condotto nella notte da Israele – Almeno 9 persone sono state uccise e 15 sono rimaste ferite in un attacco aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la Protezione civile locale in una nota diramata online, citata da i corrispondenti sul campo dell’emittente qatariota al-Jazeera, secondo cui il raid ha preso di mira l’abitazione del giornalista Osama al-Arbid nella zona di as-Saftawi, a nord della città di Gaza. L’uomo è sopravvissuto al raid, che finora non è stato confermato dall’Idf.

Ore 7:30 – Israele: familiari degli ostaggi bloccano l’autostrada Ayalon a 600 giorni dal 7 ottobre – Decine di attivisti e familiari di ostaggi trattenuti a Gaza da Hamas sono scesi in strada oggi in Israele, bloccando il traffico sull’autostrada Ayalon in direzione sud, allo svincolo di HaShalom, a 600 giorni dagli attentati del 7 ottobre 2023, che hanno provocato la reazione militare dello Stato ebraico. “Ostaggi a casa, governo a casa”, si legge su un graffito scritto sul manto stradale, secondo la versione online del quotidiano locale Yedioth Ahronoth.

Ore 7:15 – Libano: Idf uccide un membro di Hezbollah – Una persona è rimasta uccisa nella tarda serata di ieri nel sud del Libano a seguito di un raid aereo delle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce il ministero della Salute di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Nna. La vittima, come confermato dal gruppo armato sciita libanese, è stata identificata come Nabil Mohammad Balaghi, membro di Hezbollah, ucciso da un drone che ha colpito il motorino su cui viaggiava nel villaggio di Yater, del distretto meridionale di Bint Jbeil. Il raid non è stato ancora confermato dall’Idf. Dall’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah nel novembre scorso, almeno 166 persone sono rimaste uccise negli attacchi aerei condotti dallo Stato ebraico in Libano.

Ore 7:00 – Gaza: almeno 3 morti e 46 feriti nell’assalto al centro alimentare di Rafah della Gaza Humanitarian Foundation. Hamas: “Idf hanno sparato sulla folla” – Almeno tre persone sono state uccise e 46 sono rimaste ferite ieri a Rafah a seguito dell’intervento dei contractor statunitensi addetti alla sicurezza e delle truppe israeliane, intervenute per disperdere la folla di migliaia di persone accorse in cerca di aiuti al centro di distribuzione alimentare allestito a Rafah dall’ong americana Gaza Humanitarian Foundation, l’unica finora autorizzata da Israele a operare nel territorio costiero con l’appoggio Usa. La denuncia arriva dall’ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas, secondo cui i militari hanno sparato sulla folla. Una ricostruzione contestata dall’ong e da Israele, con il premier Benjamin Netanyahu che ha parlato di “fake news”.

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