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Elezioni Colombia 2018: Ivan Duque, leader del centrodestra, è il nuovo presidente

Immagine di copertina
Ivan Duque , 41 anni, è il nuovo presidente della Colombia. Credit: Afp

Successo del Centro Democratico al ballottaggio: sconfitto l'ex guerrigliero Gustavo Petro Urrego, candidato della sinistra radicale

Il candidato di centrodestra Ivan Duque è il nuovo presidente della Colombia. Duque, leader del Centro democratico ha vinto il ballottaggio delle elezioni presidenziali che si è svolto domenica 17 giugno 2018, sconfiggendo il candidato della sinistra radicale, l’ex guerrigliero Gustavo Petro Urrego.

In base al dato definitivo, diffuso dalla commissione elettorale al termine dello spoglio, Duque ha raccolto il 54,07 per cento di voti, contro il 41,7 di Gustavo Petro.

Al primo turno, tenuto il 27 maggio, il leader conservatore aveva ottenuto il 39,14 per cento dei voti, mentre Petro aveva raccolto il 25,08 per cento.

Duque, 41 anni, diventa così il più giovane presidente colombiano.

Per la sua vittoria, secondo gli analisti,  è stata determinante la campagna per riscrivere l’accordo di pace firmato con i guerriglieri delle Farc dal presidente uscente Juan Manuel Santos. L’elettorato non ha infatti apprezzato le concessione per i ribelli contenute nell’intesa.

Duque ha promesso di apportare “cambiamenti strutturali” all’accordo del 2016, che ha messo fine al conflitto più lungo dell’America latina, con oltre 260mila morti, 83mila dispersi e 7,4 milioni di profughi.

Il neo-presidente resterà in carica per 4 anni.

Una delle novità di queste votazioni è stato il gruppo promotore del voto in bianco, sostenuto dal Partito di rivendicazione etnica.

A fine aprile, i candidati alle presidenziali hanno firmato il “Patto per la non violenza”, impegnandosi a non insultare o aggredire gli avversari o a non polarizzare eccessivamente il dibattito.

Ecco tutti i candidati al primo turno.

Candidati e partiti

Gustavo Petro Urrego

Candidato di Colombia Humana, in gioventù fece parte dell’organizzazione paramilitare di centro sinistra M-19 (Movimento 19 aprile). Fu eletto senatore nel 2006 e si candidò alle elezioni presidenziali del 2010 per il Polo democratico alternativo, di sinistra. Tra il 2012 e il 2015 ha ricoperto la carica di sindaco della città di Bogotà.

Iván Duque

L’avvocato Duque si presenta come candidato del Centro democratico, il partito fondato dall’ex presidente Álvaro Uribe. Duque ha dichiarato di voler modificare l’accordo di pace con le Farc, non condividendo gran parte del testo firmato dal governo colombiano per mettere fine alla guerra che da 50 anni sconvolgeva il paese.

Duque è stato senatore della Repubblica colombiana dal 2014 al 2018.

Humberto de la Calle

Avvocato, diplomatico e scrittore, ha ricoperto la carica di magistrato della Corte suprema di giustizia. Dal 1994 al 1996 è stato vicepresidente della Colombia ed è stato eletto presidente del gruppo di negoziatori del governo di Juan Manuel Santos in occasione del Processo di pace con le Farc.

A sostenere la sua candidatura è il Partito liberale.

Jorge Antonio Trujillo

Pastore cristiano e fondatore della chiesa evangelica “Casa de Reino” si presenta come rappresentante della comunità cristiana con il partito Tutti siamo Colombia.

Sergio Fajardo

Candidato di Coalizione Colombia, formata da Polo democratico alternativo, Alleanza verde e Movimento impegno cittadino. I media colombiani lo definiscono un esponente di centro.

È stato sindaco di Medellìn dal 2004 al 2007, oltre ad essere professore universitario e giornalista.

Germán Vargas Lleras

Senatore colombiano dal 1994 al 2008, ha ricoperto la carica di presidente del Senato, ministro dell’Interno, della Giustizia e del Territorio.

Nel 2014 ottenne la carica di vicepresidente del presidente Santos, per poi dimettersi nel 2017.

È il candidato del Movimento Mejor Vargas Lleras, sostenuto dal Partito cambiamento radicale e da altre formazioni politiche.

Voto in bianco

Il Partito di rivendicazione etnica si presentano come sostenitori di un movimento che propone ai cittadini colombiani di votare scheda bianca alle elezioni del 27 maggio.

Gustavo Adolfo Prado, avvocato, e l’ex soldato Wilson Rentería vogliono che il voto bianco “faccia la storia” e sperano di intercettare il sostegno dei cittadini che non si sentono rappresentati, oltre a cercare di combattere l’astensionismo.

Elezioni politiche

Domenica 11 marzo 2018 si sono svolte le elezioni politiche in Colombia.

Ad imporsi come principale forza politica del paese è stato il Centro democratico, partito di destra che si oppone all’accordo di pace con le “Farc”, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, che per la prima volta hanno partecipato alle elezioni.

Cocente sconfitta per le ex forze armate rivoluzionarie della Colombia, che nel loro debutto elettorale hanno scelto il nome di Forza rivoluzionaria alternativa comune, mantenendo il vecchio acronimo in spagnolo “Farc”, e hanno ottenuto appena lo 0,4 per cento dei voti.

Attraverso l’accordo di pace siglato con il governo di Bogotá nel 2016, che ha messo fine a un conflitto durato 52 anni, le Farc avranno comunque diritto a 10 seggi in tutto il Congresso, con cinque al Senato e cinque nella Camera dei Rappresentanti.

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