Le misteriose anomalie cerebrali dei funzionari dell’ambasciata Usa a Cuba
Nell'autunno del 2016 i funzionari dell'ambasciata Usa all'Avana sono stati vittima di un attacco sonoro invisibile che ha procurato dei mutamenti nelle loro connessioni cerebrali. L'Fbi sta indagando sul caso
A fine settembre 2017, Gli Stati Uniti hanno ordinato il ritiro del 60 per cento dello staff dell’ambasciata statunitense all’Avana, in seguito ad “attacchi acustici” contro i propri diplomatici a Cuba, lasciando sull’isola solo il “personale di emergenza”.
Secondo il dipartimento di stato, almeno 24 dipendenti dell’ambasciata statunitense sono stati vittima di “specifici attacchi acustici” a opera di un’ “arma sonora nascosta”, avvenuti durante tutto l’autunno del 2016.
Dopo mesi d’indagine, l’Fbi ha concluso che qualcuno ha utilizzato dei dispositivi elettronici che emettono onde sonore non udibili ma in grado di creare “danni fisici” nelle persone investite. L’udito di almeno uno dei funzionari sarebbe stato danneggiato in modo permanente.
Nell’allerta diffusa dal dipartimento statunitense si descrivevano anche i sintomi accusati dalle vittime degli attacchi, quali perdita dell’udito, disturbi di tipo cognitivo, difficoltà nel sonno, affaticamento, mal di testa e capogiri.
Ora emergono nuovi particolari sulle consguenze che questi misteriosi attacchi hanno avuto sui diplomatici statunitensi a Cuba.
Come riporta il personale medico, sono state riscontrate delle anomali cerebrali nei pazienti, con dei cambiamenti percepibili nei loro cervelli.
I test medici hanno rivelato che gli impiegati dell’ambasciata hanno sviluppato delle modifiche ai tratti della sostanza bianca che consente alle diverse parti del cervello di comunicare tra loro. La sostanza bianca agisce come connettore delle informazioni tra le cellule cerebrali.
Anche alcuni membri dell’ambasciata canadese si sono ammalati.
I medici ancora non sanno come quest’arma sconosciuta possa aver modificato la sostanza bianca nei cervelli dei pazienti.
Nel frattempo, Cuba ha negato qualunque presunto coinvolgimento nella vicenda e ha definito le accuse degli Stati Uniti come delle “bugie intenzionali”.
I nuovi dettagli forniti dai medici potrebbero aiutare gli Stati Uniti a contrastare la denuncia dell’Avana secondo cui Washington non ha nessuna prova concreta sui danni subiti dai funzionari statunitensi.
Il governo di Cuba sta lavorando per limitare i danni alla reputazione e all’economia: sono stati realizzati in proposito degli speciali televisivi e un summit online per diffondere le informazioni derivanti dalle indagini che da sola Cuba sta portando avanti.
Secondo gli esperti di Cuba, le accuse degli Stati Uniti sono scientificamente impossibili.
Il caso ha condotto la comunità medica statunitense in un territorio finora inesplorato. I medici infatti stanno trattando questi sintomi come una malattia mai vista prima.
Dopo numerosi test, sono stati sviluppati i primi protocolli per una terapia di recupero.
La maggior parte dei pazienti si è completamente ripresa. Molti funzionari sono tornati al lavoro.
Circa un quarto di loro però ha sintomi che persistono tuttora.