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Saman Abbas, lo zio nega ogni coinvolgimento: “Sono stato incastrato”

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Credit: Facebook

Saman Abbas, lo zio nega ogni coinvolgimento: “Sono stato incastrato”

Lo zio di Saman Abbas avrebbe negato ogni coinvolgimento nella scomparsa della nipote, avvenuta a fine aprile da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dopo la 18enne si era opposta a un matrimonio combinato con un cugino.

Hasnain, indagato insieme ad altri quattro parenti per l’omicidio della ragazza, è ritenuto la mente di un progetto criminoso che negli scorsi mesi gli inquirenti hanno definito “pazzesco”.

Nel corso di un interrogatorio di due ore e mezza, il 34enne pakistano, estradato la scorsa settimana dalla Francia, ha dichiarato agli inquirenti di essere stato “incastrato”. L’uomo, arrestato a Parigi lo scorso 22 settembre, è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari in collegamento video dal carcere di Reggio Emilia, in cui è stato portato dopo l’estradizione. Oltre al gip di Reggio Emilia Luca Ramponi, erano presenti anche la pm Laura Galli e il maggiore Maurizio Pallante, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia.

Saman Abbas è scomparsa la sera del 30 aprile, lo stesso giorno in cui i suoi parenti si erano riuniti nel  casolare bianco a Novellara, in cui viveva la famiglia, per discutere delle modalità con cui avrebbero avrebbero fatto sparire il corpo della ragazza, ribellatatasi a un matrimonio combinato con un cugino di 11 anni più grande.

Hasnain è stato accusato dell’omicidio direttamente dal fratello 16enne della vittima. Lo zio, assieme a due cugini della ragazza, era stato anche ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre scavavano una fossa in cui gettare il cadavere nei pressi del casolare di Novellara già il 29 aprile, il giorno prima della scomparsa.

“Secondo me l’ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano”, ha detto il fratello della ragazza, il cui corpo ancora non è stato trovato. In un messaggio inviato da Hasnain, considerato incriminatorio dall’accusa, Hasnain aveva scritto: “Abbiamo fatto un lavoro fatto bene”.

Oltre allo zio Hasnain e al cugino Ijaz, entrambi già arrestati, sono ricercati per l’omicidio anche i genitori della ragazza Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, entrambi partiti per il Pakistan, e Nomanhulaq Nomanhulaq, un altro cugino della vittima.

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