Padova, la provincia denuncia: “Banchi a rotelle inutilizzati”. Ma a comprarli erano stati loro
Il vicepresidente Gottardo (FI): "Colpa di Arcuri e Azzolina". Peccato che a comprarli era stato il suo ente
Dovevano servire a garantire il distanziamento tra gli alunni e la riapertura delle scuole in sicurezza, invece giacciono inutilizzati in alcuni magazzini situati in diverse parti d’Italia. È questo il destino di migliaia di banchi a rotelle, che si sono trasformati da strumenti fondamentali di contrasto alla pandemia a monumento allo spreco.
L’episodio più clamoroso è quello che riguarda i 600 banchi a rotelle accatastati in un magazzino in provincia di Padova, ancora avvolti dal cellophane. A raccontare quanto accaduto, pochi giorni fa, è stato un servizio del Tg5, in cui il vice presidente della Provincia, il forzista Vincenzo Gottardo, puntava il dito contro l’ex commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri e l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Ma quanto accaduto a Padova, come emerso nei giorni successivi, non è stato provocato da un controverso acquisto da parte della struttura commissariale guidata da Arcuri: a giocare un ruolo è stato infatti anche la stessa provincia di Padova, ovvero l’ente che Gottardo rappresenta. Questa, infatti, ha comprato a sua volta dei banchi dagli stessi fornitori, attraverso fondi europei.
Al danno si è aggiunta quindi la beffa: le sedute sono state acquistate due volte, a testimonianza del caos in cui è precipitata l’amministrazione italiana durante i primi mesi della pandemia.
Ma a cosa è stato dovuto questo doppio acquisto? Dopo la gara indetta lo scorso luglio dalla struttura commissariale per l’acquisto dei banchi a rotelle, ad agosto 2020 gli istituti e i dirigenti scolastici erano chiamati a esprimere l’eventuale fabbisogno. In provincia di Padova, per un totale di 42 istituti, vengono chiesti 3.745 banchi. Le sedute, come riporta Repubblica, vengono consegnate nel Padovano tra settembre e ottobre 2020.
Va diversamente per i 600 banchi che si trovano nei magazzini veneti: la provincia di Padova, infatti, ne aveva comprati in autonomia altri 1.320, per un costo di circa 200mila euro, senza coordinarsi con la struttura commissariale di Arcuri. L’acquisto avviene il 25 settembre 2020, come testimonia questa determinazione dirigenziale, quindi dopo che il fabbisogno delle scuole della provincia era stato ufficializzato.
A chi fossero destinati questi banchi rimasti inutilizzati è ancora da chiarire. “Viene da pensare che se ci sono dei banchi in magazzino è perché qualcuno li ha ordinati quando già c’erano”, ha scritto Francesca Businarolo, deputata veneta del M5S, in un post su Facebook. “Sta a Gottardo, dunque, dare delle risposte e spiegare perché non dovremmo considerarlo un danno erariale”.
Come documentato in un’inchiesta di Repubblica, circa la metà dei 434.444 banchi comprati dall’Italia per 95 milioni di euro giace abbandonata nei depositi delle scuole. Spetterà alla Corte dei conti, a seguito degli esposti presentati, chiarire eventuali responsabilità.
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