Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Fanno sparire cinque tir carichi di vasetti di Nutella, quattro persone bloccate

Immagine di copertina
I barattoli di Nutella

La Ferrero è stata truffata da una società fasulla perdendo 500mila euro

“Nocciola amara” è il nome dell’operazione – data dalle forze dell’ordine – che ha visto coinvolti la società Fazenda srl e la Ferrero. La multinazionale dolciaria, infatti, è stata vittima di una truffa in cui ha perso 500mila euro a causa della sparizione di ben cinque tir con a bordo i vasetti di Nutella. Ma nel dicembre 2018 i carabinieri di Bologna sono riusciti a catturare la banda – che era a capo della suddetta società – alla quale l’azienda di Alba aveva spedito il carico di crema alla nocciola spalmabile. Le persone coinvolte sono indagate per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e per concorso in truffa aggravata.

La vicenda

La storia risale 2016. In quell’anno quattro persone avevano avviato la Fazenda srl, società fondata a Savona ma con sede a Bologna – il deposito si trova in periferia e precisamente in via Francesco Zanardi. Poco dopo gli imprenditori – che fingevano di avere un bilancio in attivo da tre milioni di euro – si erano messi in contatto con la Ferrero e il primo ordine di Nutella, dal valore di 100mila euro, era andato a buon fine: lo avevano pagato.

Da lì in poi è stato avviato il piano. Il secondo ordine – quello di 500mila euro – è stato regolarmente consegnato, ma gli assegni emessi dalla Fazenda per pagare le fatture erano scoperti. La Ferrero lo scoprirà solo in seguito, dopo una serie di telefonate senza risposta.

I carabinieri, dunque, una volta ricevuta la denuncia da parte dell’azienda piemontese – e sotto la guida del magistrato Gabriella Tavano – sono riusciti a rintracciare una componente della banda. Una donna, di 34 anni e di Napoli, a cui era intestata la società fasulla. Per lei il giudice Alberto Gamberini ha ordinato l’obbligo di dimora.

Con lei, altre tre persone.  Tre uomini – Antonio Annunziata e Ferdinando Faravolo, rispettivamente di 33 e 41 anni, entrambi di Napoli, e Giosuè Guglielmi, padovano di 47 anni – che sono finiti agli arresti domiciliari.

La merce, comunque, non è stata rintracciata. È probabile che sia stata rivenduta dopo essere stata caricata in altri camion in uso dalla società, e per i quali la Fazenda aveva accumulato un debito di 8mila euro in carburante con un benzinaio, anche lui truffato.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Marco Luis (“il bodybuilder più pompato di sempre”) è morto a 46 anni per cause ignote
Cronaca / Armato a San Pietro: arrestato a Roma super ricercato
Cronaca / Come si entra nei Servizi segreti? Ecco il bando per nuovi 007
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Marco Luis (“il bodybuilder più pompato di sempre”) è morto a 46 anni per cause ignote
Cronaca / Armato a San Pietro: arrestato a Roma super ricercato
Cronaca / Come si entra nei Servizi segreti? Ecco il bando per nuovi 007
Cronaca / In 2 anni 32.500 posti in meno negli ospedali italiani
Cronaca / Desenzano del Garda, multato per aver pulito la spiaggia del lago: parte la colletta
Cronaca / Fa retromarcia e investe il figlio di un anno: il piccolo Matteo muore dopo due giorni di agonia
Cronaca / Sostenibilità ambientale, l’Italia il Paese più virtuoso in Europa con l’80% della produzione dell’acciaio derivante dal riciclo di metalli
Cronaca / Poliziotto sottoposto a un test psichiatrico per capire se fosse gay: condannato il Ministero
Cronaca / Milano, uccisero padre violento: fratelli condannati in appello bis
Cronaca / Mattia Giani, si indaga per omicidio colposo per il calciatore morto in campo