Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:20
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Arrestato Matteo Messina Denaro: era latitante da 30 anni

Immagine di copertina

A trent’anni esatti dalla cattura di Totò Riina è stato arrestato Matteo Messina Denaro, ai vertici di Cosa nostra, considerato tra i latitanti più pericolosi e ricercati al mondo.

S&D

I carabinieri del Ros lo hanno preso dopo quasi 30 anni di latitanza. L’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

L’arresto è stato eseguito mentre “U siccu” era in day hospital alla clinica Maddalena, in pieno centro a Palermo. Il boss si trovava nella struttura “per sottoporsi a terapie”, secondo quanto riferito dagli inquirenti.

Intorno alle 9.30 è stato caricato su un furgone nero dai carabinieri e portato via, fra gli applausi di tanti palermitani. Il suo nome era in cima alla lista del Viminale dei ricercati di mafia, nel tempo si era costruito una rete di protezione che gli ha permesso di restare all’ombra per lungo tempo.

Tra questi il fratello Salvatore, anche lui arrestato, e la sorella Patrizia, catturata tempo fa. Erede del padre Francesco, morto da boss latitante, Matteo Messina Denaro ha preso in consegna la gestione di Cosa Nostra, mettendo le mani su appalti e profitti illeciti.

In latitanza ha anche avuto una figlia e ordinato (nonché programmato) l’attentato contro il pm Nino Di Matteo nel 2013. Il capomafia trapanese è stato condannato all’ergastolo per decine di omicidi, tra i quali si ricordano quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido.

Ha anche avuto un ruolo cruciale nelle stragi del ’92 che ebbero come obiettivo i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e negli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma. Per arrivare alla sua cattura sono stati impiegati negli anni centinaia di uomini delle forze dell’ordine.

Immediato il commento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia. La prevenzione e il contrasto della criminalità mafiosa, come attesta il fatto che il primo provvedimento dell’Esecutivo ha riguardato il regime penitenziario duro per i mafiosi, continueranno ad essere una priorità assoluta di questo Governo”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / 25 aprile 2024: supermercati e negozi aperti o chiusi in Italia per la Festa della Liberazione. Info e orari
Cronaca / Perché la Festa della Liberazione si celebra il 25 aprile? Il motivo
Cronaca / Venezia: dal campanile di San Marco cadono alcuni pezzi di cemento armato
Ti potrebbe interessare
Cronaca / 25 aprile 2024: supermercati e negozi aperti o chiusi in Italia per la Festa della Liberazione. Info e orari
Cronaca / Perché la Festa della Liberazione si celebra il 25 aprile? Il motivo
Cronaca / Venezia: dal campanile di San Marco cadono alcuni pezzi di cemento armato
Cronaca / Femminicidi, Amnesty: "97 donne uccise, 64 da partner o ex"
Cronaca / Pandoro Ferragni-Balocco, per il giudice ci fu una “pratica commerciale scorretta”
Cronaca / Piero Fassino denunciato per furto a Fiumicino: “Ma io volevo pagare”
Cronaca / Roma, ventenne stuprata da due nordafricani: adescata su Instagram
Cronaca / Processo Bochicchio, altro rinvio. E ora le parti civili puntano a far riaprire le indagini
Cronaca / Roma, allarme in hotel del centro per esalazioni tossiche: cinque intossicati
Cronaca / Roma, ragazza precipita da muro del Pincio: portata in codice rosso in ospedale