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I dettagli dell’arresto di Filippo Turetta: “Stanco e rassegnato, era fermo con le luci spente dopo aver finito la benzina”

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I dettagli dell’arresto di Filippo Turetta: “Stanco e rassegnato”

Emergono i primi dettagli dell’arresto di Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.

Il giovane, come confermato dalla polizia tedesca, è stato fermato nella mattinata di domenica 19 ottobre “mentre si trovava a bordo della sua auto sull’autostrada A9 nei pressi di Bad Dürrenberg”.

“L’arresto è stato effettuato dalla polizia stradale” ha precisato il portavoce. Secondo una prima ricostruzione, l’auto di Turetta, una Fiat Punto nera a metano targata FA015YE, era ferma sulla corsia d’emergenza con le luci spente poiché, a quanto pare, il 22enne aveva finito la benzina e non aveva i soldi per un nuovo rifornimento.

Al momento dell’arresto non avrebbe opposto resistenza, ma, anzi, sarebbe apparso, secondo quanto riferito dalle autorità tedesche a quelle italiane, “stanco” e “rassegnato” come se fosse desideroso di consegnarsi.

Se Filippo Turetta accetterà di essere consegnato all’Italia, la decisione sulla sua estradizione arriverà entro 10 giorni. In caso di rifiuto, il giudice avrà 60 giorni di tempo per decidere sull’estradizione.

“Grazie all’arresto europeo il ragazzo potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell’ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo” ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale ha sottolineato che l’arresto è avvenuto “grazie al lavoro di coordinamento tra le nostre forze dell’ordine e quelle tedesche”.

Sarà il giovane, nelle prossime ore, a raccontare quanto accaduto, dall’aggressione avvenuta in una zona industriale a pochi chilometri dall’abitazione di Giulia e ripresa da una telecamera di videosorveglianza, all’eventuale premeditazione dell’omicidio sino ai dettagli stessi del delitto.

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