Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:01
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Coronavirus, parla il virologo Galli: “Ecco perché tanti casi in Italia”

Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e primario del reparto di Malattie infettive III dell’Ospedale Sacco di Milano, spiega quali sono i motivi per un numero cosi alto di casi di coronavirus in Italia

 

Coronavirus, parla il virologo Galli: “Ecco perché tanti casi in Italia”

I casi accertati di coronavirus sono finora 212. I morti sono in totale: l’ultimo, stamattina, è un uomo di 84 anni ricoverato a Bergamo.

S&D

“Non è affatto detto che in altri Paesi non possa capitare la stessa cosa”.

Sull’epidemia da coronavirus il professor Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e primario del reparto di Malattie infettive III dell’Ospedale Sacco di Milano, in un’intervista al Corriere della Sera spiega che “da noi si è verificata la situazione più sfortunata possibile, cioè l’innescarsi di un’epidemia nel contesto di un ospedale, come accadde per la Mers a Seul nel 2015”.

E aggiunge: “Purtroppo, in questi casi, un ospedale si può trasformare in uno spaventoso amplificatore del contagio se la malattia viene portata da un paziente per il quale non appare un rischio correlato: il contatto con altri pazienti con la medesima patologia oppure la provenienza da un Paese significativamente interessato dall’infezione”.

Secondo Galli, pertanto, “l’epidemia ospedaliera implica una serie di casi secondari e terziari, e forse anche quaternari” perciò quel che resta da capire ora bene è “come si è diffusa l’infezione e come si diffonderà. Che poi la trasmissione sia avvenuta inizialmente davvero in un bar o in un altro luogo – aggiunge il medico – andrà verificato quando avremo a disposizione una catena epidemiologica corretta. Quello che si può dire di sicuro è che queste infezioni sono veicolate più facilmente nei locali chiusi e per contatti relativamente ravvicinati, sotto i due metri di distanza”.

Pertanto è verosimile che il virus si sia introdotto in Italia attraverso qualcuno che, dice il professor Galli, arrivato “in una fase ancora di incubazione, abbia sviluppato l’infezione quando era già nel nostro Paese con un quadro clinico senza sintomi o con sintomi molto lievi, che gli hanno consentito di condurre la sua vita più o meno normalmente e ha così potuto infettare del tutto inconsapevolmente una serie di persone” ma “se l’avessimo fermato alla frontiera avremmo anche potuto non renderci conto della sua situazione”.

Perciò se così tanti casi si sono sviluppati in Lombardia e Veneto lo si deve forse anche al fatto che “Lombardia e Veneto sono le regioni in cui sono più intensi gli scambi con la Cina per ragioni economiche e commerciali, e in cui c’ è inoltre un’importante presenza di cittadini cinesi” anche se non è affatto detto che “a portare il virus in Italia sia stato un cinese, potrebbe essere stato anche un uomo d’affari italiano di ritorno da quel Paese”.

Purtroppo, dunque, con il primo paziente “non si è potuto capire subito cosa avesse. Ora bisogna vivere normalmente seguendo le indicazioni delle autorità.

 

Leggi anche:
TPI REPORTAGE da Codogno, il paese fantasma con l’incubo del contagio da Coronavirus (di Giulio Cavalli)
“I miei colleghi spargevano il sale al mio passaggio”: il caso dei giornalisti in quarantena per il Coronavirus (di Selvaggia Lucarelli)
Ecco due cose che abbiamo capito del virus: parla Italiano e viaggia in business Class, non si annida in Africa ma nel profondo nord (di Luca Telese)
Coronavirus, l’infermiera entrata in contatto con il paziente 1 ha violato la quarantena (di Franco Bagnasco)
Coronavirus in Italia, Burioni a TPI: “Chi è tornato dalla Cina senza sintomi doveva essere isolato. Ora niente panico: quarantena per tutti i possibili infetti”
CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE: segui tutti gli aggiornamenti in diretta su TPI
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Pandoro Ferragni-Balocco, per il giudice ci fu una “pratica commerciale scorretta”
Cronaca / Piero Fassino denunciato per furto a Fiumicino: “Ma io volevo pagare”
Cronaca / Roma, ventenne stuprata da due nordafricani: adescata su Instagram
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Pandoro Ferragni-Balocco, per il giudice ci fu una “pratica commerciale scorretta”
Cronaca / Piero Fassino denunciato per furto a Fiumicino: “Ma io volevo pagare”
Cronaca / Roma, ventenne stuprata da due nordafricani: adescata su Instagram
Cronaca / Processo Bochicchio, altro rinvio. E ora le parti civili puntano a far riaprire le indagini
Cronaca / Roma, allarme in hotel del centro per esalazioni tossiche: cinque intossicati
Cronaca / Roma, ragazza precipita da muro del Pincio: portata in codice rosso in ospedale
Cronaca / TPI insieme a Domani per la libertà di stampa in Italia
Cronaca / L’influencer Elena Berlato aggredita e rapinata a Milano: “Sono finita in ospedale”
Cronaca / Gino Cecchettin: "Dopo la morte di Giulia volevo vendicarmi di Turetta"
Ambiente / Generali apre alla comunità l’Oasi Gregoriana affiliata al WWF, un’area naturalistica e agricola ricca di biodiversità