Coronavirus, a Roma i contagi possono arrivare a 3mila: “Più letti in terapia intensiva”
Coronavirus Roma, i contagi possono arrivare a 3mila
Il Coronavirus a Roma fa paura. Novantanove casi di pazienti positivi al Coronavirus in più e sei morti con Covid-19. Sono questi i dati che arrivano dalle Asl della Capitale e degli altri comuni nel Lazio nella giornata del 19 marzo.
Numeri che raccontano come nella Capitale, in un giorno, siano aumentati di 26 le unità che portano ad un computo di 244 casi complessivi dichiarati dai presidi sanità della città eterna. Altri 21 casi positivi, invece, si segnalano nella sua provincia. Complessivamente, secondo i dati aggiornati a giovedì, sono 823 i casi positivi al Covid-19 nel Lazio: di questi, 270 sono in isolamento domiciliare, 426 sono sono ricoverati non in terapia intensiva, 45 sono ricoverati in terapia intensiva, 38 sono deceduti e 44 guariti. “Siamo in guerra e stiamo combattendo. – ha commentato l’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato – L’andamento del trend nella nostra Regione è inferiore al 20 per cento, ma nei prossimi giorni ci aspettiamo un lieve incremento”.
Oggi sei morti con Covid-19 a Roma
Nella Capitale, tuttavia, si registrano anche sei decessi. Dal Policlinico Gemelli giunge notizia del decesso di una donna di 72 anni con “pregressa patologia oncologica” e di un uomo di 84 anni con “patologie pregresse”, entrambi ricoverati al Covid Hospital 2 Columbus. All’ospedale San Giovanni è morta un’anziana di 86 anni con “patologie pregresse”. La Asl Roma 4, invece, ha reso noto il decesso di due donne, una di 72 anni e una di 92 anni, anche loro con “patologie pregresse”. Il più giovane a perdere la vita, invece, è stato un 57enne trasferito dal Policlinico Casilino allo Spallanzani.
Coronavirus Roma, come procede la terapia intensiva
L’aumento dei posti letto, soprattutto della terapia intensiva dedicata al Covid-19, procede a spron battuto nel Lazio e il piano del sistema sanitario locale dovrà essere completato entro dieci giorni. Motivo? Secondo le proiezioni della Regione si arriverà in quest’arco di tempo a gestire, tra Roma e province, tremila casi di contagio e, quindi, ci sarà bisogno di reparti ben equipaggiati e strutturati per affrontare l’emergenza straordinaria. Intanto, la giornata di ieri ha fatto registrare l’aumento più alto in termini strettamente numerici dei casi positivi, più 117 in un giorno, raggiungendo quota 724.
Ma è alla percentuale che bisogna guardare, i casi sono saliti al ritmo del 20 per cento (il giorno precedente del 16 per cento), un range che non fa scattare ancora l’allarme rosso ma che, al contempo, non permette di abbassare la guardia. “L’aumento dei casi registrati è un aumento previsto e che ci aspettavamo con un trend che rimane al di sotto del 20 per cento”, ha affermato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato che ha fornito anche un dato incoraggiante: “Aumentano di 8 unità i casi guariti nelle ultime 24h”.
Fondamentali i prossimi giorni
In particolare, fondamentali saranno i giorni a venire, fino a lunedì/martedì, quando saranno trascorsi i primi 14 giorni di applicazione delle misure di contenimento del contagio: solo allora si saprà se avranno fatto effetto e fino a che punto. Dei 724 casi totali finora registrati, dunque, 232 sono in isolamento domiciliare, 374 sono ricoverati non in terapia intensiva, 44 sono ricoverati in terapia intensiva e 42 sono i guariti. Purtroppo continua a salire anche il numero dei decessi legato al coronavirus, sono ormai 32 nel Lazio.
In particolare, nella provincia di Roma i contagiati salgono a quota 443, spicca Latina, dove c’è un cluster attenzionato, con 113 casi, quindi Frosinone con 94, Viterbo con 56 e Rieti con 18. Tra le Asl romane continua a essere la Roma 2 la più colpita (anche perché più popolosa): 118 i casi tra cui anche alcuni medici in servizio al Pertini e negli ambulatori. Sono 108 i casi nella Asl Roma 6 (Pomezia e Castelli), 67 nella Asl Roma 5, 63 nella Asl Roma 4 (4 a Sacrofano, 11 a Civitavecchia e 1 a Manziana), 57 nella Asl Roma 3 e 36 nella Asl Roma 1.
Preoccupa proprio il numero dei medici contagiati: “Sono tra i 50 e i 60 in tutta Roma, una decina solo quelli ambulatoriali – spiega Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma – una cifra che preoccupa. Gli operatori vanno messi in sicurezza, altrimenti rimarranno servizi sguarniti e cominceranno a morire pure i malati cronici non solo quelli di Coronavirus”.
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