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Cortina e quello strano caso dei 90 positivi su 5.800 abitanti: i dati che mostrano l’assalto dei vip

Immagine di copertina
Le piste con i segni delle serpentine in pieno lockdown

Quegli spostamenti sospetti verso Cortina nonostante il lockdown: la app di Enel dimostra chiaramente che c'è stato un incremento del +3000 per cento di chilometri percorsi in quell'area

Coronavirus Cortina e quello strano caso dei 90 positivi su 5.800 abitanti

Niente può fermare la “season”, la stagione mondana di Cortina. Neanche il Covid-19. “Per un certo tipo di società, è un must far parte della season e andare alle cene e alle partite di bridge e di burraco”, racconta a TPI una fonte che preferisce rimanere anonima, ma che è solidamente introdotta nel  giro dei villeggianti di Cortina, “anche se questo vuol dire toccare le carte con le mani e poi scambiarsele in una stanza abbastanza affollata”. Stanze dove di certo non hanno mai messo piede i commentatori di Facebook (l’esatto contrario dell’èlite) che dubitano dell’esistenza di questi incontri. Gesti innocui fino ai primi di marzo: chi poteva mai supporre che smistare pinelle e pozzetti sarebbe diventata una pratica da potenziali untori?

Lo avevamo già raccontato nella prima parte dell’inchiesta su Cortina: subito dopo Pasqua c’è stato un nuovo picco (dopo oltre un mese di lockdown) che ha portato a 91 il numero di positivi al Covid19. Con oltre 90 malati accertati su 5800 residenti, Cortina detiene il non invidiabile record del 40 per cento in più rispetto alla media nazionale. E gli infettati sono quasi tutti cortinesi, per stessa ammissione del sindaco Gianpietro Ghedina, che nei comunicati continua a invocare il rispetto delle regole igieniche e di mobilità limitata.

I visitatori che non si fermano neanche davanti alla pandemia, sono persone dai 70 agli oltre 90 anni “un’incoscienza che non è neanche pensata, viene naturale perché si annoiano a stare in una bella casa a Cortina… Mi augurerei che si ammalassero tutti, così la finiamo!”, sbotta con TPI la persona che denuncia questa moda. “I cortinesi veri non sono così – dice – non hanno questa mentalità assurda della smania di fare. Che c’è di male se prendo le pelli e scendo per il canalone delle Tofane?”. Gossip? Pettegolezzi senza fondamento? Su whatsapp però girano le foto che pubblichiamo. A impianti chiusi ecco stagliarsi nitide le serpentine in una delle piste più famose e affollate di Cortina, in tempi normali.

E allora accanto alla avvenente signora novantenne che si “annoia tanto” e tutti i giorni esce e va in centro al supermercato Kanguro vestita di tutto punto “perché siamo in season” (ma senza guanti e mascherina, costringendo il povero cameriere ad andare a recuperarli in tutta fretta), ci sono famiglie molto famose di banchieri e industriali chiuse nelle loro ville e meticolosissime nel rispettare le procedure.

Ora però il trend si è invertito. Più che i decreti o l’elicottero svolazzante su Cortina nei giorni di Pasqua, a mettere in fuga i vacanzieri ci ha pensato la conclusione del rito mondano: è tempo di fare rotta verso il mare. “Adesso la gente è qui per via del Covid – spiega la nostra fonte – ma la stagione di marzo non è più cosi lunga com’era una volta… Ci sono già state partenze alle 3-4 di notte per evitare problemi. Direzione le ville a Jesolo, in Versilia o Sabaudia. Meglio ancora la barca, che hanno tutti. Si potrà prendere la barca? Se non ci fosse stato il Covid, ai primi di marzo se ne sarebbero andati tutti e ritornati nella settimana di Pasqua”. Cosa che è avvenuta lo stesso. Come si fa a dirlo con ragionevole certezza? Grazie alla app messa appunto da Enel e Here si possono tracciare gli spostamenti in tutta Italia.

Restringendo la ricerca su Cortina è possibile individuare in maniera certa i macro flussi, fornendo in particolare una stima dei movimenti, dei chilometri percorsi e dei principali punti di ingresso e uscita da regione, provincia o comune. E si fanno scoperte parecchio interessanti. Ad esempio, prima di Pasqua a Cortina c’è stato il record di spostamenti e chilometri percorsi. Un dinamismo difficile da giustificare se non con arrivi esterni, dato che chiese e negozi sono chiusi, così come i residenti nelle case. Invece il 12 aprile, a Pasqua, si registra un bel +28 per cento di movimenti rispetto alla settimana prima e +26 per cento di chilometri percorsi. Utile guardare anche ai giorni precedenti (in genere ci si muove sempre prima delle festività): così l’8 aprile troviamo un imponente +93 per cento di movimenti e +131 per cento di km percorsi.

I numeri sono ancora più sbalorditivi andando a ritroso nel tempo. Il 7 marzo viene registrato oltre il 3000 per cento in più di chilometri percorsi (con una variazione rispetto alla settimana precedente del 2266 per cento). Il 7 marzo non è un giorno qualsiasi, ma è quello della fuga di notizie sul decreto (approvato il giorno dopo) che sigillerà i confini della Lombardia. Mentre i meridionali prendevano d’assalto i treni per tornare al Sud, qualcun altro si sarà messo alla guida del Suv per andare verso Cortina. È un numero trenta volte più alto della media, che non si ripresenta né prima né dopo quella data. E pertanto molto significativo. Alla base del funzionamento dell’app ci sono dati aggregati (e quindi anonimi), provenienti da veicoli connessi, navigatori satellitari, mappe e applicazioni per smartphone confrontati con il periodo pre-epidemia. Il quadro che si ricava del numero di movimenti nel comune di Cortina è costantemente più alto rispetto alla provincia di Belluno e all’intero Veneto!

Il primo articolo di TPI ha portato qualche brivido nella dorata noia cortinese. Un’altra fonte con una lunga frequentazione negli stessi giri dei vacanzieri conferma i numeri precedenti: “È arrivata gente a Pasqua, sono state aperte altre case, hanno fatto gite, anche un gruppetto di giovani. Tanto siamo tra di noi…quindi ci possiamo vedere tutti i giorni. Questo è il mantra. Sono signore piuttosto avanti con l’età, molto mondane, forse avere 80 anni ti fa desiderare di voler vivere di più, di vedere gli amici. Alcune non si rendono neanche conto. Pensi che una di loro ha perfino un figlio con un’azienda legata al settore medico. Leggendo, secondo me avrà capito e si sarà incazzato. L’articolo è stato molto forte e ha fatto abbastanza zittire tutti… I nomi sono venuti fuori lo stesso, anche se non c’erano. Gli albergatori sono molto preoccupati, perché mentre in una città la vita ricomincia, qui se salta la stagione estiva sono tutti a terra”.

La farmacia San Giorgio, dice la nostra fonte, “quando è stagione è un salotto, Nicola è amico di tutti e conosce tantissima gente”. Il riferimento è per Nicola Premuda, un’istituzione più che un farmacista: “Non sono ampezzano, ma vivo qui da vent’anni e ne sento di tutti i colori. Tenga conto che un albero che cade a Cortina fa più rumore di una foresta altrove” afferma accettando di buon grado di raccontare a TPI il suo punto di vista: “c’è sempre stata un’amplificazione non meritata di alcune situazioni. Che poi gli anziani siano delle persone un po’ spavalde… beh se c’è qualcuno senza mascherina, nove volte su dieci è un anziano. Questo lo vedo anch’io!”. E nel suo punto di osservazione, l’emergenza era iniziata in anticipo rispetto a tutta Italia. “Già a gennaio, essendo zona turistica, avevamo clienti della Corea, del Giappone… Tutti con occhi a mandorla! Poiché non sapevamo distinguerli, avevamo dei protocolli, certo meno rigidi di adesso, ma presenti fin da subito. Ora arrivano in farmacia persone mai viste, quello sì, sotto la mascherina facce sconosciute e nomi mai sentiti. Conosco anche abbastanza gente delle seconde case, ma l’ampezzano lo vedo molto meno rispetto a prima. Hanno fatto scorta di farmaci e si sono rintanati in casa”.

Prosegue la nostra fonte: “Anche se ti verrebbe voglia di uscire e andare a casa degli amici, io mi sono rassegnata al burraco online. Non sia mai che facciano un controllo. Certo il deterrente non è rappresentato dalla multa… ne hanno talmente tanti di soldi!”. E conferma il trend: “Molti partiranno la settimana prossima. Prima del tre maggio, per non trovarsi nel casino totale. Sono stufi di stare qua. A Pasqua in centro era angosciante con l’elicottero che volava sopra”. I test virologici (che permettono di scoprire se hai avuto il virus e quindi se hai sviluppato gli anticorpi) intanto sono andati a ruba, a 50 euro l’uno. Finiti. “Un negoziante alimentare molto famoso che lasciava entrare i clienti senza mascherina e guanti, si è beccato il Covid. Si è ammalato pur di non perdere la vendita.

Ma c’è chi si comporta in modo impeccabile, come questa amministratrice di condomini e titolare di agenzia che chiede l’anonimato perché deve continuare a lavorare: “Ho ricevuto tante telefonate di chi voleva prendere in affitto cassa a Cortina dopo il lockdown. Ho risposto che eravamo chiusi e non potevamo fare contratti. Capisco la voglia di scappare, ma bisogna rispettare le regole… Poi ho dovuto chiamare i carabinieri allertata da alcuni vicini che avevano visto una cameriera pulire una casa che era stata sempre chiusa, in un condominio che amministro. Loro mi hanno risposto che sapevano tutto e di non allarmarmi. Ho chiesto com’è possibile che c’è chi può andare e venire e mi hanno detto che avrebbero fatto verifiche ed era inutile continuare a chiamare. Visto che non volevano dirmi il nome per ragioni di privacy ho telefonato alla proprietaria della casa che mi ha detto che erano amici di famiglia, gente a posto e che non erano ammalati. Sì, visto che lei sa il nome erano parenti di un manager famoso”. Intanto il sindaco sui social si affretta a comunicare che è stato istituito il “telefono amico per chi vive un momento di difficoltà emotiva”. Lui potrebbe iniziare a rispondere ai giornalisti: contattato ripetutamente da TPI, non ha mai richiamato. Telefono nemico.

Leggi anche: 1. Galli a TPI: “La Lombardia ha fallito. Riaprire le aziende? Rischioso, ancora un mese di stop” / 2. Le ultime notizie sull’epidemia in Italia

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