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I carabinieri di Piacenza in lacrime dopo l’arresto: “Non immaginavamo di arrivare a questo punto””

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I carabinieri di Piacenza in lacrime dopo l’arresto: “Non immaginavamo”

“Non immaginavamo di arrivare a questo punto” avrebbero esclamato, in lacrime, i carabinieri di Piacenza subito dopo l’arresto. A rendere noto questo particolare è il quotidiano La Repubblica, secondo cui gli agenti sarebbero anche rimasti sorpresi del fermo, proclamando la loro innocenza. La vicenda risale alla giornata di mercoledì 22 luglio quando 6 carabinieri della caserma Levante di via Caccialupo sono stati arrestati con l’accusa di spaccio, pestaggi e torture. Ad arrestarli, su mandato del gip Luca Milani, gli agenti del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, che hanno indagato per mesi sul loro conto. “Dove mi portate” avrebbe chiesto uno degli arrestati, che si sarebbe sentito rispondere: “In galera”. “Ma come in galera?” si sarebbero sentiti rispondere i finanzieri dai carabinieri incriminati, i quali si sarebbero anche difesi affermando di non aver  “mai intascato un euro”.

Piacenza, Guerini annuncia inchiesta interna sui controlli

La speranza degli investigatori è anche che questa sorta di crollo emotivo possa condurre uno degli arrestati, Angelo Esposito, Salvatore Cappellano, Daniele Spagnolo, Giacomo Falanga, a collaborare alle indagini. “Non hanno molte alternative” è l’opinione di uno degli investigatori, il quale fa notare che l’inchiesta si basa su prove solide, motivo per cui la strada della collaborazione, a suo avviso, è l’unica percorribile per i carabinieri arrestati. L’unico che non ha dimostrato cedimenti è l’appuntato Giuseppe Montella, il cui ruolo sembra essere centrale nell’inchiesta, soprattutto per la sua vicinanza e amicizia con i fratelli Giardino, in affari con l’appuntato per lo spaccio di droga.

Leggi anche: 1. Carabinieri Piacenza: in caserma festini hard con escort e transessuali e sesso in cambio di droga / 2. Carabinieri arrestati a Piacenza, ai domiciliari la compagna dell’appuntato Montella: le intercettazioni / 3. La madre di Montella lo difende: “È un bravo ragazzo, parlano di Gomorra perché veniamo da Napoli

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