Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

La Libia divide ancora di più il governo. Di Maio: “Porti chiusi? Misura occasionale”

Immagine di copertina

Il caos di queste settimane in Libia, con gli scontri tra le truppe del generale Khalifa Haftar e l’esercito del governo guidato da Fayez al-Serraj, alimenta le divisioni all’interno del governo italiano.

S&D

Se sia Lega che Movimento Cinque Stelle hanno escluso l’intervento militare in Libia, c’è un punto su cui i due leader del governo giallo-verde non sono per niente d’accordo. Quello sugli sbarchi dei migranti in arrivo dal paese africano, considerato “un porto sicuro” da Matteo Salvini prima dell’escalation degli ultimi giorni.

Guerra in Libia: perché si combatte, chi sta con chi e come siamo arrivati fin qui

L’altro vicepremier, Luigi Di Maio, ha sottolineato invece l’urgenza della questione. Come spiegato anche dalla ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, in caso di guerra in Libia, le persone che arrivano da quel paese devono essere accolte obbligatoriamente, in quanto rifugiati e non più “solo” migranti.

Davanti al rischio di un aumento degli sbarchi dalla Libia, dunque, Di Maio ha spiegato come l’emergenza in Libia imponga all’Italia una riflessione e una risposta che non sia solo quella dei porti chiusi.

“Chiudere un porto è una misura occasionale – ha dichiarato il leader del M5s in un’intervista al Corriere della Sera – e di fronte a un intensificarsi della crisi non basterebbe. Quella dei porti chiusi è una misura risultata efficace in alcuni casi quando abbiamo dovuto scuotere l’Unione europea, ma pur sempre occasionale”.

“Sarebbe utile – ha continuato Di Maio – se il premier Conte e i ministri competenti convincessero Viktor Orbán (il presidente ungherese fortemente contrario alla redistribuzione dei migranti, ndr) e i suoi alleati in Europa ad accettare le quote di migranti che arrivano in Italia”.

“Non ci si può lamentare dei migranti – ha continuato – se poi si stringono accordi con le stesse forze politiche che ci voltano le spalle”. Un riferimento, quest’ultimo, neanche troppo velato all’alleanza sovranista della Lega in vista delle prossime elezioni europee.

Secondo il vicepremier, infine, sul caos in Libia “bisogna avere testa e lavorare con responsabilità perché quello che sta accadendo non è un gioco, non è Risiko”.

Libia, Salvini risponde a Di Maio: “Finché sono ministro porti restano chiusi”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Peggiorano le condizioni di Re Carlo: “Sta molto male, ci si prepara al peggio”
Esteri / Meloni annuncia: "Papa Francesco parteciperà al G7 | VIDEO
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Ti potrebbe interessare
Esteri / Peggiorano le condizioni di Re Carlo: “Sta molto male, ci si prepara al peggio”
Esteri / Meloni annuncia: "Papa Francesco parteciperà al G7 | VIDEO
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Esteri / Accordi di Abramo: anatomia di un fallimento geopolitico
Esteri / L’Iran è un Paese spaccato a metà
Esteri / Le elezioni Usa saranno un bivio tra guerra e pace
Esteri / La nuova mappa delle alleanze in Medio Oriente
Esteri / Tra Netanyahu e Biden ne resterà soltanto uno: ecco perché “Bibi” disobbedisce a Joe
Esteri / Perché nessuno ha fermato Netanyahu?
Esteri / Il doppio standard è un male anche per Israele