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Com’è morto Sergio Marchionne: cause del decesso | Malattia | Embolia | Sarcoma

Immagine di copertina

Il 25 luglio 2018 Sergio Marchionne è morto in una clinica in Svizzera. L'ex ad di Fca si era sottoposto a un intervento chirurgico alla spalla, nel corso del quale sarebbe stato colpito da embolia cerebrale, per poi precipitare in coma profondo

Sergio Marchionne, ex amministratore delegato di Fca, è morto dopo alcuni giorni di coma, il 25 luglio 2018. L’ex ad era ricoverato dal 28 giugno 2018 nel reparto di terapia intensiva della clinica Universitätsspital di Zurigo, in Svizzera.

L’annuncio ufficiale è stato dato da Exor, la holding che controlla il gruppo Fiat Chrysler (Fca), nella mattina di mercoledì 25 luglio 2018.

Le sue condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi giorni: “complicazioni inattese” giunte durante la convalescenza post-operatoria. Il manager si era sottoposto il 28 giugno a un intervento chirurgico alla spalla.

Marchionne si era sottoposto a un intervento chirurgico alla spalla, nel corso del quale sarebbe stato colpito da embolia cerebrale, per poi precipitare in coma profondo.

È quanto riporta, in un articolo esclusivo a cura di Paolo MadronLettera43.it che scrive anche che al manager era stato diagnosticato un sarcoma alla spalla. Marchionne soffriva di forti dolori alla spalla e per questo assumeva del cortisone.

“Sergio Marchionne era un paziente dell’Ospedale universitario di Zurigo. Da più di un anno si era sottoposto a diverse cure per una grave malattia”, ha detto l’Universitätsspital di Zurigo confermando per la prima volta che l’ex amministratore delegato di Fca era un paziente della struttura. Qui la nota dell’ospedale.

“Si è fatto ricorso a tutte le possibilità offerte dalla medicina di punta, ma il signor Marchionne purtroppo è deceduto. Ne siamo estremamente dispiaciuti ed esprimiamo alla famiglia le nostre più sentite condoglianze”, hanno dichiarato.

“L’ospedale universitario di Zurigo attribuisce enorme importanza al segreto professionale, e questo vale in egual misura per tutti i pazienti e le pazienti. Lo stato di salute è materia del/della paziente o dei relativi famigliari. Per questo motivo fino a questo momento l’Usz non ha preso posizione in merito all’ospedalizzazione e al trattamento del signor Sergio Marchionne. Attualmente l’Usz è oggetto di diverse voci tendenziose da parte dei media relativamente alla sua cura”, si legge nel comunicato, diramato “al fine di frenare il susseguirsi di ulteriori speculazioni”.

Le cause della morte: embolia cerebrale

Secondo le fonti citate da Madron, al manager erano stati indicati chiaramente i rischi dell’operazione, considerata ad alto rischio, e la situazione era resa ancor più complicata dal suo problema alla tiroide, a causa del quale Marchionne assumeva dei farmaci ogni giorno.

In seguito all’operazione che ha provocato l’embolia, il team di medici ha tentato di rianimarlo ma la situazione è peggiorata considerevolmente, fino a condurlo alla morte. Marchionne per alcuni giorni è stato tenuto in vita artificialmente dalle macchine.

L’ex amministratore delegato di Fiat Chrsyler, che non appariva in pubblico dal 26 giugno 2018, non aveva detto a John Elkann quali fossero le sue reali condizioni di salute, giustificando l’assenza a Zurigo con un check up di routine. marchionne embolia cerebrale

Elkann, recatosi immediatamente in Svizzera, non ha potuto vedere Marchionne. Ma, essendo venuto a conoscenza delle condizioni del manager, ha ritenuto inevitabile nominare un nuovo amministratore delegato (ne abbiamo parlato qui). Elkann ha anche scritto una lettera ai dipendenti ringraziando Marchionne.

L’annuncio di Exor

“Con grande tristezza Exor ha appreso che Sergio Marchionne è mancato”, si legge nella nota diffusa da Exor. “È accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato”.

“Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore”, ha sottolineato il presidente John Elkann.

“Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler. Rinnovo l’invito a rispettare la privacy della famiglia di Sergio”, ha aggiunto Elkann.

Cos’è un sarcoma

Il sarcoma è un tumore maligno che prende origine dai tessuti molli e dall’apparato osteoarticolare.

Come riporta la Treccani, nella sua forma più tipica ha accrescimento rapido e infiltrante, dando metastasi per via ematica, più frequentemente nel polmone, nel fegato e nelle ossa.

Può formarsi in cellule di diversi tessuti: connettivo, muscolare, della parete vascolare.

I sarcomi non derivano da tumori benigni ma nascono come tali. Si tratta di tumori rari, che colpiscono negli Stati Uniti 15mila persone ogni anno. Come riporta il sito dell’Airc, negli adulti i sarcomi dei tessuti molli colpiscono 2 persone ogni 100mila.

La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi supera il 90 per cento dei casi se la diagnosi è tempestiva, mentre non supera il 15 per cento dei casi nelle forme che hanno già dato metastasi.

I sarcomi possono colpire persone di tutte le età, ma quelli dei tessuti molli generalmente si formano dopo i 50 anni, mentre per quanto riguarda i sarcomi ossei, questi ultimi hanno una più alta probabilità di insorgere anche prima dei 35 anni.

Non è possibile prevenire la formazione dei sarcomi, anche se si può fare una diagnosi genetica delle sindromi ereditarie che predispongono alla malattia, se in famiglia c’è già stata una persona colpita.

Le parole di Elkann

“Per me è stato una persona con cui confrontarsi e di cui fidarsi, un mentore e soprattutto un amico. Ci ha insegnato a pensare diversamente e ad avere il coraggio di cambiare, spesso anche in modo non convenzionale, agendo sempre con senso di responsabilità per le aziende e per le persone che ci lavorano”. Così il presidente del gruppo, John Elkann, nella nota in cui il Lingotto ha ufficializzato la sostituzione del manager italo-canadese con Michael Manley.

Prosegue Elkann su Marchionne: “Ci ha insegnato che l’unica domanda che vale davvero la pensa farsi, alla fine di ogni giornata, è se siamo stati in grado di cambiare qualcosa in meglio, se siamo stati capaci di fare una differenza. E Sergio ha sempre fatto la differenza, dovunque si sia trovato a lavorare e nella vita di cosi’ tante persone. Oggi, quella differenza continua a farla la cultura che ha introdotto in tutte le aziende che ha gestito e ne e’ diventata parte integrante. Le transizioni che abbiamo appena annunciato, anche se dal punto di vista personale non saranno prive di dolore, ci permettono di garantire alle nostre aziende la massima continuità possibile e preservarne la cultura. marchionne embolia cerebrale

Tutto su Marchionne: vita, vizi, frasi celebri sul manager in maglione

“Sveglia alle 3.30 del mattino. La mia specialità è il ragù alla bolognese.

Non ero mai riuscito a bere vino, ho incominciato a farlo a 43 anni col Brunello che mi ha strutturalmente corrotto”.

Le curiosità sul manager che ha rivoluzionato la più grande azienda automobilistica italiana. Leggi l’articolo completo.

Sergio Marchionne: chi era | La carriera, il curriculum, la Fiat, la Ferrari

Sergio Marchionne nasce a Chieti il 17 giugno 1952.

Aveva doppia nazionalità, italiana e canadese.

Si è laureato in filosofia e in legge all’Università di Toronto (Canada) e in economia e commercio all’Università di Windsor (Canada), dove ha anche conseguito il Master in Business Administration. È dottore commercialista, avvocato e cavaliere del Lavoro.

Sempre in Canada ha svolto la prima parte delle proprie esperienze professionali: dal 1983 al 1985 ha lavorato alla Deloitte Touche e, dal 1985 al 1988, presso il Lawson Mardon Group di Toronto.

Dal 1989 al 1990 ha ricoperto la carica di Executive Vice President della Glenex Industries.

Dal 1990 al 1992 è stato Chief Financial Officer alla Acklands Ltd. Sempre a Toronto, nel periodo tra il 1992 e il 1994, ha ricoperto, nell’ordine, la carica di Vice President per lo sviluppo legale e aziendale e di Chief Financial Officer al Lawson Mardon Group.

Tra il 1994 e il 2000 ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità all’’nterno di Algroup, con sede a Zurigo (Svizzera), fino a diventarne Amministratore Delegato. In seguito ha guidato il Lonza Group Ltd in veste di Amministratore Delegato prima (2000-2001) e di Presidente poi (2002).

È stato Consigliere di Amministrazione di Fiat S.p.A. dal maggio del 2003 diventandone Amministratore Delegato il 1° giugno 2004.

A giugno 2009, inoltre, è diventato Amministratore Delegato di Chrysler Group LLC (che nel dicembre 2014 ha cambiato la denominazione in FCA US LLC), carica a cui nel settembre del 2011 ha aggiunto quella di Presidente.

Dal 13 ottobre 2014 sostituisce Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza della Ferrari N.V. e Ferrari S.p.A.

A maggio 2010 è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione (e nel maggio 2015 è stato nominato vice presidente non esecutivo) di Exor.

Ha ricoperto, dal settembre 2013, la carica di Presidente di CNH Industrial N.V., la società nata dalla fusione di Fiat Industrial S.p.A. e CNH Global NV.

È stato membro del Consiglio di Amministrazione di Philip Morris International Inc., del Peterson Institute for International Economics, dell’International Council di J.P. Morgan e Presidente del Consiglio per le Relazioni tra Italia e Stati Uniti.

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