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Home » News

L’ala di sinistra del M5S è già stufa della Lega

Immagine di copertina
Credit: AFP PHOTO / Andreas SOLARO

L'anima più di sinistra del Movimento 5 Stelle, che fa riferimento a Fico e di cui fan parte Paola Nugnes, Luigi Gallo, Nicola Morra e Paola Taverna, non sembra soddisfatta delle ultime scelte portate avanti da Salvini e manifesta il proprio scontento

Il caso della nave Aquarius, l’imbarcazione della ong Sos Mediteranee con a bordo oltre 600 migranti bloccata per diverse ore nel Mar Mediterraneo e respinta dall’Italia per volontà del ministro Salvini, ha messo in evidenza qual è il vero peso politico di Lega e M5S all’interno della nuova alleanza di governo, svelando la sostanziale debolezza del Movimento Cinque Stelle che oggi, anche in seguito ai risultati del voto delle amministrative, appare sempre più partito-ombra della Lega, che invece guadagna punti e consenso.

Una situazione che sta facendo crescere il malcontento tra i pentastellati, alcuni dei quali cominciano a palesare una certa insoddisfazione anche sui social network.

Un esempio lampante è quello di Matteo Mantero, grillino proveniente dall’ala di sinistra che su Facebook scrive:

“Stop al business dell’immigrazione vuol dire combattere le associazioni criminali che gestiscono il traffico, vuol dire rivedere gli accordi internazionali che lasciano l’Italia sola ad affrontare l’emergenza, vuol dire togliere i centri d’accoglienza dalle mani della mafia.

“Chiudere i porti e rifiutare l’approdo ad una nave carica di uomini, donne e bambini è più semplice ma non risolve il problema, lo sposta solo dove non possiamo vedere.

Per fortuna la Spagna ci toglie d’impiccio ma il problema va affrontato e non aggirato.

Ma confido che il nuovo ministro dell’interno avrà la volontà di contrastarlo alla radice invece di continuare a preferire scorciatoie propagandistiche prendendocela ancora una volta con le vittime di questo business infame”.

I grillini ortodossi sembrano infatti non digerire la linea delle espulsioni degli immigrati irregolari. E i mal di pancia si sono fatti più forti in questo primo fine settimana di grandi sbarchi.

Come racconta il Corriere della Sera, l’anima più di sinistra del Movimento 5 Stelle, che fa riferimento a Fico e di cui fan parte Paola Nugnes, Luigi Gallo, Nicola Morra e Paola Taverna, è già pronta a dare battaglia in parlamento. “Faremo sentire la nostra”, assicurano promettendo di non cedere in alcun modo a misure che “non fanno parte del programma”.

“Siamo stati i primi a raccontare che ci sono delle ong meravigliose, che fanno un lavoro indispensabile, e alcune che sono state oggetto anche di questioni legali e giudiziarie, che hanno avuto dei problemi”, si affretta a spiegare Laura Castelli all’Intervista di Maria Latella su SkyTg24.

Non stupisce, quindi, se proprio in queste ore Fico abbia ricevuto a Montecitorio una delegazione di Medici senza Frontiere. “Chi fa solidarietà ha tutto il supporto dello Stato – ha scritto, poi, su Facebook – lo Stato deve essere vicino a chi soffre, ai più deboli, a chi viene considerato ultimo”.

Lo stesso Fico ha poi deciso di recarsi a San Ferdinando, in Calabria, dove viveva Soumayla Sacko, il ragazzo barbaramente ucciso con un colpo di fucile alla testa mentre cercava materiali per costruire un riparo.

Non è piaciuta poi la scelta di Danilo Toninelli e il suo totale allineamento alla linea di Salvini:

“Ringraziamo davvero la Spagna e il premier Pedro Sanchez che hanno deciso di accogliere la nave Aquarius. È il segno di un nuovo vento di solidarietà e condivisione che spira in Europa su questa emergenza. Ci siamo insediati da pochi giorni e già la musica sta cambiando”. Lo scrive in una nota il ministro delle Infrastrutture, aggiungendo: “Porteremo in Europa il tema della cooperazione tra Stati nel Mediterraneo”.

Alcuni grillini hanno cercato di smarcarsi dalle scelte del ministro dell’Interno, come fatto dal sindaco Filippo Nogarin alle 10.20 annuncia su Facebook che la sua Livorno è pronta ad accogliere l’Aquarius, salvo poi alle 11.20 rimuovere il post “su indicazione dei vertici del M5s, non della Casaleggio”.

Nogarin ha poi precisato, “quelle parole rappresentavano la mia posizione personale”, ma potevano “essere di danneggiamento” al governo, per cui meglio rimuoverle. Ma in fondo anche nelle altre città amministrate dal M5s la polemica s’infervora.

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