Omofobia nel calcio, il messaggio di Ekdal: “Molti calciatori si nascondono perché hanno paura degli insulti” | VIDEO
Il centrocampista della Sampdoria e della Nazionale svedese a un evento del Parlamento europeo: "Che società siamo se un ragazzino non può seguire il suo sogno di diventare un calciatore per via del suo orientamento sessuale?"
Omofobia nel calcio, il messaggio di Ekdal: “Molti calciatori hanno paura”
“L’omosessualità nel calcio è un tabù: i calciatori si nascondono, perché hanno paura di insulti e reazioni negative”: a parlare è Armin Ekdal, centrocampista della Sampdoria e della Nazionale svedese, che è intervenuto oggi con un video durante un evento al Parlamento europeo di Bruxelles sull’omofobia nel mondo dello sport.
Il convegno è stato organizzato da Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Tomasz Frankowski, europarlamentare del Ppe e Marc Tarabella, del gruppo S&D. Il messaggio di Ekdal, che rappresenta una grande presa di posizione da parte di un atleta famoso della nostra Serie A, è stato uno dei passaggi più belli.
“In un mondo ideale – ha dichiarato Ekdal – nessuno dovrebbe sentirsi a disagio nel dichiararsi omosessuale, che sia nella vita o nel calcio. Ma purtroppo la realtà è molto diversa. Sfortunatamente nel nostro sport non è così: solo otto giocatori hanno dichiarato di essere omosessuali. Molti altri vorrebbero farlo ma evitano, per paura. È un ambiente dove l’omofobia è ancora diffusa. Questi giocatori sono preoccupati di diventare un bersaglio per gli insulti e lo scherno, sia dentro che fuori dal campo. Come risultato si sentono obbligati a nascondersi, fuggire, vivere nella paura”.
“Ecco perché – ha continuato il calciatore della Sampdoria – dobbiamo reagire, utilizzando l’istruzione come una forza per un cambiamento positivo. Che società siamo se un ragazzino non può seguire il suo sogno di diventare un calciatore per via del suo orientamento sessuale? Essere omosessuale non definisce te come persona, ma determina solo chi trovi attraente. Ognuno di noi è parte della razza umana e abbiamo una passione in comune. Amiamo il calcio. E questa è la cosa più importante”.