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Home » Sport

Inter Juve 2-3 | Polemiche | Parla l’avvocato che ha presentato un esposto alla Procura

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Mauro Icardi e Federico Bernardeschi durante Inter-Juventus del 28 aprile 2018. Credit: Massimiliano Ferraro

Un avvocato ha deciso di presentare un esposto alla Procura per frode sportiva dopo quelle che ritiene "gravi incongruenze" nella partita che probabilmente costerà lo scudetto al Napoli. Partita anche una petizione online

Dopo le polemiche scoppiate intorno alla partita Inter-Juve, un avvocato ha deciso di presentare un esposto alla Procura per frode sportiva.

L’avvocato Michele Marra, cassazionista di Castel Morrone, in provincia di Caserta, e tifoso del Napoli.

Ha presentato un esposto per frode sportiva alla Procura di Milano sull’esito della partita Inter-Juventus, che si è disputata a San Siro sabato 28 aprile e si è conclusa con un 2-3 per la Juve, spianandole di fatto la strada verso lo scudetto ai danni dei partenopei.

Durante la partita si sono registrati degli episodi controversi riguardanti la gestione del match da parte del direttore di gara Daniele Orsato. Tra questi, l’ammonizione dell’interista Vecino, trasformatasi in espulsione dopo il ricorso al VAR, e la presunta mancata espulsione di Pjanic, già ammonito, per il fallo su Rafinha.

Il 30 aprile scorso Marra è stato in collegamento con la trasmissione La Zanzara, di Radio24, durante la quale il conduttore Giuseppe Cruciani ha definito “ridicolo” fare un’indagine su una partita di calcio.

Marra è stato criticato anche dall’altro conduttore, David Parenzo, che ha detto: “Cosa me ne frega a me del fatto che lei, signor Cucù qualunque, dica che bisogna fare ‘a causa pu Napoli“.

“Voi siete giornalisti, fate il vostro lavoro. Il vostro lavoro è l’inchiesta, non prendere in giro la gente”, ha risposto l’avvocato.

TPI ha intervistato l’avvocato Marra per capire su che basi ha presentato l’esposto e quali effetti pensa di ottenere.

Avvocato, perché presentare un esposto per frode sportiva?

Ho presentato l’esposto per chiedere alla Procura competente, in questo caso quella di Milano, di accertare se alcune persone che non si riescono a qualificare abbiano inciso sull’esito della partita Inter-Juventus dall’esterno.

In questo caso configurando reato di frode sportiva, che punisce coloro che mirano ad alterare il risultato di una gara sportiva.

Quali sono gli episodi che configurerebbero tale illecito? 

Nello specificare i fatti ho messo in evidenza alcune incongruenze.

Innanzi tutto c’è una violazione regolamentare: per gran parte degli addetti ai lavori Orsato, dopo aver ammonito il giocatore Vecino dell’Inter, non poteva ritornare sulla sua decisione con lo strumento VAR, perché in questo caso non avrebbe dovuto essere applicato. Quindi non poteva espellerlo dal campo.

Poi c’è la mancata espulsione di Pjanic, che mi sembra sia abbastanza pacifica per tutti, e la vicinanza dell’arbitro Orsato al fallo scomposto del calciatore juventino.

Inoltre nel primo tempo, per un fallo simile a quello di Vecino, il centrale della Juventus colpisce Icardi ma viene semplicemente ammonito, quindi in effetti si potrebbe ipotizzare una gestione diversa di avvenimenti grossomodo simili.

Infine il rapporto che sembra amichevole o fraterno tra Allegri e l’arbitro Paolo Tagliavento  (all’uscita degli spogliatoi lo chiama semplicemente “Taglia”).

Tutti questi sono elementi che secondo me la Procura deve valutare per cercare di capire se qualcuno ha tentato di influire sul risultato della partita. L’esito della partita infatti incide sul campionato nella sua interezza, perché probabilmente determinerà la vittoria dello scudetto per la Juve.

L’espulsione di Vecino ha violato protocollo VAR?

Il protocollo effettivamente è un po’ ambiguo, ma sembrerebbe sia stato violato.

Il VAR ha un protocollo abbastanza rigido, che si riferisce ad alcune ma non a tutte le azioni in campo, come rigore, fuorigioco, e falli che non sono stati visti.

In questo caso, invece, l’arbitro ha visto quel fallo, lo ha anche valutato e determinato.

Pensa che l’esposto possa sortire qualche effetto?

Io non sono nuovo a esposti nel calcio. Ho iniziato con la denuncia nei confronti di tutti gli arbitri della famosa “Partita di Pechino”, tra Napoli e Juventus, arbitrata da Paolo Mazzoleni. Lì in Napoli non partecipò neanche alla premiazione finale. Ci furono una serie di valutazioni sicuramente errate, infatti ne parliamo ancora dopo anni.

Dopo la partita Napoli-Juventus di tre anni fa, ho segnalato la stessa cosa alla procura di Napoli per il comportamento di Tagliavento che assegna un goal in fuorigioco alla Juventus (anche in quel caso il Napoli a causa di quella partita perde il campionato).

Infine, nella partita Benevento-Juventus, ho segnalato che l’arbitro Pasta aveva assegnato un rigore inesistente su Higuain. La scena in quel caso è molto chiara.

In sostanza qual è il punto? Il calcio oggi è diventato un business molto forte, dove ci sono interessi veramente marcati, le società sono quotate in borsa, dove fare il terzo o fare il quinto significa ricevere 35 milioni dalla Uefa per partecipare alla Coppa internazionale.

Se poi vogliamo allargare l’indagine, noi dovremmo chiederci cosa c’è nelle curve, quale malessere e quali personaggi ci sono. Tutto il mondo del calcio meriterebbe un’analisi più approfondita.

Ma gli esposti che lei ha presentato in passato hanno avuto qualche conseguenza?

Per quanto riguarda l’esposto di Mazzoleni le dico subito di no, perché non mi è arrivata nessuna comunicazione dalla Procura di Roma e credo che a distanza di cinque anni sia stato archiviato.

Ma mi è stato riferito che c’è comunque stata un’attenzione maggiore da quel momento in poi sul mondo del calcio e degli errori arbitrali: mentre cinque anni fa probabilmente sono stato l’unico a denunciare questa cosa, nel tempo molti altri colleghi, tifosi e gruppi hanno iniziato a farlo.

Ci sono altri colleghi che in questi giorni hanno fatto degli esposti alla Fifa per far ripetere Inter-Juventus.

Non è che per questo ce l’abbiamo contro qualcuno o qualcosa. Io voglio che nel calcio vinca la squadra che veramente merita di vincere, non quella che viene ipoteticamente favorita. Come è successo nel Regno Unito, dove il Leicester ha vinto il campionato anche se è una squadra piccola.

Cosa pensa di Orsato?

Lo ritengo un arbitro molto bravo. Ha un modo di arbitrare in cui a volte lascia correre i falli, ma questa è una sua scelta. Prima di questa partita è difficile trovare occasioni in cui ha commesso errori eclatanti.

Cosa è necessario accertare affinché si configuri il reato di frode sportiva? Era necessaria una denuncia per far partire l’indagine?

La procura dovrebbe accertare se qualcuno, tra tutti coloro che girano intorno alla partita, ha tentato di alterarne il risultato.

La frode sportiva non è un reato a querela, ma non deve essere tutto sottovalutato solo perché è una partita di calcio. Se no non scopriremo mai niente. L’auspicio è che un giorno o l’altro, continuando questa battaglia, si capisca che chi sbaglia deve pagare.

Che reazioni ci sono state di fronte a questa sua iniziativa?

L’altro giorno sono stato attirato in una trappola da Cruciani che voleva che io dicessi qualcosa contro qualcuno o qualcun’altro. Ma non è questo il compito dell’avvocato: l’avvocato espone dei fatti e poi chiede a chi di dovere le verifiche.

Ho ricevuto anche sostegno. È stata lanciata una petizione online per chiedere che la partita sia ripetuta, che ha già raccolto moltissime firme. Mi hanno scritto anche napoletani che vivono all’estero, e che chiedono di non fermarsi. La gente vuole chiarezza.

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