F1, Nelson Piquet e l’insulto razzista contro Lewis Hamilton. La risposta: “Serve cambiare mentalità”
Un becero insulto razzista macchia la reputazione del tre volte campione del mondo di Formula 1, Nelson Piquet: “Il ne*retto ha posizionato la macchina in modo che Verstappen non potesse sterzare”. Si tratta di un audio del novembre 2021, rivolto al pilota della Mercedes Lewis Hamilton, inserito all’interno dell’analisi dell’incidente avvenuto l’anno scorso tra quest’ultimo e il pilota della Red Bull Max Verstappen, al primo giro del Gp d’Inghilterra.
“Il ne*retto – prosegue il brasiliano Piquet – l’ha fatto perché sapeva che quella curva non avrebbero potuto farla in due. È stato fortunato che solo l’altra macchina sia andata a sbattere, ha agito in modo sporco”. Un insulto razzista che non poteva passare inosservato. Dura la presa di posizione da parte della Formula 1: “Parole razziste o discriminatorie sono inaccettabili e non devono trovare alcuna giustificazione”, si legge in un comunicato ufficiale. Nel comunicato, la Federazione esprime solidarietà, ricordando che “Lewis è un incredibile ambasciatore del nostro sport e merita rispetto, i suoi sforzi costanti per aumentare la diversità e l’inclusione sociale sono una lezione per moltissimi, una lezione a cui la F1 crede molto”.
— Formula 1 (@F1) June 28, 2022
Non si è fatta attendere la reazione dello stesso Hamilton: “È più di un problema di linguaggio – spiega il pilota 37enne – queste mentalità arcaiche devono cambiare e non hanno posto nel nostro sport. Sono stato circondato da questi atteggiamenti e sono stato preso di mira per tutta la mia vita. C’è stato un sacco di tempo per imparare. È giunto il momento di agire”.
It’s more than language. These archaic mindsets need to change and have no place in our sport. I’ve been surrounded by these attitudes and targeted my whole life. There has been plenty of time to learn. Time has come for action.
— Lewis Hamilton (@LewisHamilton) June 28, 2022
Parole che possono avere ripercussioni anche all’interno del team RedBull. La figlia di Nelson Piquet, Kelly, è infatti fidanzata con Verstappen, i due convivono a Montecarlo. La squadra anglo-austriaca solo pochi giorni fa è stata costretta a sospendere dalle attività Juri Vips, 21 anni, pilota estone del suo vivaio che corre in F2 per aver utilizzato un linguaggio razzista e omofobo in una partita a Call of Duty (“c’è un ne**o in aria”, poi non ha voluto mettersi un cappellino rosa sostenendo che fosse “da gay”).
Netto il commento anche della federazione internazionale: “La FIA condanna fermamente qualsiasi linguaggio e comportamento razzista o discriminatorio, che non trovano spazio nello sport o nella società in generale. Esprimiamo la nostra solidarietà a Lewis Hamilton e sosteniamo pienamente il suo impegno per l’uguaglianza, la diversità e l’inclusione nello sport automobilistico”. Anche la Mercedes ha preso posizione: “Condanniamo con la massima fermezza l’uso di un linguaggio razzista o discriminatorio di qualsiasi tipo. Lewis ha guidato gli sforzi del nostro sport per combattere il razzismo ed è un vero campione della diversità dentro e fuori la pista. Insieme, condividiamo la visione di un motorsport diversificato e inclusivo, e questo incidente sottolinea l’importanza fondamentale di continuare a lottare per un futuro più luminoso”.