“Ok agli atleti russi e bielorussi, ma senza inno né bandiera”: la decisione del Cio fa discutere
Esclusi da qualsiasi competizione internazionale in seguito all’invasione dell’Ucraina, ora gli atleti russi e bielorussi saranno reintegrati all’interno dei circuiti sportivi in forma neutrale a patto che non siano legati agli eserciti dei rispettivi Paesi.
Lo ha annunciato il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, al termine della riunione dell’Esecutivo che si è riunito oggi a Losanna. Il Parlamento ucraino aveva chiesto di rinnovare l’esclusione degli sportivi, ma da oggi potranno gareggiare senza inno e senza divisa. Le disposizioni attuali non valgono per le Olimpiadi di Parigi 2024 e Milano-Cortina 2026: per quelle due rassegne Bach ha annunciato che “la scelta verrà fatta al momento opportuno”.
Erano rimasti pochi gli sport che concedevano a russi e bielorussi di competere: tra questi il tennis, con Daniil Medvedev e Andrey Rublev nella top 10 mondiale. La partecipazione di russi e bielorussi con gli atleti ucraini, alcuni dei quali potrebbero aver perso parenti e amici nella guerra, “causerà molti conflitti sui campi di gara, che possono portare al ferimento e persino alla morte degli atleti stessi”, avverte Kiev.
“In particolare il pericolo c’è nei duelli di scherma, nella lotta, nel tiro con l’arco e nel tiro con pistola e carabina. E scoppieranno tensioni, litigi e risse tra atleti e organizzatori nel villaggio olimpico”. I rappresentanti della Verkhovna Rada avvertono: “Putin e Lukashenko useranno gli atleti come un’arma ideologica per la loro vergognosa propaganda, rafforzando lo spirito dell’esercito e della popolazione resa zombie”.