Gino Paoli: “La polemica con Elodie? Non sapevo chi fosse, mi ha fatto vedere una foto mia moglie”
A 65 anni dall'uscita de "Il cielo in una stanza", il cantautore si racconta
Gino Paoli si racconta in un’intervista in occasione dei 65 anni de Il cielo in una stanza tornando a parlare anche della polemica a distanza con Elodie. Al Corriere della Sera, l’artista racconta che, la donna che ha ispirato il suo celebre brano, era una prostituta: “Andai in quella stanza tre o quattro volte, fino a quando non finii i soldi”. Il cielo in una stanza, però, non fu un successo immediato. Il cantautore, poi, affidò il brano a Mogol: “Girò tutti gli studi, nessuno la volle. La svolta arrivò quando la incise Mina”. E l’altro suo grande successo, Sapore di sale, secondo Paoli “fu la prima crepa nell’Italia felice degli anni Sessanta, sentivo che non sarebbe durata”.
Il cantante, poi, torna a parlare della polemica a distanza con Elodie. In un’intervista, infatti, Paoli affermò: “Ieri avevamo Mina e la Vanoni, oggi le cantanti che mostrano il fondoschiena”. Immediata la risposta della cantante che dichiarò: “Ci sono artisti che hanno scritto capolavori, ma nella vita di tutti i giorni sono delle Merde, è così. Io preferisco essere una bella persona”. Ora, Gino Paoli chiarisce: “Parlavo in generale, non pensavo solo all’Italia. Giuro che non la conoscevo: mi ha fatto vedere una sua foto mia moglie, è una bella donna”. Il cantautore, poi, rivela di essere arrivato a novant’anni con uno “stile di vita più malsano possibile”. L’artista, infatti, racconta di aver fumato due pacchetti di sigarette al giorno e bevuto whisky ogni giorno: “L’ho detto a un convegno di gerontologi, studiosi della vecchiaia, e ho ricevuto dieci minuti di applausi”.