Edoardo Leo ricorda Gigi Proietti recitando il sonetto composto per Alberto Sordi: “Tu non sei soltanto un grande attore, sei tanto di più”
Edoardo Leo ricorda Gigi Proietti recitando il sonetto composto per Alberto Sordi: “Tu non sei soltanto un grande attore, sei tanto di più”
Oggi giovedì 5 novembre si sono tenuti a Roma i funerali di Gigi Proietti, l’attore romano scomparso lunedì 2 novembre, nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Tutti i principali volti del mondo dello spettacolo, del teatro e del cinema si sono riuniti prima al Globe Theatre di Roma, il teatro elisabettiano che Proietti ha diretto per 17 anni dopo aver fortemente voluto e sognato il suo allestimento, insieme alle figlie e alla moglie. Tra gli attori presenti, Paola Cortellesi, Enrico Brignano, Marisa Laurito ed Edoardo Leo. Alla cerimonia anche l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.
Nel suo discorso sul palco del Globe durante la commemorazione che ha preceduto i funerali alla Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo, Edoardo Leo ha letto le parole che lo stesso Proietti aveva composto in occasione dei funerali di Alberto Sordi, adattandole alla scomparsa dell’attore tanto amato dai colleghi e dal pubblico. “Starai dicendo ‘Che state a fa’? Vi vedo tutti tristi nel dolore. E c’hai ragione, tutta la città sbriluccica di lacrime e ricordi’. Ti ricordi queste parole? Le hai scritte tu e noi te le rubiamo anche stavolta, perché anche se non ci possiamo abbracciare ci siamo tutti qui a ringraziarti stretti stretti, che tu non sei soltanto un grande attore, sei tanto di più, sei Gigi Proietti”.
Il sonetto composto da Gigi Proietti per Alberto Sordi
Io so sicuro che nun sei arivato, ancora, da San Pietro in ginocchione, a mezza strada te sarai fermato, a guardà, sta fiumana de persone. Te rendi conto sì che hai combinato? Questo è amore, sincero, è commozione, rimprovero perché te ne sei annato, rispetto vero, tutto per Albertone.
Starai dicenno ‘ma che state a fa? Ve vedo tutti tristi, ner dolore’ e c’hai ragione. Tutta la città sbrilluccica de lacrime e ricordi, che tu nun sei sortanto un grande attore, tu sei tanto de più, sei Alberto Sordi