Anna Falchi: “Il catcalling non fa male a nessuno, un fischio è solo un gesto folkloristico”
La conduttrice torna a difendere la sua posizione sul catcalling
Anna Falchi torna a difendere il catcalling: la conduttrice, infatti, ribadisce la sua posizione, già espressa precedentemente, in un’intervista a La Verità. “Per il catcalling sono stata anche contestata. L’ho sdoganato perché è un gesto spontaneo, un complimento spontaneo che non nuoce a nessuno se fine a sé stesso. Questo può far piacere a tutti, lo dicevo in questo senso” ha dichiarato la conduttrice. E ancora: “Non stigmatizzo chi lo considera una molestia, è libero di farlo. Ma rispetto a tutte le piaghe sociali che esistono mi sembra una cosa così leggera, tanto che non è considerato reato. Ci sono il mobbing, lo stalking, il revenge porn, il body shaming, il razzismo, l’odio social, l’etaismo, cosa molto più importanti. Mi sento di dire così”.
Falchi cita come esempio la canzone di Fred Buscaglione dove un uomo fischia a una ragazza esclamando: “Che bambola”. La conduttrice, infatti, dichiara: “Dobbiamo tacciarla di sessismo? Se si legge il testo ‘riempiva un bel vestito di magnifico lamè, un cumulo di curve come al mondo non ce n’è’. Quando la donna si stranisce, si gira, gli dà uno schiaffo e lui dice (fischia, ndr) ‘che sventola’. Insomma c’è la libertà di prenderlo come un complimento o di offendersi. Poi nelle commedie degli anni settanta-novanta con la Fenech, la Bouchet, sogni proibiti degli italiani, era quasi un cliché. È un modo un po’ anacronistico ma se qualcuno ancora lo faccia, solleviamolo da questo piccolo peccatuccio… mi sembra che il discorso sia logico. Un fischio, se innocuo, è solo un gesto folkloristico, un modo d’essere all’italiana”.
La presentatrice, quindi, aggiunge: “Gli uomini adesso prendono distanza, stanno sulle difensive. È comprensibile, perché c’è un perbenismo un po’ anche forzato, diciamolo. Non si possono rubricare tutti gli approcci allo stesso modo”. Anna Falchi aveva già difeso il catcalling in una puntata de La Volta Buona quando aveva affermato: “Quando ti fanno i complimenti in modo un po’ selvaggio come una volta, ad esempio fischiando, a me non dà fastidio. Così sopprimiamo una cosa che è da maschi. Poi non lamentiamoci dicendo che non esistono più i maschi”.