Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:21
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Care Sardine, occhio che il mare è insidioso

Immagine di copertina

Caro Mattia, il mare della politica è tempestoso. Una burrasca continua e non basta essere agili e guizzanti per sfidarlo. Occorre costanza, studio, impegno, determinazione ma anche la capacità di dire da che parte si sta, quali idee si intende rappresentare e quali, invece, si intende avversare

Care Sardine, occhio che il mare è insidioso

Di questi tempi mi capita di rado, fatto sta che sono d’accordo con Andrea Scanzi: le Sardine, e in particolare il giovane Mattia, farebbero meglio a non andare in televisione. Non perché debbano porsi nella scia del grillismo degli esordi, che rifiutava il dialogo e il confronto e si poneva come unica fonte della virtù e della verità, in contrasto con tutti gli altri, ritenuti indiscriminatamente responsabili della sciagura del Paese e della devastazione della società.

E nemmeno per sottrarsi al confronto con la stampa e con l’opinione pubblica che, quando si riempiono piazze di quelle dimensioni, è indispensabile per mantenere la necessaria credibilità e rivendicare un ruolo nello svolgimento dell’azione democratica.

“Io sono Mattia: eravamo 6mila e ora siamo 200mila. Noi Sardine da tutt’Italia salveremo i giovani e sconfiggeremo l’odio di Salvini”

Dovrebbero, però, quanto meno ridurre la propria presenza perché rischiano di venire a noia. Intendiamoci, il loro sforzo, la loro ingenuità, la loro dolcezza e la loro autentica passione civile costituiscono un toccasana per la nostra asfittica vita pubblica. Occhio, tuttavia, caro Mattia, a non trasformarti in un fenomeno da baraccone.

Perdonami per questo confidenziale tu, ma siamo coetanei e ho seguito con molta attenzione, e incredibile interesse, l’intervista che hai rilasciato alla nostra testata, come ho seguito molte delle tue iniziative e anche l’intervista che hai rilasciato ieri sera a Otto e mezzo.

Ebbene, ribadisco: occhio. Occhio, perché il Montale degli “Ossi di seppia” è bellissimo ma in politica non può bastare. “Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”, nel caso specifico Salvini, la Meloni e questa destra al potere, al dunque, significa porsi in negativo e ragionare per contrapposizione quando, invece, l’Italia ha un disperato bisogno di proposte concrete e positività.

A un certo punto, bisogna avere anche il coraggio di collocarsi politicamente, di entrare nel merito delle singole questioni, di sporcarsi le mani e dire come la si pensa sugli aspetti dirimenti della nostra società e del nostro tempo, pena scadere in una vaghezza non dissimile dal qualunquismo.

Occhio, caro Mattia, perché le luci dei riflettori che all’improvviso hanno illuminato la tua persona, probabilmente sconvolgendo la tua vita, inducendoti a modificare nel profondo le tue abitudini, sconvolgendo la tua normalità e facendo, forse, venire meno una parte delle tue certezze, presto potrebbero spegnersi. Occhio, perché questo luna park in cui sei stato proiettato presto potrebbe lasciar posto al vuoto, alla tristezza, all’oblio, a meno che questo movimento di cui sei stato, meritoriamente, uno degli animatori non si doti di basi solide.

Ostinarti a dire che vuoi tornare alla tua vita precedente, che vuoi riappropriarti del tuo privato e che, di fatto, intendi sottrarti alla lotta perché hai bisogno di riappropriarti della tua intimità è umanamente comprensibile ma sbagliato.

Caro Mattia, quando si fa scoccare una scintilla così utile alla collettività, bisogna assumersi le proprie responsabilità e avere contezza che non si può tornare indietro. Il movimento delle Sardine ha avuto il merito straordinario di riempire un abisso che si avvertiva e si avverte tuttora nella nostra società, di restituire una speranza a un popolo diffuso che non ne aveva più, di offrire una rappresentanza spontanea, libera, pulita, oceanica proprio perché autoconvocata, nella stagione in cui i partiti, e forse persino i sindacati, non sono più in grado di far fronte alla loro missione storica.

Andare in televisione senza convinzione, avere un atteggiamento quasi remissivo, dare l’impressione di essere inadeguato, palesare una fragilità di pensiero e di argomentazione e arrenderti prim’ancora di aver combattuto non è accettabile.

Caro Mattia, permettimi un piccolo consiglio, da coetaneo e da persona che ti ammira: il mare della politica è tempestoso, una burrasca continua e non basta essere agili e guizzanti per sfidarlo. Occorre costanza, studio, impegno, determinazione ma anche la capacità di dire da che parte si sta, quali idee si intende rappresentare e quali, invece, si intende avversare, assumere posizioni chiare, precise, inoppugnabili, essere decisi e non rassegnarsi mai allo stato delle cose, senza pensare, neanche per un istante, di poter non prendere sul serio l’esigenza della comunità di essere guidata nel processo storico difficile e delicato che stiamo attraversando. Di tuttologi, saccenti e avventurieri ne abbiamo subiti e bocciati abbastanza.

Caro Mattia, vediamoci in piazza il 14 dicembre, con l’auspicio morettiano di non perderci di vista dal giorno dopo, quando il mare sarà ancora più aperto e anche le sardine, per avere un senso, dovranno crescere un po’, liberandosi della sindrome di Peter Pan che rischia di far evaporare un anticorpo democratico comparso per caso e, proprio per questo, ancora più prezioso.

Leggi anche:
Chi è Mattia Santori, l’ideatore del movimento delle Sardine
Bologna, l’organizzatore delle sardine a TPI: “15mila persone più forti di Salvini”
Sardine a Milano, l’organizzatore a TPI: “Qualcuno ha tentato di sabotarci”
“Il nostro sogno è portare un milione di persone a piazza San Giovanni”: le sardine di Roma a TPI
Nessuno tocchi le sardine: il loro “No” può salvare la sinistra in Italia (di L. Telese)
Non sottovalutate le sardine: possono essere l’inizio di qualcosa di grande (di F. Salamida)
Le sardine rivelano il dramma della sinistra ormai capace di radunarsi solo “contro” e mai “per” qualcosa (di E. Mingori)
Le sardine e i grillini di 10 anni fa sono lontani anni luce: i 5 motivi che lo dimostrano (di L. Tosa)
Ti potrebbe interessare
Politica / Ilaria Salis candidata alle Europee: “Se eletta va subito liberata”
Politica / Europee, Ilaria Salis vicina alla candidatura con Avs
Politica / Mattarella: “Il rischio che il conflitto in Medio Oriente si allarghi è drammaticamente presente”
Ti potrebbe interessare
Politica / Ilaria Salis candidata alle Europee: “Se eletta va subito liberata”
Politica / Europee, Ilaria Salis vicina alla candidatura con Avs
Politica / Mattarella: “Il rischio che il conflitto in Medio Oriente si allarghi è drammaticamente presente”
Politica / Draghi: “Proporrò un cambiamento radicale per l’Unione europea”
Politica / Luciano Canfora rinviato a giudizio per diffamazione verso Meloni
Politica / Giustizia sociale e ambientale: dialogo tra il cardinale Zuppi e Fabrizio Barca
Politica / "Nelle carceri italiane ho visto l'inferno"
Politica / Attacco dell’Iran a Israele, colloquio tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein: l’Italia si unisce nel condannare Teheran
Politica / La maggioranza cambia la par condicio, i giornalisti Rai: “Servizio pubblico megafono del governo”
Politica / Palamara a TPI: “Conosco il Sistema, mi candido alle europee per combatterlo”