Chi è Lorenzo Fontana, il nuovo ministro per le Politiche europee
Lorenzo Fontana, chi è il nuovo ministro delle Politiche europee
Lorenzo Fontana è il nuovo ministro per le Politiche europee. A mancare, in sostanza, è il giuramento, che si terrà oggi pomeriggio, 10 luglio 2019, intorno alle ore 18 in Quirinale. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, arrivando a Montecitorio.
La proposta di cambiare dicastero all’ultracattolico Lorenzo Fontana, che finora ha ricoperto la carica di ministro della Famiglia, è stata avanzata dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini e ha incontrato il favore del premier e dello stesso Fontana che, uscendo da una conferenza stampa al ministero dell’Agricoltura, si è dichiarato “molto contento” per questo nuovo incarico.
Insieme a Fontana al Quirinale giurerà anche Alessandra Locatelli, anche lei in quota Lega, che lo sostituirà alla guida del ministero della Famiglia.
Ma vediamo qui di seguito, per quelli che lo conoscono meno, chi è Lorenzo Fontana.
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Lorenzo Fontana nuovo ministro Politiche europee | Chi è
Lorenzo Fontana, veronese, classe 1980, si potrebbe definire come una delle figure più “controverse” del governo Lega-M5s.
Le opinioni del ministro, come anche tante sue dichiarazioni, hanno cominciato a suscitare polemiche e ad alzare polveroni anche prima che si tenesse il Congresso delle Famiglie di Verona, il contestatissimo evento ospitato dalla città veneta tra il 29 e il 31 marzo scorsi. Il grande raduno delle destre sovraniste sul cui palco sono intervenuti diversi esponenti pro “famiglia tradizionale”, antigay, antiabortisti e oppositori dell’emancipazione femminile, è stato infatti una sua iniziativa (accolta con favore anche da altri esponenti del Carroccio).
Laureato in Scienze Politiche all’Università di Padova e in Storia all’Università Europea di Roma, il nuovo ministro per gli affari Ue è anche iscritto all’albo dei giornalisti e nel 2018 ha pubblicato La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi, scritto a quattro mani con Ettore Gotti Tedeschi e con la prefazione di Matteo Salvini.
Militante di lungo corso del partito di Via Bellerio, ha iniziato la sua carriera politica come vicesegretario del Movimento Giovani Padani (sezione giovanile della Lega Nord) per poi proseguire la sua carriera come consigliere comunale di Verona, parlamentare europeo (si è occupato di sport, cultura e istruzione) e vicesegretario federale del Carroccio. Alle ultime elezioni politiche, quelle del 4 marzo 2018, è stato eletto alla Camera dei Deputati, di cui era stato eletto vicepresidente il 29 marzo prima di ricevere l’incarico come ministro della Famiglia e della Disabilità il 1 giugno 2018.
Per tornare al personaggio, alle sue opinioni e idee politiche, Fontana è prima di tutto un ultracattolico accanito sostenitore del concetto, appunto, di “famiglia tradizionale”. Tanto da non concepire altre tipologie di famiglie, come quelle formate da una coppia omosessuale: secondo il ministro, infatti, “le famiglie gay non esistono”.
“Un bambino deve avere una mamma e un papà”, è il suo mantra. Fontana, appunto religiosissimo, nel contesto di un incontro organizzato dalla Lega a Pisa lo scorso febbraio, aveva inoltre dichiarato che l’azione politica del governo si ispira al Vangelo. “Ci accusano anche da ambienti cattolici ma la nostra azione politica sull’immigrazione si ispira al catechismo. Ama il prossimo tuo ovvero in tua prossimità e per questo dobbiamo occuparci prima dei nostri poveri”, erano state le parole di Fontana per “giustificare” lo slogan del Carroccio (quello salviniano) “Prima gli italiani”.
Fontana inoltre è un fermo sostenitore della reale esistenza della teoria del gender, la quale verrebbe insegnata all’interno delle scuole italiane.
Quando nel luglio 2018 fu aggredita l’atleta Daisy Osakue – aggressione di cui si sospettava inizialmente una matrice razzista, poi smentita – il ministro chiese a gran voce l’abolizione della Legge Mancino, un provvedimento emanato nel 1993 al fine di sanzionare gesti e azioni di chiara ispirazione nazifascista, in quanto da lui ritenuta “una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano”.
Per quanto riguarda la sua vita privata, Fontana è sposato e padre di una bambina. Entrambe vivono a Bruxelles.