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Home » Politica

Da Zingaretti a Di Maio fino a Speranza e Tajani: i big nella squadra di Draghi, ma resta l’incognita Lega

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Crisi di governo, politici e tecnici nell’esecutivo Draghi, ma il nodo è la Lega

La crisi di governo potrebbe risolversi con la nascita di un esecutivo guidato da Mario Draghi (qui il suo profilo) e composto sia da tecnici che politici anche se resta ancora da definire la maggioranza con il nodo Lega ancora da sciogliere.

Allo stato attuale, infatti, la maggioranza più probabile sembrerebbe essere la cosiddetta Ursula, ovvero quella composta da Pd, M5S, Leu, Italia Viva, Forza Italia con anche +Europa e Azione a sostegno.

Fratelli d’Italia sarà sicuramente all’opposizione, mentre la Lega è al momento sospesa tra il pressing di Giorgetti, che spinge per sostenere Mario Draghi, e le incertezze di Matteo Salvini.

Senza considerare che le richieste di un governo politico arrivate dai giallorossi mal si conciliano, almeno sulla carta, con un maggioranza allargata anche al Carroccio. A dipanare i dubbi, comunque, saranno le consultazioni che il premier incaricato avrà con i partiti nelle prossime ore.

L’intenzione di Draghi, comunque, sarebbe quella formare un governo snello, composto sia da tecnici che da politici di peso. I tre ministeri di spesa, Mef (Economia), Mise (Sviluppo economico) e Mit (Infrastrutture), dovrebbero essere affidati a tecnici, poi due ministeri a partito e uno ciascuno a Leu e Italia Viva.

L’ex presidente della Bce sarebbe intenzionato a far entrare nell’esecutivo i big di partito anche al fine di blindarlo. Ecco allora che Nicola Zingaretti potrebbe entrare nell’esecutivo, ricoprendo il ruolo di ministro della Difesa.

“Io ministro? Ne parleremo con Draghi e il Pd, ma sono Governatore e faccio già grande fatica così” ha dichiarato a Otto e Mezzo il segretario del Pd. Se Zingaretti dovesse rinunciare, per il Pd potrebbe entrare Orlando oppure due tra Guerini, Franceschini e Boccia potrebbero restare ministri.

Roberto Speranza dovrebbe essere confermato alla Salute, mentre per Forza Italia entrerà Antonio Tajani. Più complesso il discorso riguardante il M5S.

Draghi, infatti, punta a dare un dicastero a Giuseppe Conte, il quale potrebbe ricoprire il ruolo di ministro degli Esteri. Tuttavia questo provocherebbe uno scontro interno al Movimento dal momento che Luigi Di Maio punterebbe alla riconferma, ma potrebbe comunque ottenere un altro ministero.

Italia Viva dovrebbe riconfermare Teresa Bellanova, mentre anche Carlo Calenda potrebbe fare il suo ingresso nell’esecutivo Draghi.

Per quanto riguarda i tecnici i nomi che si fanno sono quelli di Dario Scannapieco, Vittorio Colao, Fabio Panetta per i ministeri dell’Economia e dello Sviluppo Economico, mentre Luciana Lamorgese potrebbe essere confermata all’Interno e Marta Cartabia fare il suo ingresso nell’esecutivo, ricoprendo il ruolo di Guardasigilli.

Tra gli altri nomi che si fanno, quello di Enrico Giovannini, che potrebbe andare al Lavoro, Ernesto Maria Ruffini, Patrizio Bianchi, quello di Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina, e della scienziata Ilaria Capua.

Leggi anche: 1. Grillo blinda Conte: pronto un posto nella dirigenza del M5S (di M. Antonellis) / 2. Siete sicuri che sia una buona idea scaricare in una sola notte l’uomo che ci ha tenuti insieme nell’ora più buia? / 3. Renzi ha fatto saltare Conte “per i contenuti” ma ora prende Draghi a scatola chiusa

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