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Il Senato ha approvato la proroga dello stato d’emergenza fino al 15 ottobre. Conte: “Il virus circola ancora”

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Il Premier Giuseppe Conte Credits: ANSA

Coronavirus, proroga stato d’emergenza al 15 ottobre: decisione governo

L’Aula del Senato durante la serata di oggi, 28 luglio 2020, ha approvato la risoluzione di maggioranza che dà il via libera alla proroga dello stato di emergenza fino al 15 ottobre 2020. I voti a favore sono stati 157, i contrari 125. Voto che arriva dopo che nel pomeriggio il premier Giuseppe Conte si è presentato al Senato per chiedere la proroga dello stato di emergenza per l’epidemia da Coronavirus fino al 15 ottobre 2020.

Le parole di Conte

“In vista dell’imminente scadenza dello stato d’emergenza – ha detto il premier Conte a Palazzo Madama – ritengo doveroso condividere con il Parlamento questa decisione: si è concluso poche ore fa un Cdm in cui abbiamo esaminato il tema dell’eventuale proroga dello stato d’emergenza, previsto dalla legge fino a un massimo di 12 mesi. Stamattina, per rispetto a questo dibattito, non abbiamo deciso nulla di ufficiale. Ma analizzando tutti i pareri acquisiti, è emerso l’indirizzo di estendere lo stato d’emergenza al prossimo mese di ottobre“.

“Dal 2014 a oggi – ha continuato Conte – sono state adottate 154 dichiarazioni di stato d’emergenza e ben 84 sono state prorogate. Sarebbe incongruo sospendere bruscamente l’efficacia delle misure adottate, per un evento come la pandemia che non si è risolto in un fatto puntuale, ma ha assunto i panni di un processo in continua evoluzione anche oggi, seppur in maniera contenuta. Se non prorogassimo lo stato d’emergenza, cesserebbero di avere effetto le ordinanze oggi in vigore, come anche una serie di organi come il Comitato tecnico scientifico”.

La proroga dello stato di emergenza viene ritenuta necessaria per snellire le procedure sull’acquisto del materiale indispensabile per la ripartenza della scuola (banchi, mascherine, test sierologici), poter emanare nuovi Dpcm e ordinanze della Protezione civile.

La proroga divide politicamente

Parlando alle Camere la scorsa settimana, il ministro della Salute Roberto Speranza aveva detto: “Discuteremo nuovamente sia alla Camera che al Senato, con uno specifico ordine del giorno, della eventuale proroga dello stato di emergenza. Voglio essere molto chiaro: al momento nessuna decisione è stata assunta. Dovrà riunirsi il Consiglio dei Ministri e, personalmente, sono profondamente convinto che il Parlamento debba essere pienamente protagonista del percorso decisionale, nel rapporto di fiducia che lo lega al governo”.

Una strategia che l’opposizione ha però criticato duramente minacciando di non votare l’ordine del giorno. Durante le riunioni dei giorni scorsi il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha evidenziato la necessità di prorogare lo stato di emergenza soprattutto per il Dpcm che deve essere firmato il 31 luglio e per gestire insieme alle Regioni la ripartenza di autunno.

Pro e contro dello Stato d’emergenza

La proroga dello stato d’emergenza ha aperto un acceso dibattito. Tra i diversi punti di vista sono emersi quelli dei rappresentanti del mondo imprenditoriale e produttivo, che temono rischi sull’economia, ma anche quelli di medici (come Alberto Zangrillo) e giuristi, che evidenziano i pericoli per le libertà costituzionali. Proprio rispetto a questo, TPI ha intervistato Lorenzo Cuocolo, Professore ordinario di Diritto pubblico comparato presso l’Università di Genova e l’Università Bocconi che ha lanciato un allarme: “Lo stato di emergenza porta a concentrare una serie di poteri nella sede del governo, della Presidenza del Consiglio e del Dipartimento Protezione Civile. Consente di muoversi e di agire con ordinanze che vanno al di là dei normali procedimenti previsti dalla legge”.

Leggi anche: 1. “Con la proroga dello Stato di emergenza a rischio le libertà fondamentali”: il costituzionalista Cuocolo a TPI / 2. Coronavirus, la proposta shock: “Infettare giovani volontari per accelerare col vaccino” / 3. “I raggi ultravioletti distruggono il Coronavirus in pochi secondi”: lo studio

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