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    Coronavirus, Bonaccini: “Abbiamo chiesto noi a Conte di istituire la zona rossa a Medicina”

    Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte
    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 11 Giu. 2020 alle 12:06 Aggiornato il 11 Giu. 2020 alle 12:16

    Coronavirus, Bonaccini: chiesto noi a Conte di istituire la zona rossa

    Anche Stefano Bonaccini interviene sulla questione dell’istituzione delle zone rosse per il contrasto al contagio di Coronavirus. Parlando della decisione di istituire la zona rossa a Medicina, in provincia di Bologna, il presidente della Regione Emilia Romagna ha raccontato: “L’abbiamo presa di notte”, “È stata la decisione più difficile della mia vita politica”, “Abbiamo informato il governo che ci ha consentito di poterla fare”. Bonaccini si è espresso in un’intervista rilasciata dal vice direttore del Sole 24 Ore Alberto Orioli durante un webinar.

    “Abbiamo chiesto noi al governo in quella drammatica metà marzo – ha spiegato il governatore emiliano eletto a gennaio scorso – di istituire due province, Rimini e Piacenza, come zone arancioni, poi la zona rossa a Medicina perché gli epidemiologi mi fecero vedere dei dati drammatici. Noi credo che abbiamo, ce lo dirà la storia, salvato gran parte del contagio che poteva diffondersi nella città metropolitana di Bologna”.

    Le parole di Bonaccini arrivano in un momento di acceso confronto sul ruolo delle Regioni e del governo nazionale nell’istituzione (o mancata istituzione) di zone rosse per contrastare il Coronavirus. Il tema è finito al centro dell’inchiesta della procura di Bergamo che in queste settimane cerca di far luce sulla chiusura negata a inizio emergenza Covid in Val Seriana nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro (vicenda emersa grazie a TPI). L’ipotesi di reato è di epidemia colposa e non risultano indagati.

    Dopo aver sentito il governatore della Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al welfare Giulio Gallera, domani i pm ascolteranno come persona informata sui fatti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Il mio – ha detto ieri il premier – è l’atteggiamento sereno di chi ha agito in scienza e coscienza prendendo decisioni difficili. Io sono sereno ed essendo stato affiancato da persone esperte abbiamo fatto il possibile per contenere l’epidemia”. Per il capo del governo la Regione Lombardia aveva le competenze per istituire la zona rossa. Fontana ha sempre negato questa possibilità. Oltre a Conte i magistrati domani interrogheranno anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il ministro della Salute Roberto Speranza.

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