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Arrestata collaboratrice di “Cambiamo! con Toti” a Latina, Gina Cetrone

Immagine di copertina
Gina Cetrone, arrestata oggi, e Giovanni Toti, governatore della Liguria e leader di "Cambiamo! con Toti"

Le accuse sono, a vario titolo insieme ad altre quattro persone, di estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata, con l'aggravante del metodo mafioso

Arrestata collaboratrice di “Cambiamo! con Toti” a Latina, Gina Cetrone

Nella mattina di oggi, mercoledì 29 gennaio 2020, è stata arrestata Gina Cetrone, ex consigliera regionale del Lazio per il Pdl e collaboratrice per la provincia di Latina del partito “Cambiamo! con Toti“. Insieme a lei sono state arrestate dai poliziotti della squadra mobile di Latina altre quattro persone. Si tratta di Armando (detto Lallà), Gianluca e Samuele Di Silvio e suo marito Umberto Pagliaroli.

Le accuse nei confronti di Cetrone e delle altre quattro persone sono, a vario titolo, di estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata, con l’aggravante del metodo mafioso. I fatti finiti sotto la lente di ingrandimento degli investigatori si riferiscono al periodo compreso tra maggio e giugno del 2016.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Gina Cetrone e il marito Pagliaroli – nell’aprile del 2016 – chiesero “l’intervento di Samuele e Gianluca Di Silvio e Agostino Riccardo per la riscossione del credito” vantato nei confronti di un imprenditore dopo avere ‘incassato’ l’autorizzazione di Armando Di Silvio detto Lallà, capo dell’associazione di stampo mafioso”.

In quell’occasione, secondo le indagini Cetrone e Pagliaroli avrebbero chiesto all’imprenditore di raggiungerli nella loro casa, intimandogli il pagamento immediato della somma di denaro e impedendogli di andare a bordo della sua auto. Non sarebbero mancate minacce “di conseguenze e ritorsioni”. Secondo l’accusa, le minacce avrebbero anche sortito l’effetto sperato, visto che il giorno successivo la vittima dell’estorsione si è recata in banca e dietro “la stretta sorveglianza dei Di Silvio e Riccardo” che lo attendevano fuori dalla filiale, ha effettuato un bonifico di 15mila euro in favore della società di Cetrone e Pagliaroli. Pare, inoltre, che l’imprenditore avrebbe consegnato 600 euro ai tre uomini che lo avevano accompagnato in banca.

Essenziali, ai fini dell’indagine, sono state anche le testimonianze di due collaboratori di giustizia, Renato Pugliese e Riccardo Agostino (già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Latina). Al momento, Gina Cetrone e gli altri quattro arrestati sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere su decisione del gip di Roma, Antonella Minunni.

In un primo momento, Cetrone era stata indicata come coordinatrice regionale per il Lazio di “Cambiamo”. Ma il partito guidato da Giovanni Toti, in un comunicato, ha specificato: “In merito alle notizie stampa sull’arresto di Gina Cetrone, il Movimento politico “Cambiamo!” con Toti fa presente che Gina Cetrone non ha mai ricoperto incarichi nazionali e regionali all’interno di “Cambiamo” ma ha semplicemente fornito la propria disponibilità a collaborare sul territorio provinciale di Latina: cosa evidentemente non possibile dopo i fatti contestati alla Cetrone, accaduti nel 2016 e di cui “Cambiamo!” non era a conoscenza. In un clima di piena fiducia nell’operato della magistratura, auspichiamo che saprà dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati”.

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