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Home » Politica

Toti presenta il simbolo del suo movimento “Cambiamo”: “Alle prossime elezioni ci saremo”

Immagine di copertina
Giovanni Toti, governatore della Liguria e leader di "Cambiamo"

Giovanni Toti presenta Cambiamo

Il nuovo movimento di Giovanni Toti, “Cambiamo”, sarà alle prossime elezioni. Dopo aver lasciato Forza Italia, in rotta con il presidente degli azzurri, Silvio Berlusconi, il governatore della Liguria va avanti col suo progetto. E prova a essere pronto per il prossimo appuntamento elettorale, anche se dovesse arrivare a breve, con eventuali elezioni anticipate conseguenti alla attuale crisi di governo.

“Ecco il simbolo di ‘Cambiamo’, realizzato grazie ai vostri suggerimenti, che potrete scegliere alle prossime elezioni per cambiare insieme a noi”, ha scritto Toti su Facebook, presentando per la prima volta il simbolo del movimento.

Giovanni Toti Cambiamo

L’incontro tra Toti e Salvini

La crisi di governo (qui tutte le ultime notizie sulla crisi di governo) ha certamente accelerato i piani del governatore della Liguria, che questa settimana ha incontrato anche il leader della Lega Matteo Salvini. Il vicepremier e ministro dell’Interno si trovava a Genova per la commemorazione, a un anno di distanza, del crollo del Ponte Morandi. Con loro c’erano anche il sindaco Marco Bucci e il segretario regionale della Lega e deputato, Edoardo Rixi.

L’incontro doveva servire per la costruzione di un’alleanza di centrodestra solida e quanto più “pesante” possibile, in vista di un possibile ritorno alle urne in breve tempo. Il problema è che sul movimento di Toti “Cambiamo” potrebbe pesare il veto di Forza Italia.

“Non credo che il cambiamento di Salvini possa passare da Forza Italia, dai soliti noti, dai veti dai collegi blindati, noi siamo qui per dare un contributo, se lo vogliono, penso che sarà un contributo importante”, ha commentato il presidente della Regione Liguria e leader del neonato movimento ‘Cambiamo’.

“Prima si vota meglio è!”, ha aggiunto Toti nel post. “L’Italia ha bisogno di cambiare: più cantieri, più soldi nelle buste paga, più consumi, più esportazioni, più occupazione, più formazione professionale per i giovani, più ricerca e più merito. Meno burocrazia, meno leggi e regolamenti, meno codici e codicilli che bloccano appalti grandi e piccoli, meno nepotismo, meno tasse”, ha scritto, dettando una sorta di programma del suo movimento.

“Cambiamo ci sarà, contro gli accordi al ribasso per salvare qualche poltrona, al fianco di chi vuole costruire un paese fatto di merito e di Sì!”, ha concluso.

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