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L’inspiegabile scelta di Barbara Palombelli co-conduttrice al Festival di Sanremo 2021

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Se ancora stentate a farvene una ragione e vi prendete a schiaffetti davanti allo specchio per risvegliarvi, è ora di prenderne atto: la giornalista Barbara Palombelli sarà fra le co-conduttrici del prossimo Festival di Sanremo accanto ad Amadeus. Magari si stenta a coglierla, ma una coerenza nel casting c’è, e si vede: dopo l’icona delle passerelle Naomi Campbell (detta “Il Cigno nero”), sul palco dell’Ariston la prima sera; dopo la statuaria Elodie (cantante in grande spolvero, il cigno bianco); dopo l’attrice candida-sexy del momento, Matilda De Angelis (tra i protagonisti della serie tv internazionale “The Undoing”, il cigno rosso). Ecco, dopo tutto questo, la quarta serata, quella del venerdì, sarà appannaggio di Barbara Palombelli. Ottimo esemplare del leggendario Laghetto dei cigni di Cologno Monzese, per chi ha frequentazioni Mediaset.

S&D

Palombelli al festivalone, se mi si passa il paragone, è un po’ come mettere la mostarda nel tiramisù. È come versare un sacchetto di zucchero nell’impepata di cozze. Che legame c’è fra “la Palomba” (come la chiama affettuosamente Roberto D’Agostino) e l’abituale standard delle presenze glam festivaliere? Qual è il valore aggiunto che la sua stimabile presenza può dare al programma? Non è dato saperlo. Forse ambisce a passare alla storia nella categoria “conduttrici inspiegabili”.

Romana, 67 anni, padrona di casa a “Forum”, Palombelli sarebbe stata chiamata in quanto volto presente il maggior numero di ore l’anno in tv. In una tv completamente diversa da Sanremo, peraltro. Invece di considerarla un’ottima ragione per lasciarla a casa a riposare (è già così sovraesposta) e godersi il Festival, Amadeus ha deciso, non si comprende bene per quale alchimia, di reclutarla per scendere dal mitico scalone rivierasco e fare un po’ di gioiosa baracca insieme con tutti noi. Anche Lucio Presta, manager del conduttore e vecchio amico della nostra, deve averla trovata una cosa molto simpatica.

Magari la giornalista rivelerà sul posto straordinarie e insospettabili doti da animatrice di villaggi turistici, ma all’apparenza Barbara Palombelli sta a Sanremo come Madre Teresa di Calcutta (buonanima) stava al Moulin Rouge. Oddio, la defunta suorina poteva apparire magari un po’ più perfomante sul fronte dell’intrattenimento leggero, ma lavorandoci un po’ su quasi tutto si può fare.

Sveglia e pragmatica, moglie del (politicamente) intramontabile Francesco Rutelli, già sindaco di Roma, fondatore della Margherita e attuale Presidente dell’Associazione delle industrie cinematografiche e audiovisive, monna Barbara è presenza chic-glam dei salotti romani. Donna di lotta, di Governo, e di tartina. Una borghese grande grande che nel 2013 ha messo le mani (per improvvida rinuncia di Rita Dalla Chiesa) sulla gallina televisiva dalle uova d’oro: “Forum”, uno tra i format più blindati e longevi delle italiche antenne, che dal 1985 fa buoni ascolti, chiunque lo conduca (ci sono passate anche Catherine Spaak e Paola Perego). Il miraggio del posto fisso per chiunque lavori in video. Barbara lo presenta fissando i contendenti, gli attori-trash che lo animano, con lo sguardo serio, immobile e algido dell’anatomopatologo che dà un’occhiata professionale ai “pazienti” sul tavolo settorio. E ha tutte le ragioni, santa donna.

Come se non bastasse, Palombelli è persino un volto Mediaset. La Rai l’ha dovuta addirittura chiedere in prestito alla concorrenza. Ma io dico: con tutte le giornaliste che a Viale Mazzini avrebbero probabilmente fatto carte false per essere a Sanremo, la scelta su chi ti cade? Proprio su una signora che lavora stabilmente per Canale 5. Non si poteva dare una mano a Serena Bortone, che ogni pomeriggio dà l’anima su Rai 1 a “Oggi è un altro giorno”, programma che fatica per giunta a prendere quota? Per essere all’Ariston forse si sarebbe fatta cotonare le ginocchia, o avrebbe donato un alluce alla scienza. Invece no. Palombelli.

Può essere che Barbara, dopo un anno di pandemia e una carriera rispettabile, un po’ stanca per i vari lockdown, invece di uscire a comprarsi un paio di Louboutin, desiderasse regalarsi una serata da protagonista nel maggiore evento di spettacolo nazionale. Non è un reato: anzi, è chic, remunerativo e non impegna.

Però anche zia Piera, 86 anni, gran lavoratrice, brillantissima, Covid free in attesa di Pfizer, automunita, è una vita che sogna di presentare Sanremo per una notte. Amadeus, vogliamo regalare anche a lei questa opportunità? Se ci metto una buona parola, col cachet te la cavi – giuro – con un pezzo di pane.

Leggi anche: Celentano e Benigni a Sanremo? Ma non doveva essere il Festival delle novità?

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