Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:19
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

“Siamo in pericolo, non siamo pericolosi”, il video che smonta la falsa demagogia sui migranti

Immagine di copertina

Il regista Mohamed BA ha spiegato in un video perché i flussi migratori verso l'Europa non possono e non devono essere fermati e invita ad andare oltre la demagogia che domina nei paesi dell'Unione

Il regista senegalese Mohamed BA, che da 16 anni risiede in Italia, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un video in cui spiega cosa spinge i migranti a lasciare il proprio paese in cerca di salvezza.

S&D

“Non siamo pericolosi, siamo in pericolo”, scrive il regista sul suo profilo social.

“Riportiamo indietro l’orologio storico per capire il perché di cosi tanta demagogia”.

Il regista cerca quindi di spiegare perché i flussi di migranti che interessano l’Europa sono così numerosi, soprattutto negli ultimi anni.

Povertà, guerra e persecuzioni sono tra i motivi maggiori che spingono le persone a viaggiare in condizioni precarie per cercare pace e un futuro migliore nel continente europeo.

“C’è una frase che siamo abituati a sentire e che non capiamo più quanto sia pericolosa: Aiutiamoli a casa loro”, spiega Mohamed.

Gli slogan, secondo il regista, sono in realtà “muri di paura” che non permettono all’opinione pubblica di vedere la realtà.

Secondo Mohamed AB, non c’è una vera soluzione ai flussi di immigrati che lasciano l’Africa per raggiungere l’Europa.

“Le migrazioni”, secondo quanto spiega nel video il regista, “non si possono e non si devono fermare, sono un fattore di sviluppo” tanto per i paesi di origine che per quelli che li accolgono.

Le parole di Mohamed sono in netto contrasto con le politiche migratorie del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Proprio oggi, 16 luglio, il ministro ha chiesto all’Unione Europea di riconoscere la Libia come un porto sicuro, potendo così rimpatriare i profughi recuperati in mare dalle navi delle Ong.

“Dobbiamo cambiare la normativa e rendere i porti libici porti sicuri”, ha detto il ministro.

In giornata è arrivata la risposta dall’Unione.

“Nessuna operazione europea e nessuna imbarcazione europea” riporta i migranti salvati in mare in Libia, perché “non consideriamo che sia un paese sicuro”, ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Natasha Bertaud.

Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI