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Torre Maura, parla un’abitante: “È colpa della Raggi se abbiamo dato spazio agli sciacalli di CasaPound e Forza Nuova”

Immagine di copertina

Da martedì 2 aprile Torre Maura, quartiere della periferia est di Roma, è nel caos. Quando un gruppo di settanta rom (tra cui 33 bambini e 22 donne) è stato trasferito in un centro accoglienza del posto, i residenti del quartiere hanno cominciato a protestare contro la decisione del comune. (Qui un riassunto di cosa è successo).

Alle 18.30 i residenti hanno preso dei cassonetti della spazzatura e li hanno messi in mezzo alla strada, incendiandoli.

Alle proteste dei cittadini si sono aggiunte quelle delle delegazioni di Casapound, guidata da Mauro Antonini, e di Forza nuova. I militanti hanno gettato a terra i panini destinati ai rom e li hanno calpestati, dicendo “Zingari, dovete morire di fame”.

Leggi anche: Torre Maura e il bagno di realtà della sinistra su immigrazione e periferie

Il progetto, come spiegato dal Campidoglio, è regolarmente previsto da un bando europeo regolarmente indetto dal comune nel 2015, vista anche la contemporanea chiusura del centro di via Toraldo, a soli tre chilometri di distanza da Torre Maura, il cui proprietario ha chiesto di rientrare in possesso dei locali.

Il trasferimento, dunque, voleva anche essere un modo per garantire a queste persone servizi più strutturati e un’organizzazione migliore. Ma il comune di Roma non aveva fatto i conti con gli abitanti del quartiere e con un malessere che si è espresso con ferocia.

Alcuni episodi sono stati additati di razzismo e tuttora le polemiche non accennano a sgonfiarsi.

Nella Converti è membro dell’assemblea nazionale del Pd e dell’associazione culturale “Bella Vera”. A TPI ha voluto raccontare qual è la situazione reale del quartiere e come sono andate le cose.

Leggi anche: Torre Maura, il ragazzino di 15 anni che dà una lezione a CasaPound e difende i rom

“Sono nata nel VI municipio, ho fatto tutte le scuole qui, anche l’università a Tor Vergata. E penso che non me ne andrò mai”, spiega Nella.

Quali sono le problematiche?

La situazione di Torre Maura è molto diffusa, nel VI municipio, in quella periferia di Roma che è aimè quella più conosciuta per questi spiacevoli episodi. Purtroppo secondo me la politica non è una cosa semplice, e la situazione locale è molto complicata. E leggere quello che è successo solo dicendo “sono solo dei razzisti” significa sminuire e sottovalutare la pericolosità di quello che è accaduto.

Tutte queste periferie sono delle bombe sociali pronte a esplodere: parliamo di persone che si trovano in forti difficoltà, in situazioni di abbandono incredibili. Le persone che sono scese in piazza mercoledì pomeriggio sono per lo più gli abitanti delle case popolari Isveur, che sono delle case che cicordano la struttura dove sono state portate i 70 rom.

Si è giudicato con troppa leggerezza la situazione del quartiere?

Per capire in quale situazione si viva qui, basti pensare che nelle abitazioni Isveur è mancato il riscaldamento per tutto l’inverno e anche l’acqua.

Parliamo di situazioni di disagio culturale e sociale, dove le case popolari non subiscono nessun intervento ordinario o straordinario. Il contesto sociale è quello che è. A questo si aggiunge la situazione politica nazionale che non fa altro che soffiare sulla paura e sulla rabbia. Dicendo: “se stai nella mer*a, non è colpa delle istituzioni, ma è per colpa dei poveracci che sono ancora più nella mer*a rispetto a te”.

Di chi è la colpa se si è finiti così?

Se devo trovare un colpevole in questa storia sono le istituzioni che non hanno agito nella maniera corretta. Il Comune di Roma ha portato queste persone senza comunicare con il municipio e le realtà territoriali – le quali avrebbero potuto comunicare con i cittadini.

Torre Maura è razzista?

I razzisti ci sono anche a Torre Maura. Pure tanti. Verso i rom c’è un razzismo più forte rispetto ad altre etnie. Lo rivendicano con orgoglio e quelle persone vanno estirpate. I razzisti andrebbero isolati e con un lavoro politico sulla zona li isoleresti con facilità. Ma le istituzioni latitano.

La Raggi ha commesso un gravissimo errore. Quando è successa questa cosa a scendere in piazza sono stati i cittadini, ma subito dopo sono arrivati gli sciacalli che non vedevano l’ora di calvacare questa situazione. La gente ha agito per paura. Parliamo di CasaPound e Forza Nuova.

Come è andata?

Sono arrivata lì mercoledì notte e c’erano 200 militanti di CasaPound e neanche uno di zona. Il secondo giorno i cittadini erano già scomparsi. Poi non si sono più presentati. Lasciare la rabbia di queste persone all’estrema destra è pericoloso.

Dopo che la Raggi ha disposto il ricollocamento, dandola vinta a CasaPound e Forza Nuova, si è creato un precedente pericoloso per cui se vuoi ottenere qualcosa sai che basta mettere a ferro e fuoco la città. Quando sono stati portati via sembravano dei deportati.

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