Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:14
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Ricordando il sequestro di Fabrizio De André

Immagine di copertina

Il sito Archivio Iconografico di Stato ha raccontato alcuni significativi attimi del sequestro di Fabrizio De André e di come abbia influenzato alcune sue canzoni

SEQUESTRO FABRIZIO DE ANDRÉ – “Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da perdere e un invito all’Hotel Supramonte dove ho visto la neve sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete passerà anche questa stazione senza far male passerà questa pioggia sottile come passa il dolore…” Fabrizio Cristiano De André. • LEGGI: 20 anni senza De André, il figlio Cristiano a TPI: “Ogni giorno parlo con mio padre”


Anonima sequestri o anonima sarda è un’espressione giornalistica con la quale si identificano i collettivi delinquenziali responsabili di eventi delittuosi, soprattutto sequestri di persona, verificatisi in Sardegna, con una frequenza rilevante soprattutto a partire dagli anni Sessanta del Ventesimo secolo e per alcuni decenni successivi.

La sera del 27 agosto 1979, il cantautore Fabrizio De André e la sua compagna Dori Ghezzi – anche lei cantante – furono rapiti nella loro abitazione sarda di Tempio Pausania dall’Anonima sequestri e tenuti prigionieri nelle pendici del Monte Lerno presso Pattada, per essere liberati quattro mesi dopo.

Dori fu liberata il 21 dicembre alle undici di sera, Fabrizio il 22 alle due di notte, su versamento di un riscatto pari a circa 550 milioni di lire, in buona parte pagato dal padre di Fabrizio, Giuseppe.

Intervistato all’indomani della liberazione da uno stuolo di giornalisti, De André tracciò un racconto pacato dell’esperienza (“…ci consentivano, a volte, di rimanere a lungo slegati e senza bende”) ed ebbe parole di pietà per i suoi carcerieri (“Noi ne siamo venuti fuori, mentre loro non potranno farlo mai”).

Sottili, ma non velate, furono le allusioni all’esperienza del sequestro nelle sue canzoni: dalla stessa ripresa della locuzione Hotel Supramonte, nome in codice usato dai banditi – anche se in effetti non si trovavano sul Supramonte – alla descrizione degli improvvisati banditi, presente in Franziska, cui, comunque, non intese negare note di un certo romanticismo e una connotazione di proletariato periferico che per questo meritava, coerentemente con le sue tematiche privilegiate, una forte attenzione.

Al processo, De André confermò il perdono per i suoi carcerieri, ma non per i mandanti perché persone economicamente agiate. Il cantautore e suo padre non si costituirono nemmeno parte civile contro gli autori materiali del sequestro, ma solo, in primo grado, contro i capi della banda.

Nel 1991 De André fu anche tra i firmatari della domanda di grazia, rivolta al Presidente della Repubblica, nei confronti di uno dei sequestratori, un pastore sardo condannato a 25 anni di prigione.

L’articolo è stato originariamente pubblicato sul sito Archivio Iconografico di Stato.

Qui il link alla pagina Facebook ; Tumblr ; Instagram e Twitter 

LEGGI: 20 anni senza De André, il figlio Cristiano a TPI: “Ogni giorno parlo con mio padre”

Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI