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Cosa è successo il 21 ottobre nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Iraq: questa mattina l’Isis ha lanciato una serie di attacchi contro edifici pubblici nella città di Kirkuk, nel nord dell’Iraq. Secondo i media alcuni attentatori suicidi avrebbero preso di mira stazioni della polizia e una centrale elettrica. Le forze di sicurezza sarebbero riusciti a respingere l’attacco. L’Isis ha rivendicato gli attentati e ha reso noto di aver fatto irruzione all’interno del municipio cittadino e di aver preso il controllo di un hotel. L’attacco è avvenuto mentre è in corso un’offensiva da parte delle truppe irachene e curde per togliere al sedicente Stato Islamico il controllo della città di Mosul, nel nord dell’Iraq.

Siria: Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato che il cessate il fuoco umanitario in vigore sulla città siriana di Aleppo sarà esteso fino alle 19 (ora locale) di sabato 22 ottobre 2016.

Stati Uniti: a poche ore dal duello televisivo finale tra i due candidati alle presidenziali americane, che secondo molti ha visto ancora una volta Hillary Clinton uscire vincitrice, Donald Trump continua con le provocazioni, agitando lo spettro di ‘elezioni truccate’. “Accetterò totalmente il risultato di queste storiche elezioni… ma solo se vinco io”, ha dichiarato il candidato repubblicano alla Casa Bianca. Una frase che l’attuale presidente americano Barack Obama ha definito “pericolosa”, in quanto semina dubbi tra gli elettori sulla legittimità delle elezioni, favorendo così i nemici degli Stati Uniti.

Russia: il Cremlino ha convocato l’ambasciatore belga a Mosca Alex Van Meeuwen, che dovrà rispondere alle accuse russe secondo cui Bruxelles avrebbe partecipato a un raid aereo contro un villaggio in Siria. Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa AP, il raid sarebbe stato condotto martedì 18 ottobre sul villaggio settentrionale di Hassajek, vicino al confine con la Turchia, e avrebbe causato la morte di sei persone e il ferimento di altre quattro.

Libia: un commando di uomini armati a bordo di un’imbarcazione che aveva le insegne della guardia costiera libica ha attaccato un barcone su cui si trovavano almeno 150 migranti. A denunciare il fatto è stata l’organizzazione umanitaria tedesca Sea Watch. Secondo la ricostruzione fatta dall’ong gli uomini armati di randelli hanno abbordato il barcone e hanno iniziato a bastonare i migranti, molti dei quali sono caduti in mare. Almeno quattro di loro sono morti e altri 15 sono stati feriti. Circa 120 sono stati salvati dal personale di Sea Watch intervenuto in loro soccorso.

Yemen: la tregua di 72 ore entrata in vigore nella tarda serata di mercoledì 19 ottobre 2016 in Yemen è già compromessa a causa di alcune violazioni di entrambe le parti. Giovedì 20 ottobre, infatti, alcuni missili lanciati dallo Yemen verso la vicina Arabia Saudita hanno ucciso due civili, come riferito dagli Stati Uniti, mentre i raid della coalizione guidata da Riad hanno ucciso tre persone, stando a quanto reso noto dai ribelli sciiti Houthi.

Sudafrica: il Sudafrica ha reso noto che lascerà il Tribunale penale internazionale perché l’adesione compromette le sue leggi sull’immunità diplomatica. Già lo scorso anno, Pretoria aveva manifestato l’intenzione di ritirare la sua adesione quando la corte dell’Aia aveva criticato il governo per aver ignorato un mandato di arresto contro il presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir. Il leader sudanese, accusato di genocidio e crimini di guerra, si era infatti recato in visita in Sudafrica, ma le autorità locali si erano rifiutate di prenderlo in custodia nonostante l’ordine di cattura internazionale.

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