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Cosa è successo il 2 gennaio nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Turchia: l’Isis ha rivendicato lunedì 2 gennaio 2017 l’attacco che la notte di capodanno ha ucciso 39 persone e ferito oltre 70 nella discoteca Reina di Istanbul. La polizia turca ha fermato 12 persone sospettate di avere legami con l’attentatore, ancora in fuga, che potrebbe essere un uomo uzbeko o kirzigo, ma si è parlato anche di nazionalità afghana o addirittura cinese. Tra le vittime ci sono 27 stranieri ma nessun italiano: alcuni di loro hanno raccontato come sono sopravvissuti alla strage. Qui invece le storie di chi non ce l’ha fatta.

S&D

Iraq: un’autobomba ha colpito un’affollata piazza di Baghdad uccidendo almeno 35 persone e ferendone oltre 60. L’Isis ha rivendicato l’attacco, compiuto nella zona a maggioranza sciita di Sadr City. Sabato, altre due esplosioni hanno ucciso 28 persone. Intanto, le forze irachene hanno lanciato giovedì 29 dicembre la seconda fase dell’offensiva contro il gruppo estremista a Mosul.

Siria: circa 1.300 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case nella valle di Barada, vicino a Damasco, a causa dei bombardamenti compiuti dalle forze di Assad contro i miliziani di Jabhat Fateh al-Sham (l’ex Fronte al-Nusra). La tregua iniziata alla mezzanotte tra giovedì 27 e venerdì 28 dicembre non include infatti i gruppi estremisti, presenti nella zona. Secondo i ribelli, diversi raid aerei governativi avrebbero colpito ieri i villaggi ribelli nell’area di Aleppo.

Spagna: circa 1.100 migranti hanno tentato di raggiungere il territorio spagnolo scavalcando la recinzione che separa l’enclave di Ceuta dal Marocco. La maggior parte è rimasta bloccata sulla rete o rimandata indietro, mentre solo due migranti hanno raggiunto il suolo spagnolo. Ceuta e Melilla sono le uniche zone appartenenti all’Unione europea sul suolo africano.

Israele: la polizia israeliana si è recata presso l’abitazione del primo ministro Benjamin Netanyahu per interrogarlo in merito alle accuse di corruzione che lo riguardano. I media israeliani, infatti, hanno rivelato che il premier israeliano avrebbe ricevuto ingenti doni o favori da parte di uomini d’affari. Gli oppositori di Netanyahu avevano richiesto che venisse avviata un’indagine dopo una serie di scandali che lo hanno travolto nel corso degli ultimi mesi, nessuno dei quali si è mai concretizzato in accuse formali.

Brasile: lo scontro scoppiato il primo gennaio tra due gang rivali in un carcere del Brasile ha scatenato una sommossa terminata in un bagno di sangue. Circa 60 persone hanno perso la vita e sei cadaveri sono stati trovati decapitati. All’origine della ribellione nel carcere Anisio Jobin a Manaus, nella regione amazzonica del Brasile, durata diciassette ore, ci sarebbe stata una rissa tra bande rivali legate al narcotraffico di San Paolo e Rio de Janeiro.

Corea del Sud: la polizia danese ha arrestato una cittadina sudcoreana di 20 anni per essersi introdotta illegalmente in Danimarca. Si tratta di Chung Yoo-ra, figlia di Choi Soon-sil, la donna al centro dello scandalo sulle pressioni indebite esercitate sul governo della presidente sudcoreana Park Geun-hye. Anche Chung, una amazzone professionista che si allena in Germania, è legata allo scandalo che coinvolge la madre e su di lei pendono diversi capi d’accusa tra cui l’aver alterato i propri documenti accademici.

Australia: l’Autorità per la protezione ambientale dello stato di Victoria, in Australia, ha avvertito i bagnanti di stare lontani dalle di Port Phillip Bay, la baia di Melbourne. La ragione dell’allerta è la presenza di feci nelle acque di alcuni dei lidi più popolari della zona. Le piogge torrenziali infatti hanno contaminato il mare con una tale quantità di escrementi (umani, ma non solo) che 21 delle 36 spiagge di Port Phillip Bay sono state dichiarate non adatte alla balneazione.

Stati Uniti: fu separato dalla madre da piccolo, proprio come il cerbiatto uscito dalla sua matita, Bambi. L’artista cinese Tyrus Wong si è spento a Los Angeles venerdì 30 dicembre all’età di 106 anni, dopo una vita in cui ha subito isolamento, povertà e discriminazione.

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