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Cosa è successo il 15 settembre nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Siria: secondo il ministero della Difesa russo, gli Stati Uniti non stanno facendo la loro parte nell’ambito dell’accordo per il cessate il fuoco in Siria. I russi ritengono che Washington stia utilizzando una “cortina fumogena di parole” per coprire la riluttanza a implementare la propria parte del piano concordato con Mosca, inclusa la separazione delle milizie appartenenti all’opposizione moderata dai gruppi terroristi. Nel quarto giorno di tregua, entrata in vigore lunedì 12 settembre al tramonto, le uniche a rispettarla sono le forze del governo di Damasco, ha detto il ministero, aggiungendo che le milizie dell’opposizione “sotto il controllo degli Stati Uniti” hanno intensificato i bombardamenti sulle zone residenziali e sui civili. Tuttavia, nelle prime 48 ore del cessate il fuoco non sono state registrate vittime e sia i russi che gli americani sono concordi nel dire che la tregua, salvo sporadiche violazioni, sta reggendo. Qual è la situazione al quarto giorno di tregua.

S&D

– Germania: alcuni residenti nella città di Bautzen, vicino a Dresda, nella Germania orientale, si sono scontrati con un gruppo di richiedenti asilo. Circa 80 cittadini, vicini ai gruppi di estrema destra, nella tarda serata di mercoledì 14 settembre hanno assalito un ostello in cui sono ospitati venti migranti. L’incidente è solo l’ultima manifestazione di un crescente sentimento anti-rifugiati in Germania, la nazione che con la “politica delle porte aperte” voluta dalla cancelliera Angela Merkel ha accolto nell’ultimo anno oltre un milione di rifugiati, perlopiù siriani. A scatenare gli scontri sarebbe stato un incidente avvenuto durante il pomeriggio, quando i residenti hanno protestato accusando i richiedenti asilo di essersi impossessati della piazza del centro cittadino. Testimoni hanno raccontato che quando è arrivata la polizia per chiedere ai migranti di abbandonare la piazza, questi si sono rifiutati e alcuni di loro avrebbero anche lanciato delle bottiglie contro gli agenti.

– Filippine: non è ancora caduto nel dimenticatoio il polverone causato dall’insulto rivolto al presidente americano Obama, che Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine, si trova nuovamente nell’occhio del ciclone, e questa volta per fatti ben più gravi di un incauto exploit verbale. Secondo un ex membro di una squadra della morte di Davao, popolosa città nel sud del paese, all’epoca in cui Duterte era sindaco (fu eletto per la prima volta nel 1988) l’attuale presidente filippino ordinò diversi omicidi inclusi quelli di alcuni suoi oppositori. Edgar Matobato, 57 anni, ha dichiarato durante un’udienza in senato che la cosiddetta Davao Death Squad ha ucciso circa un migliaio di persone nel corso di un periodo di 25 anni. Tra le vittime di omicidi spesso cruenti ci sono stati spacciatori, stupratori, piccoli delinquenti, ma anche persone scomode per l’allora primo cittadino.

– Brasile: secondo la magistratura brasiliana l’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva era al vertice del vasto e istituzionalizzato sistema di corruzione dietro la compagnia petrolifera statale Petrobras. La denuncia dei magistrati è arrivata nella serata di mercoledì 14 settembre e infligge un duro colpo alle speranze di un ritorno in politica del leader di sinistra, che vanta ancora una popolarità altissima tra i brasiliani. Ieri in conferenza stampa il pubblico ministero Deltan Dallagnol ha dichiarato che Lula è stato accusato di corruzione e riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta ‘Lava Jato’, sui fondi neri e le tangenti legate al colosso petrolifero Petrobras. Un sistema, secondo i magistrati, che avrebbe causato perdite agli azionisti di Petrobras superiori ai 12 milioni di dollari (circa 10 milioni e mezzo di euro). 

– Indonesia: almeno due persone sono morte e tredici sono rimaste ferite a causa dell’esplosione del motore di un battello a Bali, in Indonesia. Tra loro, ci sarebbe anche un turista tedesco e una donna austriaca. Non è chiaro quali siano state le cause dell’incidente, ma la polizia ha precisato che non si è trattato di una bomba. Secondo le prime testimonianze, l’esplosione sarebbe avvenuta nel deposito di carburante e potrebbe essere stata provocata da un corto circuito. A bordo del battello c’erano 35 passeggeri, tutti turisti stranieri, e quattro persone dell’equipaggio ed era diretta verso l’isola di Gili Trawangan.

– Russia: gli hacker russi che ieri, 14 settembre, avevano diffuso le cartelle cliniche di alcuni atleti olimpici, tra cui Serena Williams e Simone Biles, hanno divulgato oggi anche quelle dei ciclisti Bradley Wiggins e Chris Froome e della tennista Petra Kvitova. Le cartelle, in possesso dell’Agenzia antidoping Wada, riguardano 10 statunitensi, 5 britannici, 5 tedeschi, un danese, un russo, un polacco, un ceco e un rumeno. Dalle cartelle emerge che agli atleti era stato dato il permesso di prendere alcune sostanze vietate per seguire alcune terapie mediche come ad esempio il triamcinolone acetonide per l’allergia al polline nel caso di Wiggins. Anche a Froom era stato concesso di usare il prednisolone steroide a causa di un raffreddore. L’Unione Ciclistica Internazionale ha detto al momento che le eccezioni concesse con il Tue (therapy use exemption), hanno rispettato le linee guida della Wada nel caso dei suoi atleti coinvolti. 

– Stati Uniti: Hillary Clinton è “in ottima salute e adatta per servire” come presidente degli Stati Uniti. Lo ha detto il suo medico, rendendo pubblica la sua cartella clinica. La salute della candidata democratica era stata al centro delle cronache dopo che un malore durante la commemorazione delle vittime dell’11 settembre l’aveva costretta a fermare la sua campagna elettorale. Poche ore dopo era emerso che le era stata diagnosticata una polmonite. La comunicazione è avvenuta dopo la diffusione da parte di Donald Trump dei suoi dati sanitari durante un talk show televisivo, The Dr. Oz Show, che andrà in onda nelle prossime ore. Il magnate newyorkese è sovrappeso e prende farmaci per il colesterolo e la pressione alta. Oggi Clinton riprenderà la sua campagna elettorale in North Carolina, dopo alcuni giorni di riposo prescritti dai medici.

– Giappone: per la prima volta nella storia del Giappone, nazione in cui storicamente sono quasi sempre gli uomini a ricoprire gli incarichi dirigenziali, uno dei principali partiti del paese ha scelto una donna come leader. Renho Murata, 48 anni, ex conduttrice del telegiornale, ha infatti ottenuto la guida del principale partito d’opposizione, la formazione di centrosinistra Partito democratico, battendo altri due concorrenti. Murata ha dichiarato che la sua priorità sarà proporre un partito che rappresenti un’alternativa credibile alla formazione Liberal-democratica, che attualmente domina entrambe le camere parlamentari grazie a una coalizione con partiti minori. La nuova leader del partito Democratico è la terza signora a ottenere un ruolo politico di rilievo nel corso degli ultimi mesi. L’attuale governatore di Tokyo è infatti Yuriko Koike, eletta a luglio, mentre il nuovo ministro della Difesa nipponico è Tomomi Inada, che molti già vedono come futuro primo ministro. Tuttavia, le donne restano drammaticamente sottorappresentate.

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