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Home » News

“Gli immigrati chiedono numeri arabi nelle scuole italiane”: la bufala diventa virale e in molti ci credono

Immagine di copertina

La pagina Facebook PiùEuropaShitposting ha condiviso un video in cui si raccolgono alcuni commenti di utenti che non hanno colto l'evidente fake news

Era solo una grande bufala, facilmente riconoscibile, ma in molti ci hanno creduto.

La pagina Facebook satirica PiùEuropa Shitposting ha pubblicato nei giorni scorsi un video nel quale sono visibili i commenti fatti da alcuni utenti a un post in cui si diceva che un immigrato ha chiesto l’introduzione dei numeri arabi nelle scuole italiane.

“Questo è Tarim Bu Aziz. Per una maggiore integrazione chiede di introdurre i numeri arabi nelle scuole italiane. Tu cosa gli rispondi?”, si leggeva nel post.

Come noto, i numeri arabi sono quelli comunemente in tutte le scuole del mondo, comprese quelle italiane.

Eppure molti utenti non hanno riconosciuto l’evidente bufala, commentando la notizia in modo contrariato e con tono astioso verso gli immigrati e le persone di religione musulmana.

“No, poi creano scompiglio e disordini e vogliono comandare. Che comandino a casa loro”, ha scritto un utente, commettendo diversi errori di ortografia e punteggiatura.

“No, mille volte no. Fuori dall’Italia e che sia finita la bontà e il buonismo da coglioni. Devono andare via in altri stati, basta mai più in Italia”, ha commentato un altro.

E ancora: “A casa loro usano i numeri arabi, da noi ci sono i numeri nostri. Ogni paese ha il suo”.

“Gli rispondo con una parola ma molto significativa… Ruspa”.

“Se non è d’accordo, torni pure al suo paese. Sicuro vivrebbe meglio che qui. Anche noi senza tanti di loro”.

In un commento si legge: “Non esiste proprio, sono loro che vengono qui, si integrino loro alla nostra cultura”.

In un altro: “Sei in Italia e usi i numeri nostri, senno torna al tuo paese”.

“E mo basta, prima il crocefisso, adesso i numeri, c’è altro? Va bene la tolleranza, ma io in altri paesi non posso fare richieste ma mi attengo scrupolosamente alle loro regole. Perché qui da noi dovrebbe essere diverso, non capisco proprio”, scrive un altro utente.

Il video che ha raccolto i commenti ha riscosso migliaia di visualizzazioni e commenti.

“Come si crea una fake news”: parla il troll dell’Aquarius Gian Marco Saolini

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