Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:14
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Il ministro Minniti: “La minaccia della jihad in Italia non è mai stata così forte”

Immagine di copertina
Il ministro degli Interni, Marco Minniti.

Secondo il ministro dopo la caduta di Raqqa e Mosul la pericolosità dell'Isis è aumentata sul fronte del terrorismo

Secondo il ministro degli Interni, Marco Minniti, la minaccia della jihad in Italia non è mai stata così forte.

“Il quadro della minaccia di Isis rimane radicalmente immutato. Anzi, la caduta di Raqqa e Mosul, se da una parte fa venir meno l’elemento ‘territoriale’ del Califfato, dall’altro aumenta la pericolosità dell’altra componente, quella terroristica”, ha detto il ministro in un’intervista pubblicata il 28 marzo 2018 dal quotidiano La Stampa.

Il ministro ha sottolineato che il sedicente “Stato islamico è stato capace di arruolare 25-30 mila foreign fighters da circa 100 Paesi diversi. La più importante legione straniera che la storia moderna ricordi. Molti sono morti, ma i sopravvissuti stanno cercando rifugio altrove. Anche qui in Europa”.

Tra il 27 e il 28 marzo 2018 due persone sono state arrestate a Foggia e Torino con l’accusa di affiliazione all’Isis.

A Foggia un 58enne egiziano con cittadinanza italiana, presidente di un circolo culturale islamico, è finito in manette  con l’accusa di partecipazione all’associazione terroristica Isis e apologia del terrorismo aggravata dall’uso di mezzi informatici. L’uomo teneva lezioni di religione ai bambini nel centro culturale islamico.

A Torino, il 23enne Halili Elmahdi, italo-marocchino, è stato arrestato dopo aver scritto il primo testo di propaganda Isis in lingua italiana.

Al momento dell’intervista a Minniti la vicenda di Torino non era ancora nota. Secondo il ministro, il quadro emerso nel caso di Foggia “non ha eguali in Occidente”.

“L’unica cosa che si può associare alla ‘scuola’ di Foggia sono le immagini che provenivano dal profondo dell’Iraq e della Siria, quelle di bambini addestrati a usare la pistola o utilizzati per esecuzioni capitali”, ha sottolineato il ministro, aggiungendo che “veniva utilizzato il vocabolario tipico dell’Isis e di Al Adnani, il ministro della propaganda del Califfato”.

“L’elemento di novità assoluta è che tutto questo avviene qui, non a Dacca o nei territori dell’Isis. Nel cuore dell’Europa”, secondo Minniti.

Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI