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La prevenzione dell’Aids in mostra a Roma

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La onlus Anlaids festeggia i 30 anni di lotta contro l'Hiv con un'esposizione che riporta l'attenzione su un problema attuale

Venerdì 27 novembre verrà inaugurata alla fondazione Maxxi di Roma – il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo – la mostra dedicata ai 30 anni di Anlaids, la prima associazione italiana nata per contrastare la diffusione dell’Hiv.  

L’esposizione, che sarà aperta al pubblico sabato 28 e domenica 29 novembre, si divide in quattro sezioni, ognuna dedicata a una fase della lotta di Anlaids, con lo scopo di richiamare l’attenzione su un problema che gli italiani credono superato, ma non lo è affatto.

La malattia, ancora oggi, conta una nuova infezione ogni due ore. Nel 2014, sono state riportate 3.695 nuove diagnosi di infezione da Hiv pari a 6,1 nuovi casi per 100mila residenti. Questi dati pongono l’Italia al dodicesimo posto tra le nazioni dell’Unione Europea per incidenza della malattia. 

La prima parte della mostra è dedicata al periodo che va dal 1985 al 1995. Questa decade rappresenta l’effetto che l’AIDS ha nell’immaginario comune, durante l’esplosione del fenomeno. Al tempo, le persone meno informate ritenevano che la malattia colpisse solamente gay e tossicodipendenti.

Nel secondo periodo analizzato, dal 1995 al 2005, vengono introdotti i farmaci antiretrovirali: le persone colpite si riprendono e riacquistano uno stato di salute relativamente buono. Iniziano le campagne televisive di solidarietà e vengono allo scoperto i personaggi famosi contagiati dall’Hiv.

Nella terza decade, che termina nel 2015, l’infezione dell’Hiv nei Paesi occidentali sembra essere sotto controllo. Anche i sieropositivi iniziano a poter progettare una vita normale. 

Nonostante ancora non esista una cura, l’opinione pubblica considera il virus una malattia superata, e l’interesse dei media sulla questione si è ridotto notevolmente negli ultimi anni. Sia per questa ragione che a causa della crisi, diminuiscono le donazioni destinate alla ricerca.

La quarta decade considerata è proiettata nel futuro e va dal 2015 al 2025. Anlaids si vuole impegnare a raggiungere un obiettivo considerevole, quello della Generazione 0.0.0: zero nuove infezioni, zero discriminazioni, zero morti per AIDS.

All’interno della mostra, l’ultimo periodo viene rappresentato in maniera differente rispetto agli altri. La scena è lasciata al giovane street artist pugliese Agostino Iacurci, che ha dipinto 27 pannelli che verranno esposti fino al 2 dicembre sul muro di cinta dell’Istituto Spallanzani, l’ospedale dedicato alle malattie infettive. 

(Qui sotto nella foto: il writer pugliese Agostino Iacurci al lavoro su uno dei 27 pannelli)

La sua opera vuole lanciare un messaggio di speranza alle generazioni future con l’intento di sensibilizzare e responsabilizzare i giovani attraverso un linguaggio a loro chiaro e diretto.

Nei suoi disegni, tante piccole presenze striscianti si aggirano tra gli uomini, come oscure entità figlie della disinformazione e della falsa convinzione che il peggio sia passato.   

A conclusione dell’esposizione, alcuni pannelli verranno donati ad Anlaids e all’Istituto Spallanzani, che li utilizzeranno per raccogliere fondi da destinare alla ricerca.   

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