“Con la borsa Prada da 2mila euro alla manifestazione del Pd”: bufera sull’ex deputata Morani, ma è una bufala
Tagliata e decontestualizzata, la foto di Alessia Morani e della sua borsa è diventata virale. Lo stesso scatto era diventato virale l’anno scorso. Ma troll e hater hanno la memoria corta
All’indomani della manifestazione del Partito Democratico a Roma, è diventata virale la foto dell’ex parlamentare Alessia Morani mentre indossa una borsa Prada.
Nei post diffusi l’accusa è sempre la stessa: “Tra i primi a manifestare contro l’aumento delle pensioni minime e il reddito di cittadinanza c’era lei, con la borsa di Prada da 2500 euro”. Migliaia di like, di condivisioni e insulti per una storia che però è una bufala.
La foto di Morani è vera, ma è stata decontestualizzata. Risale in realtà al 17 ottobre 2017, scattata davanti al treno di “Destinazione Italia”: il progetto che portò Matteo Renzi, al tempo segretario del partito, e un gruppo di esponenti del Pd, tra cui la ex parlamentare, in giro per il Paese per “ascoltare gli italiani”.
Ne sono prova le immagini che la stessa Morani aveva condiviso per l’occasione sul suo account Twitter e che già lo scorso anno le costarono un feroce linciaggio sui social.
Siamo partiti per ascoltare! E per continuare questo cammino #insieme #destinazioneItalia #PD #avanti pic.twitter.com/9nxCFnEO7c
— Alessia Morani (@AlessiaMorani) 17 ottobre 2017
“In giro a incontrare gli italiani con una borsa Prada da 2500 euro”, si leggeva nei post d’accusa. Fino a quando, dopo minacce e insulti, Morani intervenne annunciando querele e spiegando che la borsa era in realtà un regalo di sua madre, pagato 600 euro in un outlet di Civitanova Marche.
Rispetto all’immagine originale, lo scatto riproposto in queste ore è stato tagliato per nascondere il logo dell’iniziativa e far rimanere solo quello del Pd.
Ieri come oggi, la macchina del fango ha continuato a giocare sulla contrapposizione della ‘ricca politica’ – appartenente al Pd – che si beffa della povertà degli italiani. Ma gli hater e i troll seriali hanno la memoria corta: indignati e dimentica, così ti può indignare un’altra volta.